rino formica giorgia meloni

ANCHE RINO FORMICA, NEL SUO PICCOLO, SI INCAZZA: “PRIMA SI SGOMBERA QUASTO GOVERNO, CHE PER L’EUROPA È SOLO UN INTRALCIO, PIÙ RAPIDAMENTE SAREMO IN CONDIZIONE DI TORNARE A COOPERARE CON GLI ALTRI” – L’EX MINISTRO SOCIALISTA LE SUONA ALLA MELONI, “ANOMALIA DANNOSA”: “SI È CREATO UN PROBLEMA DI ROVESCIAMENTO DEMOCRATICO SOSTANZIALE: LA MAGGIORANZA DI GOVERNO NON È IN SINTONIA CON I LEGAMI SOVRANAZIONALI EUROPEI, A DIFFERENZA DELL’OPPOSIZIONE. DAL CANTO SUO, L’OPPOSIZIONE È MINORANZA PARLAMENTARE, QUINDI NON È IN CONDIZIONE DI ROVESCIARE PER VIE NATURALI IL GOVERNO DELLE DESTRE. AL MOMENTO HA DUE ARMI: UNA È NELLE MANI DI URSULA VON DER LEYEN. L’ALTRA...”

Estratto dell’articolo di Rino Formica per “Domani”

 

rino formica

Non sappiamo se il voto dello scorso 18 luglio, ossia l’elezione di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, sarà stato un voto storico. Sicuramente sarà un voto importante, perché il parlamento europeo, con la sua presidente, ha votato anche il programma della Commissione per i prossimi cinque anni.

 

[…] La situazione italiana […] è ancora più delicata, anche al di là della constatazione immediata, e soddisfacente per le sinistre italiane, che vi è stata una sconfitta clamorosa della destra di governo, sia nelle sue velleità di guida europea dei nazionalisti, che Giorgia Meloni sperava di unificare, sia nella guida del governo italiano.

 

giorgia meloni spiega il no di fratelli d italia alla conferma di ursula von der leyen 2

Anche se la presidente nell’intervista al Corriere della Sera di ieri prova a sostenere il contrario, dimostrando – non sappiamo quanto sia consapevole o voluta la scelta del quotidiano – che il paese è senza direzione politica; oppure mettendo in chiaro una prova di necrologio della più sfortunata esperienza dello stato unitario nazionale.

 

Questa situazione ci richiama alla memoria eventi passati. Negli anni Sessanta e Settanta gli studiosi di fenomeni politici dei paesi usciti dalla Seconda guerra mondiale, nel valutare il fenomeno italiano usarono l’espressione «anomalia virtuosa». Valutavano cioè che in un paese di frontiera come il nostro, est-ovest e nord-sud […] vi era una forza di maggioranza politica di centrosinistra che governava, ed una forza di opposizione larga, che rappresentava circa un terzo del paese e quasi per intero le forze sociali del mondo del lavoro.

 

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

Questo ampio schieramento, pur appartenendo idealmente e politicamente al campo avverso della libertà, e cioè al campo del comunismo internazionale, era comunque schierato a presidio della difesa delle istituzioni democratiche sancite dalla Costituzione italiana. Era dunque questo il significato di «anomalia virtuosa».

 

[…] Oggi, nello sconquassato sistema politico italiano, aleggia un’altra anomalia, non virtuosa ma dannosa. Consiste nel fatto che la maggioranza delle forze di governo è legata come organizzazione politica e ideale, a una tendenza antieuropea che si è espressa in forma esplicita e dichiarata – anche se in modo un po’ ridicolo perché è avvenuto dopo il voto, e la spiegazione successiva della presidente non fa che peggiorare il giudizio – contro la Commissione e il suo programma, e dunque a favore delle forze che vogliono evitare la costruzione di un Europa capace di essere soggetto autonomo geopolitico, dunque capace di affrontare il nuovo ordine mondiale;

 

GIORGIA MELONI E VIKTOR ORBAN AL CONSIGLIO EUROPEO

e contemporaneamente vi è una maggioranza nell’opposizione, costituita soprattutto dal Partito democratico, che essendo all’opposizione del governo non ha il potere di intervenire sulla partecipazione al programma della nuova Commissione, e tuttavia è parte della maggioranza politica dell’Europa.

 

Si è creato dunque un problema di rovesciamento democratico sostanziale: la maggioranza di governo non è in sintonia con i legami sovranazionale europei, a differenza dell’opposizione, e dunque deve sostenere una linea politica contraria a quella europea.

 

RINO FORMICA

Dal canto suo, l’opposizione è minoranza parlamentare quindi non è in condizione di rovesciare per vie naturali, cioè democratiche, il governo delle destre. Ma deve trovare una via affinché la rimozione del governo avvenga attraverso la sollecitazione del cambiamento democratico.

 

Al momento ha due armi: una è nelle mani di Ursula von der Leyen, che è stata eletta su un programma e che può, anzi deve, chiedere l’adeguamento dei programmi nazionali armonizzandoli con il programma approvato al parlamento europeo per i prossimi cinque anni futuri.

GIORGIA MELONI IN VERSIONE DUCETTA - MEME

 

È una necessità: perché investe non solo i problemi dell’economia, della società, dello sviluppo, ma anche quelli della difesa e della sicurezza, su cui torneremo fra poco

 

Le forze politiche dell’opposizione hanno nelle mani un’arma fondamentale: il referendum che potrebbe essere celebrato contro l’autonomia differenziata, cioè la creazione di microstati, nel momento in cui si chiede il superamento degli stati nazionali, che progettano un’Italietta divisa e suddivisa, un vero disastro per l’Italia.

 

RINO FORMICA CRAXI

Le forze dell’opposizione hanno il dovere di chiedere una grande mobilitazione di popolo intorno a questo referendum, per portare 25 milioni di italiani a votare per rimuoverlo, perché è un governo che persegue anomalie dannose al posto di quelle che negli anni Sessanta furono invece anomalie virtuose.

 

Per tutto questo c’è ora bisogno di un grande sforzo democratico, ma anche dell’elaborazione della strategia del superamento dello stato nazionale verso un’entità sovranazionale, che è l’Europa di domani.

 

L ITALIA SI CONFERMA STRONZA - VIGNETTA BY MANNELLI

[…] Di fronte a questa enormità di problemi, la presidente italiana non riesce a incidere, visto che si trova a ricevere i consigli di quelli di Colle Oppio o quelli del tradizionale trasformismo della destra. In altre parole ci troviamo a fronteggiare i fronte ai gradi problemi di mutamento internazionale con una sconfortante penuria mentale.

 

Prima si sgombera questo governo, che per l’Europa è solo un intralcio, più rapidamente saremo in condizione di tornare non dico a contare e a decidere per gli altri, ma a cooperare con gli altri. Perché la difesa dell’Europa è la ragione stessa della vita e del futuro delle nostre generazioni. Non c’è più il salvagente dell’«anomalia virtuosa», quando c’era qualcun altro che apriva l’ombrello. Oggi siamo senza ombrello, perché ci è stata tolta la possibilità dell’aiuto altrui. O facciamo con la nostra intelligenza e le nostre mani, o ci troveremo in un’Europa che si salverà comunque, ma senza di noi.

GIORGIA MELONI - MEME URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI - ILLUSTRAZIONE DI POLITICO

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…