saviano salvini

ROBERTO SAVIANO NON AVRA’ PIU’ LA SCORTA MA SOLO UNA VIGILANZA SALTUARIA - CON LA DISARTICOLAZIONE DEL CLAN DEI CASALESI E L'ARRESTO DI TUTTI I BOSS, LUOGOTENENTI E KILLER, LO SCRITTORE, NON CORREREBBE PIÙ RISCHI PER LA SUA INCOLUMITÀ - TRA L'ALTRO GIÀ UNA PRIMA RELAZIONE REDATTA DALLA SQUADRA MOBILE DI NAPOLI DIRETTA ALL'EPOCA DAL VICEQUESTORE VITTORIO PISANI, NON RILEVAVANO ALCUN RISCHIO SICUREZZA PER SAVIANO…

Arnaldo Capezzuto per http://il24.it

 

roberto saviano contro matteo salvini

L'autore di 'Gomorra' non avrà più la scorta. Sembra una decisione ormai presa. Del resto il ministro dell'Interno Matteo Salvini nelle frequenti liti con lo scrittore, non nascose la sua intenzione di una revisione generale dei criteri di definizione delle 'persone esposte a particolari situazioni di rischio'.

 

Alla luce delle norme contenute in due decreti legge a supporto della manovra finanziaria approvati nell'ultimo Consiglio dei ministri e i cui testi devono però ancora essere resi noti, si apprende una profonda modifica dei criteri di assegnazione della protezione. Sarà costituita, infatti, una task force per la revisione della spesa erogata per le auto e gli equipaggi di scorta.

 

roberto saviano contro matteo salvini 6

La voce è insistente e circola ai piani alti del palazzone del Viminale. Le relazioni riservate degli apparati investigativi concordano : è cessato l'imminente pericolo di ritorsioni, attentati e vendette da parte dei boss della camorra nei confronti dello scrittore partenopeo.

 

In particolare con la disarticolazione della cosca dei Casalesi e l'arresto di tutti i boss, luogotenenti e killer, Saviano, non correrebbe più rischi per la sua incolumità. Tra l'altro già una prima relazione redatta dalla Squadra Mobile di Napoli diretta all'epoca dal vicequestore Vittorio Pisani, non rilevavano alcun rischio sicurezza per Saviano.

 

IL COMMENTO DI SAVIANO AL POST DI SALVINI

Partendo proprio da quel rapporto e in considerazione dei nuovi criteri dettati dal ministero dell'Interno c'è da aspettarsi che la scorta attualmente di primo livello cioè il massimo dedicata allo scrittore, potrebbe essere declassata in vigilanza saltuaria.

 

Roberto Saviano è sotto protezione da oltre 12 anni, una vita blindata dove lo scrittore quando è ospite in qualche città - come accade a Napoli e Caserta - alloggia per ragioni di sicurezza  presso Caserme dei carabinieri.

 

La decisione di assegnazione di una scorta - e la sua revoca - in pratica nasce dal territorio. Ogni prefettura determina il rischio di una persona, in base alle segnalazioni che arrivano dalle Forze dell'Ordine.

 

La valutazione viene effettuata in sede collegiale e l'Ufficio centrale raccoglie le informazioni e le legittima. Esistono quattro livelli di allerta: il primo (il massimo) prevede l'assegnazione di tre auto blindate con tre agenti per ogni auto; il secondo prevede due auto blindate con tre agenti ciascuna, il terzo livello di allerta prevede un'auto blindata con due agenti a disposizione. Infine il quarto livello assegna un'auto non blindata e uno o due agenti di scorta.

SAVIANO SALVINI

 

Il Viminale ridisegna il meccanismo e rimodula auto blindate e forze dell'ordine dedicate alla 'persona esposta' dettando nuovi criteri di assegnazione dei punteggi di rischio. Il livello di sicurezza sarà valutato con altri indici correlati all'evoluzione del quadro criminale e alle relazioni di servizio. Quiesto il canovaccio di un insieme di norme quadro contenute nei tre diversi provvedimenti approvati dal Consiglio dei ministri.

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…