rocco casalino giuseppe conte

ROCCO, SEI STATO ELIMINATO – ASCESA E CADUTA DI CASALINO VISTE DA FLAVIA PERINA: “È SEMPRE APPARSO PIÙ PADRONE CHE MAGGIORDOMO, E FORSE PER QUESTO HA SUSCITATO IRRITAZIONI COSÌ ESTREME” – “ORA CHE ‘IL GOVERNO DI CONTE E CASALINO’ È USCITO DI SCENA, ORA CHE IL PREMIER HA PERSO IL TOCCO MAGICO E LA TESTA DI ENTRAMBI È SUL CEPPO, CI SI CHIEDE COSA RESTERÀ DEL CASALINISMO QUALORA FINISCA MALE. SENZ' ALTRO RICORDEREMO LA…”

Flavia Perina per "La Stampa"

CONTE CASALINO

 

È il mantello magico del Superman (ex-Superman?) di Palazzo Chigi e al tempo stesso la sua kriptonite. Rocco Casalino, portavoce del premier, è stato per tre anni la sua risorsa numero uno ma anche l' arma sistematicamente impugnata dai nemici per ferirlo, il tema fisso di ogni battuta irridente ai limiti dell' insulto, tanto che in questi giorni si parla del suo allontanamento come uno dei pegni che il premier dovrà comunque pagare, anche se riuscirà a trovarsi una nuova maggioranza puntellata dai centristi e riconciliata coi renziani.

Roccobello Conte Casalino

 

L' espressione «il governo di Conte e Casalino» accompagna il presidente del Consiglio uscente dal suo primo incarico ed è stata abitualmente usata, fin dall' inizio dell' avventura politica del premier, allo scopo di denigrare Palazzo Chigi associandolo alla galassia dei talent e dei morti di fama.

 

rocco casalino ciuccia il piede di Marina La Rosa al Grande Fratello

L' hanno ripetuta tutti, quella frase: il Pd quando Conte governava con la Lega, la Lega quando i ruoli si sono rovesciati e infine Matteo Renzi, che seppure senza citarlo direttamente, nei giorni della pre-crisi, ha evocato Casalino ogni volta che in tv o in Senato ha ripetuto: «Il dibattito non può essere sostituito da un tweet, il Parlamento non è una diretta Facebook, il governo non è un talent».

ROCCO CASALINO BETTING CHANNEL

 

Ecco, l' arte dei talent applicata alla politica - l' abilità di costruire e demolire personaggi e imbastire un racconto che, alla fine, premi un solo protagonista - è la specialità di Casalino, che in fondo non ha fatto che implementare il ruolo praticato da molti suoi predecessori.

MARCO TRAVAGLIO ROCCO CASALINO

 

Da tempo immemorabile, dall' epoca di Paolino Bonaiuti con Silvio Berlusconi fino a quelli di Filippo Sensi e Matteo Renzi, i portavoce sono diventati cosa ben diversa dai paludati custodi della «verità ufficiale» della Prima Repubblica.

 

BEPPE GRILLO E ROCCO CASALINO

Sono spin doctor, funamboli dell' immagine e della parola, inventori di copertine, sparring partner e insieme coach di leader sempre bisognosi di rassicurazione, rivincite mediatiche, incoraggiamento, anche amicizia.

 

Casalino tuttavia, a differenza degli altri, è sempre apparso più padrone che maggiordomo, e forse per questo ha suscitato irritazioni così estreme. Come Giuseppe Conte è arrivato in politica da outsider assoluto, seppure dopo aver provato la strada della candidatura diretta nel 2012, alle Regionali lombarde, poi ritirata per l' insurrezione dei grillini duri e puri.

 

ROCCO CASALINO A FREGENE IL 2 GIUGNO

Era già personaggio di successo, principalmente per la prima edizione del Grande Fratello, nel Duemila, che sfornò figure formidabili come Pietro Taricone e aprì una inaspettata finestra sull'«Italia normale». Un percorso peraltro condiviso da numerosi coetanei, comprese alcune star della politica che hanno cominciato in tv ma si sono fermati alle comparsate nella Ruota della fortuna (Matteo Renzi) o al Pranzo è servito (Matteo Salvini).

