salvatore romeo virginia raggi

CAMPIDOGLIO E PEPERONCINO - SALVATORE ROMEO SAPEVA, PRIMA CHE LA RAGGI VENISSE ELETTA, CHE IL SUO POSTO SAREBBE STATO ACCANTO ALLA SINDACA CON TANTO DI AUMENTO DI STIPENDIO (DA 39 A 110MILA EURO L'ANNO) - LO DIMOSTRA UNA SERIE DI CONVERSAZIONI NELLA CHAT "4 AMICI AL BAR", DATATE 13 GIUGNO, QUANDO ANCORA I ROMANI NON AVEVANO VOTATO PER IL BALLOTTAGGIO - E QUESTO SMENTISCE LA VERSIONE DATA DA ROMEO AI PM…

RAFFAELE MARRARAFFAELE MARRA

1 - MARRA E ROMEO, I DUE BURATTINAI "RAGGI SAPEVA DELLE LORO MOSSE"

Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica”

 

Raffaele Marra e Salvatore Romeo, i due burattinai del Campidoglio. Dettagli inquietanti che emergono dalle carte depositate dalla procura di Roma per la conclusione indagini del fascicolo che li vede coinvolti, quello sulle nomine, tra le quali, appunto, anche quella di Salvatore Romeo a capo dello staff della sindaca. Una scelta pianificata e decisa dai due uomini di fiducia di Virginia Raggi. La stessa che Marra definisce una «senza palle».

 

LA «PALESE VIOLAZIONE»

La nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica fu «una palese violazione», scrivono gli investigatori della nona sezione della squadra mobile di Roma, a una serie di leggi. È quanto si legge nell' informativa del 6 giugno. Una violazione che, però, come dimostrato dagli uomini guidati da Luigi Silipo, fu fatta cercando di aggirare la legge.

 

LE CHAT DI RAFFAELE MARRALE CHAT DI RAFFAELE MARRA

E che fu orchestrata dallo stesso Romeo e dall'ex dirigente delle Risorse Umane. «Al di là degli incarichi formalmente attribuiti - scrivono gli investigatori sia Salvatore Romeo sia Raffaele Marra hanno rivestito un ruolo di assoluta centralità tanto prima che dopo l'elezione di Virginia Raggi a sindaco di Roma... Certamente noto ai quattro (va considerato anche il vice sindaco Daniele Frongia) è stato l' iter che ha portato alla nomina di Romeo a responsabile della segreteria della sindaca e un ruolo di merito lo ha avuto in particolare Raffaele Marra, il quale ha studiato e approfondito la normativa in materia per individuare lo strumento più utile da applicare che, poi, verrà condiviso dalla sindaca».

raffaele marra virginia raggi raffaele marra virginia raggi

 

«ROMEO SAPEVA»

Romeo sapeva bene, addirittura prima che Raggi venisse eletta, che il suo posto sarebbe stato quello accanto alla sindaca. Con tanto di cospicuo aumento stipendio, passò da 39 a 110mila euro l' anno (poi ridotto a 93mila a seguito della bocciatura di Anac). Lo dimostra una serie di conversazioni nella chat "4 amici al bar", datate 13 giugno, quando ancora i romani non avevano votato per il ballottaggio.

LO SCAMBIO DI MESSAGGI TRA VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA 1 DI 2LO SCAMBIO DI MESSAGGI TRA VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA 1 DI 2

 

Una ricostruzione che, scrivono i poliziotti, «consente di smentire quanto riferito in sede di interrogatorio da Romeo rispetto alla procedura adottata per la propria nomina». L' ex capo segreteria disse che non ne sapeva nulla. Falso. Per gli investigatori fu «pienamente coinvolto nell' iter e ne aveva cognizione». E sapeva anche la sindaca, come dimostrano i messaggi.

 

«FA LA PRINCIPESSA»

LO SCAMBIO DI MESSAGGI TRA VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA 2 DI 2LO SCAMBIO DI MESSAGGI TRA VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA 2 DI 2

Il suo ex braccio destro, il fedelissimo Raffaele Marra, che lei aveva difeso a spada tratta, non aveva grande stima di Raggi. «Non ha le palle, come fa a fare la sindaca?», dice di lei chiacchierando con un' amica. Oggetto della conversazione, ciò che gli sta più a cuore, ovvero la promozione del fratello Renato a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio.

 

«Allora tu (Raggi, ndr) dovevi avere il coraggio di dire "guarda è uno dei più bravi che ci stanno, lo volevo fare Comandante, per non creare un problema l' aggia fatto direttore dè 'o Turismo" », dice all' interlocutrice. Per l' ex braccio destro del sindaco, però, Raggi «non c' ha le palle di poterglielo dire? E allora che cazzo lo fai a fà 'u sindaco, scusami? ».

