ebrahim raisi ali khamenei reza pahlavi

“LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE CHIEDA L’ARRESTO PER KHAMENEI” – REZA PAHLAVI, FIGLIO DELL'ULTIMO SCIÀ DI PERSIA: “DOPO LA MORTE DI RAISI IL GOVERNO IRANIANO È PIÙ DEBOLE CHE MAI, MA LE POLITICHE DEL REGIME NON CAMBIERANNO IN MODO SIGNIFICATIVO” – “ANCHE SE HAMAS VIENE ELIMINATO, LA REPUBBLICA ISLAMICA TROVERÀ UN NUOVO GRUPPO TERRORISTICO DA FINANZIARE. LA VERA DE-ESCALATION È POSSIBILE SOLO E QUANDO LA REPUBBLICA ISLAMICA NON CI SARÀ PIÙ''

Da www.adnkronos.com

 

Reza Ciro Pahlavi

Il governo iraniano è ''più debole e più diviso che mai'' dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero, evento che ''ha dato forza al popolo iraniano''. Ma ''costruire un futuro di speranza e prosperità per la popolazione della regione non può essere possibile fino a quando la Repubblica islamica'' dell'Iran ''resta al potere''.

 

Ne è convinto Reza Pahlavi, figlio maggiore dell'ultimo Shah di Persia, che in un'intervista esclusiva all'Adnkronos sintetizza: ''Il percorso verso la pace tra israeliani e palestinesi passa attraverso Teheran''. E sogna ''un Iran in pace con i nostri vicini israeliani e arabi, questo è il futuro che vorrei per l'Iran e per la regione''.

 

''Credo nella soluzione a due Stati - dice poi -. Uno Stato palestinese democratico, in pace con Israele, potrebbe, insieme a un Iran democratico, costruire un futuro completamente diverso per il popolo della regione, un futuro di speranza e di prosperità".

 

ali khamenei prega per raisi

"Ma questo non è possibile mentre Hamas, con il sostegno della Repubblica islamica, resta al potere'', avverte, sottolineando che ''uno Stato palestinese guidato da Hamas sarebbe un'estensione della Repubblica islamica e un alleato per i Talebani''. Quindi, ''credo che una soluzione a due Stati non possa essere possibile fino a quando la Repubblica islamica resta al potere''. E questo perché, precisa, le autorità iraniane cercheranno ''sempre di finanziare, addestrare, armare e sostenere i terroristi palestinesi più radicali''.

 

E mentre le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno combattendo Hamas nella Striscia di Gaza con l'obiettivo di eliminarne la minaccia dopo l'attacco subito il 7 ottobre, Pahlavi mette in guardia: ''Anche se Hamas viene eliminato, la Repubblica islamica troverà o darà vita a un nuovo gruppo terroristico da finanziare''. Perché ''la Repubblica Islamica cerca il caos'', la sua dottrina è 'nessuna guerra e nessuna pace', dottrina "attraverso la quale esporta il terrore senza pagarne il prezzo''.

 

Ma in Iran ''la politica del regime iraniano non cambierà in modo significativo dopo la morte di Ebrahim Raisi'', perché il defunto presidente ''faceva gli interessi di Khamenei e così farà il suo sostituto''.

 

Insomma, in Iran ''di fatto il presidente è un segretario, nulla di più''. Il 28 giugno si terranno le elezioni presidenziali anticipate per scegliere il successore di Raisi e dal voto ''il regime cercherà di trarre vantaggio''. Proprio per questo Pahlavi rivolge un appello ''ai miei compatrioti, perché boicottino queste elezioni farsa. Meritano elezioni veramente libere ed eque''.

 

reza pahlavi 3

Commentando la richiesta di mandato di arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, chiesto dal procuratore capo della Cpi Karim Khan, il primogenito dello Shah auspica che ''venga emesso un mandato di arresto per Khamenei. Invece abbiamo visto messaggi di condoglianze da parte delle Nazioni Unite e di Paesi democratici come gli Stati Uniti per Ebrahim Raisi, il macellaio di Teheran. Questo è vergognoso''.

Anche perché, sottolinea, ''fino a quando la Repubblica islamica dell'Iran resterà in carica c'è un rischio di una guerra regionale. La Repubblica islamica sta provocando gli israeliani, gli arabi e gli americani e continuerà a farlo per avere concessioni''.

 

ebrahim raisi

Con il rischio che aleggia, quello del nucleare. ''Se il regime riuscisse a dotarsi di bomba nucleare sarebbe devastante. Innescherebbe una corsa agli armamenti nucleari e potenzialmente un conflitto nucleare'', sottolinea. E spiega che proprio per questo ''il nostro movimento per rovesciare e sostituire la Repubblica Islamica è così importante. Siamo in corsa contro l'orologio nucleare. Non potrebbe essere più importante il nostro successo e il fatto che le potenze occidentali ci aiutino ad avere successo''.

 

Per cui ''tutti devono sapere che la vera de-escalation è possibile solo e quando la Repubblica islamica non ci sarà più''. Perché si tratta di ''una potenza revisionista che cerca di rovesciare il maggior numero possibile di governi nella regione. Sperava, e spera ancora, di utilizzare gli Houthi per rovesciare la monarchia saudita. Spera di utilizzare Hamas e Hezbollah per eliminare Israele. Il suo obiettivo è la distruzione degli stati-nazione della regione per stabilire un califfato sciita da poter guidare'', avverte il figlio dell'ultimo shah di Persia.

 

soccorritori vicino all elicottero di ebrahim raisi 3

In questo scenario, prosegue, ''la Repubblica islamica farà tutto quanto è possibile per fermare il progresso degli accordi di Abramo. Ed è per questo che ha sostenuto l'attacco terroristico del 7 ottobre. L'unico modo in cui gli Accordi di Abramo possono davvero prosperare è trasformandosi negli Accordi di Ciro con un Iran libero, laico e democratico''. Un Iran dove, prosegue, ''le donne dovrebbero essere libere di vestirsi come preferiscono, come lo erano prima della rivoluzione, quando donne in minigonna camminavano per le strade accanto a donne con hijab e chador nero. Le donne iraniane sono state trattate come cittadine di seconda classe. Questa è una violazione della loro dignità più elementare''.

Reza Ciro Pahlavi

 

Una violazione che si inserisce in una lunga lista. ''Sin dai suoi primi giorni, il regime iraniano ha cercato di mettere a tacere, censurare a anche uccidere gli artisti''. La condanna a morte del rapper Toomaj Salehi è solo l'ultima. ''Il suo caso non è diverso. Ma la sua unicità è che non fa rap solo contro la Repubblica islamica, ma anche contro le lobby in Occidente e i giornalisti che sostengono il regime dall'estero e ne mascherano i crimini. Spero che venga liberato, come tutti i prigionieri politici iraniani''. E spera che ''la nostra regione abbia una pace e una prosperità duratura''. Un ''futuro più luminoso'' al quale ''i giovani iraniani, israeliani e arabi lavoreranno quando potranno concentrarsi sui loro studi invece di temere per le loro vite''. ''Iraniani e israeliani si considerano, giustamente, vittime dello stesso aggressore: la Repubblica islamica'', chiosa Pahlavi.

veglia funebre ebrahim raisi 3reza pahlavi e sorayareza pahlaviAli Khamenei Ismail Haniyeh e due leader di hamasebrahim raisi khamenei nelle vignette di charlie hebdo ALI KHAMENEI IN PREGHIERA PER LA FINE DEL RAMADAN

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO