L’EDITORIA ANTI-PATONZA SOPRAVVIVE: BERLUSCONI RAPITO PER FICTION - IL REPORTER DELLA CNN CHE SI AUTOCANDIDA AL TG1 (MA PER CHI CI HA PRESO, UN PAESE NORMALE?) - COSÌ HA VOLUTO SILVIO: I VOLI BLU RESTANO TOP SECRET - LE DURE SCELTE DI PISAPIPPA: O IL METRÒ O LA BONIFICA DALL'AMIANTO - GIARDA, UN MINISTRO AL BAR - IL PARTO DI RUBY NELL’OSPEDALE DELLA WORKING CLASS - PER LA STAMPA ESTERA IL VERO SINDACO È LADY ALEMANNO - MADONNA (DI CAMPIGLIO), C’È PIPPA!...

A cura di Enrico Arosio e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1. NOVITÀ EDITORIALI: BERLUSCONI RAPITO...
Nove agenti di scorta assassinati in pieno giorno. Un covo insonorizzato al terzo piano di una palazzina al Salario, a Roma. E lui stordito, in tuta grigia, pantofole, un filo di barba bianca: eppure nel presidente del Consiglio sequestrato dalle Nuove Brigate Rosse, affiorano sprazzi di charme personale. "Al tuo posto non riderei tanto!", gli sbraita in faccia la giovane donna isterica del trio terrorista.

E Berlusconi: "Lasci decidere a me. L'esecuzione capitale è la mia". Uno strano romanzo, "L'uomo con il sole in tasca", è la sorpresa di gennaio che l'editore Feltrinelli riserverà all'Italia dei professori alle prese con la recessione. Strana tempistica, anche, distratti come siamo da altre urgenze.

L'autore è Cesare De Marchi, narratore e traduttore genovese, residente in Germania. Una storia tutta di parole, con schematismi e ingenuità, e dialoghi da pièce claustrofobica: gli interrogatori nella "prigione del popolo". Il "tribunale" emetterà la sentenza per "danni sociali, politici, morali e mentali", intorno ad accuse che a Berlusconi, in verità, un'ampia fascia di opinione non terroristica ha rinfacciato per anni: l'origine dubbia dei suoi capitali, i contatti con la mafia, gli episodi di corruzione, le leggi ad personam, l'uso politico della tv. Dopo quattro giorni in mano ai tre imbecilli, le teste di cuoio stanno per intervenire. Come finisce? "L'Espresso" non lo svela: per fortuna il presidente ha "il sole in tasca"... E. A.

2. AUTOCANDIDATURE - UN LUPO PER IL TG1...
"Gentilissimo dottor Garimberti...". La missiva è arrivata al presidente della Rai il 12 dicembre. Conteneva una candidatura alla direzione del Tg1. E fin qui nulla di nuovo: dopo la rimozione di Augusto Minzolini e l'interim di Alberto Maccari sulla poltronissima della più importante testata di Saxa Rubra gli appetiti sono trasversali. Ma l'(auto)candidato in questione non ha padrini politici, in compenso vanta un curriculum lungo sette pagine.

È Wolfgang Achtner, detto Wolf (lupo), reporter e producer per otto anni della Cnn e per 11 di Abc news, un elenco interminabile di scoop, dalla guerra in Kuwait all'attacco all'Achille Lauro, da tempo in Italia. "Mi sono permesso di contattarla", scrive a Garimberti, "nello spirito di servizio di Mario Monti. Senza un giornalismo televisivo degno di questo nome non potrà esserci un sistema democratico sano. Il Tg1 potrebbe diventare una bottega rinascimentale, un punto di attrazione per i migliori elementi del Paese". Si attende la risposta di Garimberti. M. D.

