matteo salvini giuseppe conte

SALVINI PROPORRÀ UNA ROSA DI NOMI FATTA APPOSTA PER ANDARE A SBATTERE: IN REALTÀ IL “CAPITONE” SA BENE CHE NON PUÒ PERMETTERSI UN PAPEETE INVERNALE. È DIFFICILE CHE SI TROVI UNA QUADRA INTORNO A PERA, NORDIO, LA CASELLATI O MORATTI – DAL PD SONO SOSPETTOSI SULL’EVENTUALE ASSE CON CONTE. E INTANTO L’ATTIVISMO DEL LEADER DELLA LEGA STA IRRITANDO - E NON POCO – GLI ALLEATI DI CENTRODESTRA

Angelo Picariello per "Avvenire"

 

matteo salvini vota elezione presidente della repubblica

E ora il cerino è in mano a Matteo Salvini. Ottenuto lo 'scalpo' di Silvio Berlusconi con la rinuncia alla sua candidatura (e lo scontro che ne è seguito dentro Forza Italia ), ora ha il problema di tenere unito il centrodestra, o almeno la sua Lega.

 

Ma dopo la discesa in campo, di fatto, di Mario Draghi ogni altra ipotesi resta in sospeso. Il premier e il leader della Lega, si sarebbero visti in mattinata, ma l'incontro non sarebbe andato granché bene.

 

Salvini - suscitando la forte irritazione dei suoi alleati - avrebbe chiesto al premier, per portare la Lega a sostenerlo nella corsa al Colle, il suo ritorno al Viminale, o quanto meno di un uomo del Carroccio, ma avrebbe trovato un Draghi molto freddo.

 

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

L'incontro, riservatissimo, si sarebbe tenuto poco prima dei funerali dell'ambasciatore Francesco Paolo Fulci, al quale Salvini ha poi partecipato, presenti anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, Massimo D'Alema, oltre a due papabili del Quirinale Pier Ferdinando Casini e Letizia Moratti.

 

In seguito Salvini dopo aver rapidamente aggiornato i grandi elettori della Lega, confermando la scheda bianca, ha iniziato la sua girandola di incontri, non avendo ancora però chiara la bussola da seguire.

 

UN GIOVANE PIER FERDINANDO CASINI

Se provare a sminare il terreno per Draghi al Colle, o se viceversa limitarsi a registrare malumori e resistenze che l'ipotesi suscita, mettendosi di traverso.

 

Le parti ora si invertono. Non si opporrebbe al trasferimento al Quirinale di Draghi proprio Giorgia Meloni, per la prospettiva di fine anticipata della legislatura che l'ipotesi sembra evocare, mentre le due forze del centrodestra che sostengono il governo restano perplesse (Lega) o contrarie (Forza Italia).

 

L'incontro di Salvini con la leader di Fdi negli uffici del gruppo alla Camera serve solo «per fare il punto della situazione» definendo la lista dei nomi del centrodestra. Meloni aggiunge quello del magistrato Carlo Nordio, ma allo stato dell'arte sembrano tutte ipotesi tramontate o mai decollate, con qualche residua chance solo per Maria Elisabetta Alberti Casellati.

 

salvini renzi

Con Enrico Letta si entra invece nei nodi veri della trattativa: Draghi sì o o no, e se sì chi deve andare al suo posto a Palazzo Chigi; se no, invece, quale può essere il nome davvero autorevole e bipartisan per tenere unita almeno l'alleanza di governo.

 

«Lungo e cordiale» viene definito dalla Lega l'incontro del leader col il segretario del Pd, il quale resta convinto che occorra fare prima chiarezza sull'ipotesi Draghi, per non bruciarlo.

 

mario draghi sergio mattarella

Più tardi mezz' ora di colloquio di Salvini con Giuseppe Conte, il quale potrebbe far comodo a Salvini se, al fine della girandola di incontri dovesse decidere di assecondare la linea di Forza Italia, che vorrebbe lasciare Draghi dov' è, al pari del presidente del M5s. Senza trascurare un leader oscuro, 'Franco Tiratore', punto di riferimento potenziale dei tanti mugugni che si registravano ieri, a mezza voce, fra i grandi elettori che lamentano il silenzio di Draghi, ancora, su tutta la partita che lo riguarda.

 

CONTE SALVINI

«Sto lavorando perché il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale», diceva in serata Salvini, confermando che non ci sono passi avanti, ma solo l'auspicio di una «discussione priva di veti e pregiudizi».

 

«Salvini ha la grande possibilità di contribuire a eleggere un presidente della Repubblica che dura sette anni, non sette giorni», dice Matteo Renzi, individuando il possibile king maker, lui che lo fu sette anni fa, per Mattarella.

 

Ma il leader della Lega sa bene che non può permettersi un nuovo Papeete in versione invernale, in caso di insuccesso della trattativa, e si tiene pronto a valutare, o a offrire, altri nomi. E la carta Pier Ferdinando Casini potrebbe tornare in auge, se la resistenza a un asse di tecnici fra Quirinale e Palazzo Chigi (Draghi-Belloni) dovesse restare forte, nella base dei grandi elettori, come lo è al momento.

salvini renzi

MATTEO SALVINI ARRIVA ALLA CAMERA PER L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

pier ferdinando casiniHouse of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella

matteo salvini silvio berlusconi meme by carli

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?