matteo salvini giorgia meloni contanti

SALVINI COME AL SOLITO NON C’HA CAPITO UNA MAZZA – IL “CAPITONE” ESULTA PERCHÉ L’UE HA FISSATO UN TETTO MASSIMO A 10MILA EURO PER I PAGAMENTI IN CONTANTI. MA LA DECISIONE NON C’ENTRA NIENTE CON LA MANOVRA ITALIANA, CHE VUOLE ALZARE IL TETTO AL CASH FINO A 5MILA EURO – LA MISURA COMUNITARIA È UN PASSO IN DIREZIONE OPPOSTA ALL’AUMENTO DELLA CIRCOLAZIONE DELLE BANCONOTE, VISTO CHE IN GERMANIA NON C’ERA ALCUN LIMITE. E COMUNQUE, ROMA NON È BERLINO, E NEPPURE PARIGI O MADRID. IL NOSTRO TASSO DI EVASIONE È IL PIÙ ALTO D’EUROPA (26 MILIARDI DI IVA NON RISCOSSA…)

1. L'UE, OK AL TETTO AI CONTANTI A 10 MILA EURO. SALVINI: "ORA LA SINISTRA TACE?"

Da www.lastampa.it

 

gli italiani amano i contanti 4

Nell'Ue si fissa un tetto massimo di 10mila euro per i pagamenti in contanti. Proprio mentre in Italia il confronto politico si concentra sull'obbligo previsto in manovra, al momento, di accettare pagamenti digitali con carta o bancomat a partire dai 60 euro e sull'innalzamento del tetto al contante dal prossimo primo gennaio dai 2mila euro attuali a 5mila euro.

 

Innalzamento che ha attirato contro il governo gli strali dell'opposizione. "Bene, anche l'Europa conferma la libertà di usare il proprio denaro come si vuole, raddoppiando addirittura il tetto all'uso del contante previsto dal governo italiano da 5 a 10mila euro. Sinistri e critici in silenzio oggi?", ha commentato il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini.

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY GNENTOLOGO

L'importo dei 10mila euro, la stessa soglia per altro che impone di dichiarare valuta alla dogana entrando nell'Unione, è stato indicato in Consiglio Ue nell'adozione della propria posizione negoziale con il Parlamento europeo sul pacchetto antiriciclaggio e la lotta ai finanziamenti al terrorismo. Accoglie quella che è l'indicazione della Commissione europea data con la proposta del luglio 2021, assieme a tutta una serie di altre misure per contrastare il riciclaggio.

 

Si lascia comunque facoltà agli Stati membri di fissare soglie massime inferiori. Il pacchetto di riforme, tra l'altro, è lo stesso in cui si prevede la creazione dell'autorità europea antiriciclaggio (Anti-money-laundering authority, Amla), per la cui sede l'Italia vuole candidarsi, forse con Roma, in una corsa che vede già in totale una decina di località in gara.

giorgia meloni matteo salvini conferenza stampa sulla manovra

 

Regolamento antiriciclaggio e nuova direttiva, una volta adottati costituiranno il nuovo regolamento antiriciclaggio dell'Ue insieme alla proposta sul regolamento sul trasferimento di fondi, su cui è già stato invece raggiunto un accordo con il Parlamento europeo. "I terroristi e coloro che li finanziano non sono i benvenuti in Europa", ha scandito il ministro delle Finanze della Repubblica ceca Zbynek Stanjura, alla presidenza di turno Ue.

 

"Diventeranno impossibili pagamenti in contanti di importo superiore a 10mila euro. Cercare di rimanere anonimi quando si acquistano o vendono cripto-asset diventerà molto più difficile. Nascondersi dietro più livelli di proprietà delle società non funzionerà. Diventerà persino difficile riciclare denaro sporco tramite gioiellieri o orafi". 

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

 Oltre al tetto dei 10mila euro, si prevedono tra l'altro obblighi di verifica per gli operatori del mondo 'cripto' nelle transazioni oltre i 1.000 euro. Saranno soggetti al regolamento anche intermediari finanziari terzi e persone che commerciano metalli preziosi, pietre preziose e beni culturali, così come gioiellieri, orologiai e orafi. I paesi inseriti nelle liste del Gruppo di azione finanziaria internazionale, un riferimento nelle norme antiriciclaggio, saranno inseriti anche nelle liste Ue. Saranno poi rese più trasparenti e armonizzate le norme sulla titolarità effettiva. In particolare, il Consiglio ha chiarito che la titolarità effettiva si basa proprietà e controllo, da analizzare per valutare le modalità di esercizio del controllo su una persona giuridica e per identificare tutte le persone fisiche che ne sono i titolari effettivi.".

 

 

2. PERCHÉ IL TETTO UE AL CONTANTE A 10 MILA EURO NON DÀ RAGIONE A MELONI E SALVINI

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per www.repubblica.it

 

gli italiani amano i contanti 2

Nel dibattito rozzo cui spesso il centrodestra ricorre quando si tratta di discutere e affrontare il macigno vergognoso della nostra evasione fiscale, di sicuro entrerà subito la decisione annunciata dal Consiglio europeo di fissare il tetto per l’utilizzo del contante a 10 mila euro. Ma come? Anche noi volevamo prevedere quella quota – è la più probabile delle reazioni dei sostenitori del governo Meloni – e invece c’è stata una sollevazione, una marea di critiche. Avvertimenti. Richiami. Anche da Istituzioni pubbliche autorevoli come la Banca d’Italia e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio. E allora? Allora avevamo ragione noi, sarà la lunga eco di Palazzo Chigi. Già iniziata con un tweet di Salvini: "L'Europa raddoppia il tetto all'uso del contante previsto dal governo italiano. Sinistri e critici in silenzio oggi?".

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

No, il governo non ha ragione a portare il tetto al contante a 5mila euro. Per due motivi essenziali. Il primo: la decisione europea non è un passo indietro rispetto a posizioni già assunte. Quella misura, a livello comunitario, non esisteva. In Germania, ad esempio, non è previsto alcun limite al cash. Averlo adesso inserito in una misura europea, equivale a compiere un primo passo avanti. E’ cioè la dimostrazione che l’Ue considera indispensabile intraprendere quella strada.

 

Il secondo: l’Italia non è la Germania. E non è nemmeno la Francia. E nemmeno la Spagna. Il nostro tasso di evasione fiscale è il più alto. Basti un dato, appena reso pubblico, a confermarlo: siamo il Paese con la percentuale più alta di Iva non riscossa. Il 20,8 per cento per un valore di oltre 26 miliardi. Per capirci: con quei 26 miliardi il governo avrebbe potuto scontare il prezzo della benzina almeno fino a settembre 2023. E non fino a marzo. Sarebbe stato un bel risparmio per tutti. […]

ISCHIATUTTO - GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - MEME BY EMILIANO CARLI gli italiani amano i contanti 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”