3. VOLI BLU TOP SECRET...
C'è poco da fare: i "voli blu" e quelli che li usano restano un segreto. Secondo la direttiva firmata da Silvio Berlusconi il 23 settembre "in materia di trasporto aereo di Stato", tutti i voli blu, utilizzati dai componenti del governo, dalle delegazioni ufficiali degli organi costituzionali e da quelle di governo ospiti, avrebbero dovuto essere pubblicati mensilmente sul sito internet di Palazzo Chigi. Peccato però che, malgrado il provvedimento di Berlusconi sia stato pubblicato in "Gazzetta ufficiale", sul sito della presidenza del Consiglio di questi voli e dei nomi di chi li ha utilizzati non ci sia ancora traccia. Alla faccia della trasparenza. B. C.

4. TABELLINI L'INDIANO...
Guido Tabellini era stato proposto come viceministro dell'Economia del governo Monti, ma ha declinato. Accantonata Roma, paese Piigs, il rettore dell'Università Bocconi vola in India, la "i" dei rampanti Brics. L'ateneo milanese si fa forte nella capitale finanziaria Mumbai, dove, in alleanza con imprenditori locali, ha creato la Mumbai International School of Business, scuola riservata solo a laureati e manager indiani.

Un'opportunità offerta dalla richiesta di formazione manageriale in crescita nel paese, anche se l'obiettivo del corso è modesto (110 iscritti). Dopo due anni di teoria con docenti bocconiani, pratica in aziende locali ed esperienze all'estero, Italia compresa, i talenti indiani torneranno a lavorare in patria. A. B.

5. PARLAMENTO IN CIFRE...
144 sono i parlamentari che hanno cambiato gruppo da inizio legislatura. Gli ultimi sono stati Stefania Craxi (Pdl) e Renato Cambursano (Idv), passati al gruppo misto. Il fenomeno ha riguardato tutti i partiti, c'è chi ha perso parlamentari (Pdl -79, Pd -24, Idv -10, Ln -1) e chi ne ha guadagnati (Responsabili +35, Fli +32, Misto + 23, Udc +5). a cura dell'associazione Openpolis


6. EMERGENZE MILANESI - O IL METRÃ’ O L'AMIANTO...

Fondi della nuova metropolitana per bonificare le scuole dall'amianto e riparare le strade. Dopo il buco di bilancio della gestione Moratti la giunta Pisapia deve fare i miracoli per tenere fede agli impegni. Vendere la Sea non basta, chiudere i rubinetti della spesa neppure. Tocca ricorrere ad acrobazie contabili con i denari in arrivo da Roma. I fondi sono quelli assegnati nel 2009 dalla Cassa depositi e prestiti per realizzare la linea metrò M5. Si tratta di un mutuo da 143,5 milioni da restituire entro il 2022 a un tasso del 4,26 per cento.

L'amministrazione ha deciso di utilizzare la disponibilità residua del finanziamento, 44,2 milioni, per tutt'altro. Quasi trenta milioni saranno spesi per la manutenzione delle strade, quattro per la gestione degli immobili comunali, tre per l'impermeabilizzazione della M2 e gli ultimi sei per eliminare l'amianto dagli edifici scolastici. Nessun taglio al metrò, precisano a Palazzo Marino. Solo un tentativo di fare miracoli con i soldi in cassa. Sempre pochi, maledetti e subito. T. Mac.

7. RAPPORTI AL BAR...
Niente pranzi al ristorante per Piero Giarda. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento preferisce evitare di sedersi al ristorante della Camera o a quello del Senato, dove pure avrebbe diritto di entrare in quanto membro del governo. Preferisce mangiare leggero e veloce al bar della Galleria Colonna, proprio sotto la sede del suo ministero, dove si reca ogni giorno con alcuni collaboratori. B. C.

8. SORPRESE - RUBY E I ROSSI...
Sorprendente la scelta di Karima "Ruby" El Marough. Smentendo la sua immagine consolidata, tra il vistoso, il lussuoso e il kitsch, l'ex favorita delle notti di Arcore, per mettere al mondo la sua primogenita Sofia Aida ha scelto Villa Scassi, l'ospedale più working class di Genova. È a Sampierdarena, periferia operaia e sottoproletaria oggi colonizzata dalla più estesa comunità latinoamericana d'Europa.

Da alcuni mesi, l'ospedale è al limite del collasso, il pronto soccorso va periodicamente in tilt, sotto la pressione di un'utenza aumentata negli ultimi anni. Su Villa Scassi si concentrano le urgenze di un bacino di 340 mila persone. La situazione incandescente ne ha fatto un cavallo di battaglia di una parte della sinistra (Cub, Cobas, Cgil, Fed, Sele Idv) nella guerra interna alla giunta regionale. C. F.

9. TREVES ENTRA A PALAZZO...
È un nome che torna da un passato glorioso. Da Verga a D'Annunzio, da D'Amicis a Pirandello, le edizioni Treves sono state fondamentali in Italia fino alle leggi razziali, che nel 1938 obbligarono l'azienda alla chiusura: dalle sue ceneri nacque la Garzanti, che riprese l'intero catalogo ma non il nome. Rilanciato da Valerio Riva nel 1998, il marchio Treves passa poi a Nicolò Sella di Monteluce, ex senatore di Forza Italia, che però non cerca di imitarne lo stile: niente narrativa, ma saggi storici, politici ed economici, da Keynes a Sarkozy. E omaggi alla gloria di famiglia, Quintino Sella.

Molti sono i segni della vicinanza al "Palazzo" della Treves del Ventunesimo secolo, che non a caso ha sede a Roma e non più a Milano: encicliche, introduzioni di Fini e di Rutelli, presentazioni in Parlamento. Come sei cambiata, Treves... A. C. P.

10. ALEMANNO & RAUTI - ISABELLA OVUNQUE...
Stupore e forse un po' di invidia al Campidoglio. Con un paio di iniziative sul decoro di Roma Isabella Rauti ha avuto più spazio sui media di tutti gli sforzi fatti dal sindaco marito. Oltre ai principali giornali nazionali, la consigliera regionale del Pdl ha suscitato l'interesse di molti media esteri. "Le Monde" le ha dedicato un ampio servizio: "Roma dichiara guerra ai chewing-gum". Si parla di Isabella come presidente dell'associazione NoixRoma, Alemanno non è neppure menzionato.

"Guerra ai chewing-gum" anche sulla "Gazette" di Montreal in Canada. Il francese "Post" racconta l'"Operazione pulizia" e chiede ai lettori se non sia il caso di avviare un'iniziativa simile a Parigi. Perfino "Emirates 24" narra della Rauti spazzina nell'intento di "rimuovere le gomme da masticare dalla Città eterna". Servizi sulla Rtl belga e su quella tedesca. Per il sindaco di Roma, sporadiche citazioni. V. D.

11. ORNAGHI IL VOLONTEROSO...
Ai suoi tempi veniva chiamata Agenzia per il volontariato. E anche per questo Lorenzo Ornaghi non ha mai voluto intascare il ricco stipendio previsto per il presidente. Il ministro dei Beni culturali venne nominato alla guida della neonata authority nel 2001 dal premier Silvio Berlusconi: una scelta che nasceva dal peso delle organizzazioni cattoliche nel mondo del volontariato.

Ma per tutti i cinque anni alla presidenza dell'Agenzia, Ornaghi ha sempre girato il suo compenso mensile proprio a favore delle associazioni no profit. E non si trattava di spiccioli: lo stipendio era di 8.500 euro lordi al mese. Il che fa oltre mezzo milione lordo versato in beneficienza: un ottimo esempio in tema di doppi incarichi. G. D. F.

12. COMMISSARIATI I CISTERCENSI...
Con metafora elegante, padre Stefano dice che il Vaticano ha "puntellato una casa pericolante" e "rimesso la comunità sul giusto cammino". Il priore di Chiaravalle Milanese glissa sulle cause (chi parla di scandali finanzari, chi sessuali), sta di fatto che Roma ha commissariato la Congregazione italiana dell'Ordine Cistercense, detta di San Bernardo. È uno dei 13 rami in cui si articola a livello mondiale l'Ordine fondato nel 1098 a Citeaux e comprende otto monasteri in Italia e Brasile, fra cui la celebre abbazia milanese e la genovese badia di Tiglieto, la più antica in Italia, anno 1120.

