meloni macron scholz

RICORDATE LA “LOGICA DI PACCHETTO” PER CUI GIORGIA MELONI VOLEVA USARE IL MES PER OTTENERE CONCESSIONI SUL PATTO DI STABILITÀ? HA FUNZIONATO AL CONTRARIO - VISTO CHE L’ITALIA HA DOVUTO INGOIARE UN PATTO DI STABILITA’ DECISO DA FRANCIA E GERMANIA, CON GIORGETTI A FARE DA SPETTATORE NON PAGANTE, LA RITORSIONE DEL GOVERNO E’ ARRIVATA CON LA BOCCIATURA DEL MES - MA A SPINGERE FRATELLI D’ITALIA AL NO E’ STATA ANCHE LA RIGIDITA’ DELLA LEGA: I MELONIANI NON VOLEVANO LASCIARE A SALVINI UN ARGOMENTO DA USARE IN CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE - IL NERVOSISMO DI TAJANI CHE SPERAVA IN UN RINVIO…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES

[…] tutto è già chiaro il 14 dicembre, quando Giorgia Meloni a Bruxelles si presenta di fronte ai giornalisti al termine del Consiglio europeo. È lì che sostiene […] che il link tra i negoziati sul Patto di Stabilità e il via libera alla riforma del Mes non esisterebbe […] Un'affermazione sorprendente […] che si spiega alla luce della clamorosa bocciatura del Mes avvenuta ieri in Parlamento. Per mesi Meloni ha difeso in prima persona la cosiddetta "logica di pacchetto". Era stata lei più volte a dichiarare […] di considerare il Mes un'arma negoziale intrecciata alla partita in corso sulle nuove regole fiscali europee.

 

giorgia meloni ursula von der leyen a lampedusa 3

Meno di dieci giorni fa, Meloni aveva già chiaro che le chance di far passare la riforma del fondo salva-Stati senza spaccare la maggioranza erano nulle. La Lega non lo avrebbe mai votato. Non solo: il 14 dicembre Meloni aveva anche intuito che l'esito delle trattative sul Patto non sarebbe stato così favorevole all'Italia. […] Sente […] Salvini, e si consulta con […] Giorgetti […] sul Patto. Tutti sperano in un rinvio al nuovo anno. Addirittura Giorgetti dal palco di Atreju, la festa di FdI, assicura che non avrebbe mai dato l'ok a un accordo durante un Ecofin – la riunione dei ministri finanziari - in streaming. E invece. L'intesa si trova. A Parigi. Tra Francia e Germania. L'Italia è tagliata fuori. È la sera di martedì.

 

giorgia meloni matteo salvini atreju

Meloni viene presa di sorpresa […] contesta il metodo dell'asse franco-tedesco. Non vuole apparire debole. Non dopo mesi passati a cercare di accreditarsi come una leader forte […] Ma non mette il veto: non può fare altro che firmare. La mattina dopo richiama Salvini.

È questa la vera giornata decisiva. Il 20 dicembre. Meloni deve fare i conti con lo smacco europeo. Il governo ha perso su più fronti, ha prevalso il rigore tedesco. Lo ammetterà lei stessa l'indomani, con una nota di Palazzo Chigi, in cui si dice «rammaricata». Al telefono con Salvini commentano questo epilogo e decidono come muoversi di conseguenza.

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES

Meloni sonda il leghista sul Mes. Lui risponde: «Così non possiamo votarlo». La premier capisce che non c'è altro da fare. In cuor suo ha già maturato la decisione, nonostante dal partito continuino […] a cercare una strada alternativa […] Chi in quelle ore interroga Giorgetti dal Senato si sente rispondere: «Il Mes va votato entro dicembre sennò l'Europa s'incazza».

 

Sono settimane che Fratelli d'Italia dichiara il proprio orientamento, quasi per inerzia, e addossa le responsabilità del no alla Lega. Sembra in linea con il nuovo volto europeista di Meloni. L'eurodeputato Nicola Procaccini ne parla apertamente in un'intervista.

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju 1

Il sottosegretario Giovambattista Fazzolari propone di votarlo con la clausola di vincolare la richiesta di accesso al fondo del Mes solo con maggioranza parlamentare qualificata. […] Gli uomini di Salvini si mostrano molto più tranquilli […] Maliziosamente sostengono di attendere il segnale di Meloni. […]

 

Meloni capisce come può finire. Mai influenza fu più provvidenziale: annulla la conferenza di fine anno con i giornalisti, prevista per ieri, che l'avrebbe costretta a mettere la faccia il giorno stesso del voto, e si consulta con Fazzolari: «Questi – riferito ai leghisti - ci vogliono lasciare con il cerino in mano». Il braccio destro le suggerisce di non rinviare più: «Ci logoreranno durante i mesi della campagna elettorale».

 

GIANCARLO GIORGETTI E CHRISTINE LAGARDE

La linea ufficiale arriverà al termine del voto […] senza una dichiarazione della premier: «Ci siamo rimessi al Parlamento. La modifica del Mes era di relativo interesse per l'Italia perché prevedeva l'estensione delle salvaguardie a banche in difficoltà e il sistema bancario italiano è solido. Questa è l'occasione per avviare in Europa una riflessione su nuove modifiche al trattato» È la rivendicazione di una scelta nazionalista […] ben sapendo, però, che resta in piedi l'opzione di ripresentare alla Camera un nuovo testo di ratifica dopo sei mesi.

 

Così facendo Meloni e Salvini potranno scavallare il voto delle Europee. La premier ha scelto di tornare capo partito e di riprendere in mano lo spirito del sovranismo, per non lasciarlo solo all'alleato leghista. Tanto più se sul Patto l'Italia è rimasta delusa. In questo senso la logica di pacchetto, paradossalmente, regge. Ma al contrario.

matteo salvini giorgia meloni

 

Quando glielo chiederanno i suoi collaboratori, dopo il voto, Meloni spiegherà che la decisione «è stata presa insieme a Salvini» […] Quel che è certo è che nella notte tra mercoledì e giovedì tutti gli scenari sembravano aperti. Tanto che Forza Italia, conferma il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, ha creduto davvero al rinvio, confidando nella promessa di Meloni di non voler spaccare la maggioranza. E invece ieri mattina, prestissimo, la premier dà ordine di votare contro. Sente Antonio Tajani e gli comunica la decisione. Il ministro degli Esteri prova a protestare, le chiede un supplemento di riflessione. Ma è ormai del tutto inutile.

giancarlo giorgetti ad atreju 4GIANCARLO GIORGETTI - VIDEOCONFERENZA ECOFIN 20 DICEMBRE 2023

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