 

RAFFAELE MARRARAFFAELE MARRA

Parlando dell' iter che ha portato alla nomina del fratello, Marra aggiunge, sempre riferendosi al sindaco: «tu lo volevi fà comandante, poi dopo vice-comandante, sicuramente sì vice-comandante. Un vice-comandante è terza fascia! Mò pure se non ti ho detto esattamente "passa dalla prima alla terza"' ma tu l' avevi messo in conto quando lo volevi fà vice-comandante. Invece lei non ha avuto il coraggio di dire: "sì, è 'na cosa che ho fatto io"».  Raggi è «furiosa», racconta Marra all' amica. E la cosa lo manda in bestia perché lui la aveva avvisata. «Tu mi rompi il ca..o?», continua. Poi, ancora: «Sta facendo la principessa che l' hanno fregata!... e mo non sa come uscirne».

VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRAVIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRA

 

2 - COSÌ MARRA INSULTAVA LA SINDACA. LE TRAME SULLA NOMINA DEL FRATELLO

Fulvio Fiano e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

Le trame intessute da Raffaele Marra nella nascente giunta di Virginia Raggi erano infinite. Nomine, procedure, mediazioni, consigli. Tutto passava dal suo telefono. Lo stesso dal quale Procura e carabinieri hanno raccolto anche le prove per accusare di falso la prima cittadina di M5S quando sostiene di aver curato in prima persona la nomina di Renato, fratello dell’allora direttore delle risorse umane, alla direzione del Turismo.

 

LA SCELTA AL TURISMO

RAGGI ROMEORAGGI ROMEO

Ne parla in modo esplicito anche Salvatore Romeo in un passaggio del suo interrogatorio: «A mero titolo di esempio posso indicare che fu lui, quale direttore del dipartimento delle risorse umane, a dare concreta attuazione a tutta la procedura di interpello voluta da Virginia Raggi e che poi ha portato, tra l’altro, alla contestata nomina di Renato Marra a direttore della direzione Turismo sotto l’assessore Meloni».

 

Romeo spiega anche il tipo di scontro in atto nel Movimento sul ruolo di Marra: «Ulteriori garanzie derivavano dal fatto che Marra Raffaele fosse plurilaureato e provenisse dalla Guardia di Finanza, nonché avesse ricevuto diversi encomi. Motivi questi che non destavano in noi fondati sospetti sulla sua persona, a fronte delle indicazioni in senso contrario che provenivano da una parte del Movimento, sebbene qualificata».

SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGISALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI

 

«NE PARLO IO A VIRGINIA»

Un’altra conversazione, con tale Andrea (forse l’assessore al bilancio Mazzillo) mostra il filtro operato dall’ex finanziere tra la sindaca e chiunque dovesse relazionarsi con lei. È il 23 ottobre scorso: Andrea: So che con Virginia hai già parlato, riguardo al… alla rettifica dell’interpello… Marra: via WhatsApp. Sì, sì. Andrea: perfetto, ok, benissimo. Allora solo quello. Se riusciamo a farlo in brevissimo sarebbe perfetto. Marra: eh, ma la modifica all’interpello ho qualche difficoltà a poterla fare...

 

Però domani mattina ci provo, faccio tutte le verifiche e poi ti faccio sapere, è chiaro, vengo da te e ne parliamo insieme. Andrea: diciamo che io ti ho… io ho mandato una nota formale alla sindaca in cui… sei in copia pure te e il segretariato generale, quindi loro sono già informati. Marra: sì, ok.

 

virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo

Lo sfogo con l’amica Il giudizio di Marra su Virginia non è lusinghiero. Il 16 novembre si sfoga con un’amica: Marra: Se tu ritieni con la coscienza che quello che tu pensavi che io dovessi fare era corretto, e allora vuol dire che evidentemente io mi sono sbagliato. Tu non vuoi premiare il merito, non vuoi premiare… Dice “no perché avevo messo tutto sotto controllo, avevo neutralizzato tutte le voci, avevo parlato con Beppe eccetera. Ora questa cosa mi scoppia un’altra volta in faccia” dice “hai visto che Raffaele Marra fa come c... vuole?” e dico “avrà sbagliato lei a dire «sì, è vero»”.

 

SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGISALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI

Gli dice “guarda che ‘sta scelta l’aggia pigliata io! Io aggia mandato al Commercio a quello… al Turismo”. Concetta: uh. Marra: invece lei non ha avuto il coraggio di dire “sì, è ‘na cosa che ho fatto io” e sta facendo la principessa che si sco… che l’hanno fregata! Il discorso scivola sulla nomina del fratello: Marra: allora tu dovevi ave’ il coraggio di dire “guarda è uno dei chiù bravi che ci stanno; lo volevo fa’ comandante, pe’ non crea’ ‘u problema l’aggia fatto direttore de’ ‘o Turismo”. Non lo volete al Turismo? Bene, lo riporto al corpo di Polizia, lo faccio vicecomandante, come lo volevo fare. Non c’ha le palle di poterglielo dire? E allora che c.... lo fai a fa’ ‘u sindaco, scusami?

 

«NON AVVICINARE GRILLO»

Marra avverte la diffidenza di una parte del Movimento e la spiega così ad Antonio De Santis, delegato al personale, commentando un’intervista al Fatto in cui gli è stata tagliata una frase: Marra: No, no, quello… No, non me l’avrebbero cancellato. ... perché pe’ loro è una cosa importante in cui si dice “Grillo incontra Marra”, no? Questa è la dimostrazione che gli hanno detto “Marra non deve avvicina’ Grillo”».

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?