C'era anche Santa Croce in Gerusalemme a Roma, frequentata dalla nobiltà capitolina, ma fu soppressa nel 2009, pare per l'eccesso di mondanità del priore, dom Simone Fioraso. Ora i cistercensi finiscono sotto tutela del papa: Tiglieto chiude dopo 891 anni, e gli altri monasteri rispondono direttamente all'abate generale dell'Ordine, il teologo ticinese dom Mauro Lepori. C. F.

13. VACANZE SPECIALI, MADONNA, C'È PHILIPPA...
Philippa "Pippa" Middleton, sorella di Kate, felice sposa del principe William, è attesa per le vacanze di fine anno sulla neve a Madonna di Campiglio. L'indiscrezione è data per sicura dalla rivista inglese "New" e dalla francese "La Presse": dovrebbe soggiornare presso l'esclusivo Fiat Chalet. Non verrebbe da sola, ma in compagnia del suo ex, il campione di cricket Alex Loudon, col quale era in procinto di sposarsi qualche mese fa. Al Fiat Chalet avevano soggiornato anche Naomi Campbell e Paris Hilton. Personaggi noti per il loro temperamento. Chissà Philippa. P. T.

 

Covert Time - Forza GnoccaWolfgang AchtnerGUIDO TABELLINI GUIDO TABELLINIPOSTER PISAPIA FORMA DI CUORE pisapiaRUBY DA CHIGIARDAvissani08 alemanno moglie gianfLORENZO ORNAGHI PIPPA MIDDLETONPIPPA MIDDLETON

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - DIMENTICATE SCAZZI E VAFFA, DOMANI A ROMA TRA MACRON E MELONI SOLO BACI E ABBRACCI – SE L’EUROPA A TRAZIONE “VOLENTEROSI” HA BISOGNO DELL’ITALIA, DALL’ALTRA LA DUCETTA HA CAPITO DI ESSERE FINITA NEL VICOLO DELL’IRRILEVANZA - ACCANTONATI I SOGNI DI DIVENTARE LA REGINA DELLA DESTRA EUROPEA, MERZ E MATTARELLA LA SPINGONO VERSO IL PPE, USCENDO DAL GRUPPO DESTRORSO DI ECR - MACRON E MELONI SONO AMBEDUE ALLE PRESE CON L’ULTRA DESTRA DI MARINE LE PEN E DI MATTEO SALVINI (MA IL SECONDO SIEDE A PALAZZO CHIGI) - IL RENDEZ-VOUS DI DOMANI DOVRÀ RASSICURARE LA SORA GIORGIA CHE NON SARÀ PIÙ ESCLUSA DAI TAVOLI DEI NEGOZIATI SULL’UCRAINA, COME È SUCCESSO A TIRANA - SECONDO: ASSICURARSI L’INSOSTITUIBILE PRESENZA DELL’UNICO ALLEATO EUROPEO DOTATO DI POTENZA NUCLEARE ALLA CONFERENZA DEL 7 LUGLIO A ROMA SULLA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA. SENZA MACRON, SAREBBE NON SOLO UN FALLIMENTO TOTALE, MA INUTILE - IL PRAGMATICO MERZ SI STAGLIA SEMPRE PIÙ COME IL LEADER PER ECCELLENZA DELL’UNIONE EUROPEA: MERCOLEDÌ È ATTESO A WASHINGTON. DI SICURO NON SI RIPETERÀ IL PESTAGGIO SUBITO DA ZELENSKY: A FAR COMPAGNIA A MUSK CON UN OCCHIO NERO QUESTA VOLTA SAREBBE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO - VIDEO

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...