
“PUTIN È UN PERICOLO. FERMARLO E’ PIÙ CONVENIENTE ED ECONOMICO CHE CHIEDERSI CHI SARÀ IL PROSSIMO A COSTRUIRE UN DRONE CAPACE DI PORTARE UNA TESTATA NUCLEARE” – ZELENSKY INCASSA IL VIA LIBERA DI TRUMP (“KIEV PUO’ RIPRENDERSI I TERRITORI PERDUTI”) E MANDA UN AVVISO AI LEADER EUROPEI: “L’ORDINE INTERNAZIONALE E’ AL COLLASSO. SE SERVONO ARMI E PRESSIONE PER FERMARE MOSCA, ALLORA BISOGNA AGIRE” – LA RISPOSTA DEL CREMLINO CHE ATTACCA ZELENSKY E ALCUNI PAESI UE CHE “VOGLIONO PROLUNGARE IL CONFLITTO”
Alberto Simoni per “la Stampa” - Estratti
ZELENSKY - ASSEMBLEA GENERALE NAZIONI UNITE
Volodymyr Zelensky affronta la platea dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite all'indomani di un bilaterale con Trump che suona come una svolta nell'approccio Usa al conflitto. Le frasi del leader Usa pronunciate in pubblico e ribadite su Truth rivolte all'Ucraina che «può riprendersi i territori perduti grazie alle armi Usa e all'aiuto europeo», hanno sorpreso lo stesso Zelensky, ammette il presidente ucraino con la Fox News.
Secondo quanto ha appreso La Stampa, la svolta di Trump pro-Kyiv avrebbe in Mike Waltz, ex consigliere per la Sicurezza e da pochi giorni ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, il regista. Era stato il primo a esprimere il suo punto di vista sulla difesa di «ogni centimetro del territorio Nato» da parte Usa. Mentre aveva articolato la sua posizione sul massimo sostegno all'Ucraina direttamente con Trump. Secondo Waltz, infatti, le incursioni russe nei cieli dell'Alleanza sono parte di una strategia con cui il Cremlino intende spostare l'attenzione europea sui propri confini piuttosto che sull'Ucraina stessa, si parla di «sviare l'attenzione».
volodymyr zelensky e donald trump a new york
(…) Mosca non è rimasta insensibile alla svolta Usa, contestando la definizione data da Trump della Russia come una «tigre di carta» e la valutazione su quanto accade sul terreno di battaglia. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, si è offerto di fornire «vere informazioni» e non quelle che, secondo i russi, sono state alimentate e fabbricate da Zelensky. «Per quanto ne sappiamo, le dichiarazioni di Trump sono state fatte dopo che ha parlato con Zelensky e sotto l'influenza e la visione» ucraina. Ma – ha precisato Peskov – «questa immagine contrasta nettamente con lo stato attuale».
Poi, un attacco a Kiev e alcuni Paesi Ue che «vogliono prolungare il conflitto».
L'economia russa è stabile, rivendica il Cremlino. Anche se l'aumento dell'Iva su alcuni prodotti deciso ieri ha tutta l'aria di essere una nuova linfa per alimentare l'economia di guerra nazionale.
Zelensky, giacca nera su camicia scura sul podio dell'Unga80, è ripartito laddove Trump aveva lasciato il discorso: denunciando la debolezza dell'Onu e delle istituzioni internazionali incapaci di incidere sui percorsi delle guerre, scoppiate o a un passo dall'iniziare. «Niente è cambiato dall'anno scorso», ha detto, evocando non solo la sua Ucraina ma pure «gli ostaggi israeliani» nella Striscia di Gaza.
«L'ordine internazionale – ha denunciato Zelensky – è troppo debole», in pratica «al collasso». La minaccia che l'Ucraina ha visto materializzarsi nel febbraio del 2022 ora incombe su altri Paesi. Polonia ed Estonia hanno visto il sorvolo di jet russi. Mosca interferisce in Moldova. «La Ue non la dimentichi», è l'appello di Zelensky che, invece, ha dato per persa la Georgia: «Ormai dipende dalla Russia». Anche richiami alla pace: «Dipende da tutti noi. Non restiamo in silenzio».
volodymyr zelensky e donald trump a new york
È in questo contesto di estensione dei tentacoli russi agli ex satelliti Urss e all'Europa che Zelensky vede come unica risposta, «ma triste realtà», il ricorso alle armi. Quello che a livello mondiale risulta «la corsa più distruttiva della storia».
Ma «se servono armi per fermare la Russia, se serve pressione per fermare la Russia, allora bisogna farlo», dice il presidente ucraine che offre agli alleati e ai Paesi in difficoltà l'export di know-how e gli equipaggiamenti sviluppati dagli ucraini negli ultimi anni. «Persino avere amici non funzionerà senza le armi, l'unica garanzia di sicurezza è avere armi e amici», la sua opinione. «La guerra di Putin ci ha messi in questa situazione», ovvero ricorrere alle armi e a un esercito di droni ad alta tecnologia per «la nostra sopravvivenza». Infine, il presidente ucraino ha lanciato un avvertimento ai leader: «Fermare Putin è più conveniente ed economico che chiedersi chi sarà il prossimo a costruire un drone semplice capace di portare una testata nucleare».
ZELENSKY ALLE NAZIONI UNITE
ZELENSKY ALLE NAZIONI UNITE
VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - FOTO LAPRESSE
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