 

«Rocco» è diventato in fretta uno degli uomini chiave del Movimento Cinque Stelle.

Quello a cui bisogna obbedire. Dicono le leggende che conquistò la prima assunzione mandando un video Youtube a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: «Sono Rocco Casalino, ingegnere elettronico e giornalista professionista. Vi chiedo di giudicarmi per quello che sono e di evitare i pregiudizi che mi accompagnano da molto tempo».

LA LITE TRA ROCCO CASALINO E SOLANGE

 

Ma siccome le leggende in quel mondo le inventa lui, è lecito immaginare percorsi meno favolistici. Di certo dal 2013, quando entrò in pista come vice-capo della comunicazione al Senato, ha fatto fuori tutti quelli che occupavano ruoli superiori, elenco lunghissimo e dimenticato. È stato il ferreo custode del lockdown delle ospitate M5S (divieto assoluto di andare in tv, fase 2013/2014), poi il tutor della normalizzazione dell' immagine grillina (2014/2018) e infine, dal 2018 in poi, il signore indiscusso del grillismo di governo e del Contismo: una costruzione che sarà pure una bolla di sapone ma ancora regge nell' immaginario di gran parte del Paese.

 

rocco casalino al Grande Fratello

Casalino ha difetti assai noti - prepotenza, spirito vendicativo, furberia corsara - ma chi ricorda i Cinque Stelle prima maniera sa che senza un bastone neanche Nando Orfei avrebbe potuto domare quel circo, composto da gente che straparlava sul controllo tramite microchip sottocutanei (Paolo Bernini) e capigruppo che commentavano pubblicamente i colloqui al Quirinale dicendo: «È andata bene, non si è addormentato» (Vito Crimi su Giorgio Napolitano).

 

Si può immaginare quale trattamento-choc abbiano subito i diretti interessati se, dopo la sua promozione al top, la risposta di prammatica a qualsiasi richiesta rivolta a esponenti grillini diventò: «Devo sentire Rocco» (in alternativa: «Meglio che senti Rocco»).

rocco casalino grande fratello

 

Ora che «il governo di Conte e Casalino» è uscito di scena, ora che il premier ha perso il tocco magico e la testa di entrambi è sul ceppo, ci si chiede cosa resterà del Casalinismo qualora finisca male. Senz' altro ricorderemo la definizione che inventò per Conte, «avvocato del popolo», una genialata che riuscì ad accorpare il mondo Lega e M5S evocando al tempo stesso la giustizia, il garantismo e i rispettivi elettorati di protesta.

 

Ricorderemo la primavera delle fidanzate, nel 2019, quando Luigi Di Maio e Matteo Salvini si rincorrevano su Chi con le foto delle loro nuove fiamme (Virginia Saba e Francesca Verdini), servite al pubblico per stroncare il gossip sul loro scarso successo con le donne (o addirittura la propensione a ignorarle).

 

rocco casalino e jose carlos alvarez

Ricorderemo, anche, la libertà senza precedenti con cui Rocco ha portato la sua identità gay a Palazzo Chigi, mai nascondendola, anzi lasciandosi vedere volentieri in giro col compagno cubano Josè, 30 anni ben palestrati, un lusso che la politica italiana - dove gli omosessuali sono stati e sono un gran numero - non si è mai concessa, trincerandosi sempre dietro mogli e ragazze di copertura, improbabili voti di castità o giornate tutte casa-partito-chiesa (e chissà quanti ricatti, minacce, contropartite sono costate queste doppie vite).

 

ROCCO CASALINO CON IL COMPAGNO JOSE CARLOS ALVAREZ AGUILA

Ecco, magari anche questo dettaglio aiuta a capire il surplus malmostoso che Casalino provoca dentro e fuori dal suo mondo, tra i molti che vorrebbero andarsene in spiaggia con l' amico/a e non possono, tra i moltissimi prigionieri (non necessariamente omo) della finzione maritale, e insomma: vai a vedere che l' irrisione, l' uso del nome di Casalino come insulto, alla fine non nasconda anche un po' di invidia.

rocco casalino i poveri hanno un odore forteROCCO CASALINO AL GRANDE FRATELLO ROCCO CASALINO AL GRANDE FRATELLO GABRIELE ROSSI ROCCO CASALINO

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...