
RIUSCIRANNO QUEI TAFAZZISTI DI SCHLEIN E CONTE A NON CAPIRE CHE HANNO UN'OCCASIONE D'ORO PER MANDARE A CASA LA MELONI? L’ULTIMO SONDAGGIO IPSOS MOSTRA CHE IL CAMPO LARGO AL COMPLETO AL MOMENTO HA PIÙ CONSENSI DEL CENTRODESTRA: 48,2% CONTRO 45,7% – I TRE PARTITI DI GOVERNO SONO TUTTI IN LIEVE CALO, MENTRE TRA LE OPPOSIZIONI I CONTINUI DISTINGUO DI CONTE DAL PD STANNO PAGANDO: IL M5S È CRESCIUTO DI UN PUNTO IN UN MESE, MENTRE I DEM ARRETRANO AL 21,1% – È ALLARME ROSSO PER MELONI: È IN FLESSIONE SIA IL GRADIMENTO DEL GOVERNO (DAL 43 AL 41%) CHE QUELLO DELLA DUCETTA (DAL 45 AL 43%)…
Estratto dell’articolo di Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”
Il mese di luglio ha visto tornare, dopo diverso tempo, le vicende nazionali nell’agenda politica e mediatica. [...] A partire dalle inchieste della magistratura che hanno colpito in particolare l’area del centrosinistra con gli avvisi di garanzia a Milano arrivando a coinvolgere il sindaco Sala, nelle Marche al candidato presidente della Regione Matteo Ricci, del Pd, per finire a Torino con l’inchiesta Rear che ha convolto anche il deputato del Pd Laus.
E a seguire la definizione delle candidature per la nutrita serie di elezioni regionali che ci aspettano nei prossimi mesi, la riforma della Giustizia con la separazione delle carriere, da ultimo il cosiddetto risiko bancario, con la rinuncia di Unicredit all’offerta pubblica di scambio su Bpm.
sondaggio politico - intenzioni di voto - ipsos 26 luglio 2025 - corriere della sera
[...] Dal punto di vista degli orientamenti di voto le differenze rispetto allo scorso mese sono di scarso rilievo. Le forze di governo vedono confermarsi il buon risultato di Fratelli d’Italia, oggi al 28% rispetto al 28,2% di giugno. Forza Italia è stimata all’8,1% (-0,3 sullo scorso mese), calo che nella stessa misura coinvolge la Lega, all’8,5%. Stabili Noi moderati all’1,1% (contro l’1% di giugno).
Tra le forze di opposizione, sostanzialmente stabile il Partito democratico al 21,1% (contro il 21,4%) dello scorso mese. Il che ci dice che, almeno per ora, gli elettori di questo partito non risentono dei contraccolpi delle indagini in corso. In crescita invece il Movimento 5 Stelle accreditato del 14,3%, in aumento di un punto rispetto allo scorso mese.
I continui distinguo del gruppo dirigente del M5S rispetto al Pd in particolare con l’atteggiamento critico assunto sulle inchieste e il perseguimento di una politica strenuamente pacifista sembrano premianti.
Tra le altre forze, sostanzialmente stabile Alleanza Verdi Sinistra al 5,8%, come Italia viva al 2,2%, qualche segnale positivo per +Europa (2,2%, +0,5 su giugno), negativo invece per Azione (2,6%, -0,4 rispetto a giugno).
ELLY SCHLEIN ALLA CAMERA TRA I CARTELLI DEL PD CONTRO GIORGIA MELONI
Vale la pena segnalare che tende a crescere l’astensione, oggi al 42,5% (+1,5 rispetto al mese di giugno). Indicatore come sempre preoccupante, ma va anche preso in considerazione il fatto che alle ultime elezioni politiche, nel 2022, l’astensione (comprese schede bianche e nulle) fu del 39%.
Qualche piccolo cambiamento si riscontra nelle valutazioni dell’esecutivo. Il governo infatti perde circa 3 punti di giudizi positivi (dal 39% di giugno al 36% odierno), mentre quelli negativi sono stabili al 51%.
Perdita corrispondente esattamente alla crescita registrata il mese scorso, che avevamo attribuito sia al risultato referendario (che ha premiato l’esecutivo), sia al complicarsi dello scenario internazionale, in particolare a seguito del conflitto con l’Iran che, come accade in queste situazioni, ha visto una parte degli italiani «stringersi intorno alla bandiera». Oggi quell’orientamento rientra.
L’indice di gradimento (la percentuale di valutazioni positive su chi si esprime, esclusi i non sa), in flessione di 2 punti, si attesta a 41. Analoga flessione fa registrare l’indice di gradimento della premier Meloni (da 45 del mese scorso a 43 oggi), nonostante alcuni elementi abbiano giocato a suo favore, a partire dalla conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina ospitata dall’Italia.
Sullo sfondo, tuttavia, c’è la forte preoccupazione per i dazi imposti dall’amministrazione americana, rispetto a cui la «very special relationship» tra Meloni e Trump non sembra aver finora prodotto risultati significativi.
I leader Infine, rimane da dire dell’apprezzamento dei leader politici. Antonio Tajani rimane al primo posto, con qualche segnale di erosione: oggi, infatti, il suo indice è di 29, a giugno era del 32. Qui ha pesato probabilmente l’intervista rilasciata da Pier Silvio Berlusconi, critica, sia pur con fair play , verso la dirigenza di Forza Italia.
ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
In piccola contrazione anche Giuseppe Conte (26 oggi contro il 28 dello scorso mese), contrariamente a quanto avviene per il suo partito. A conferma del fatto che il Movimento ha almeno in parte cambiato pelle: se qualche anno fa era condizionato dalla performance del suo leader, oggi questo avviene un po’ meno. Stabili tutti gli altri leader, ad eccezione di una piccola contrazione dell’apprezzamento di Carlo Calenda (indice di 16, meno 2 su giugno), coerentemente, in questo caso, con il piccolo calo del suo partito. [...]
GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
RICCARDO MAGI - GIUSEPPE CONTE - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - FOTO LAPRESSE
ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - GIUSEPPE CONTE - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE