salvini trenta

TRENTA SENZA LODE - SALVINI FA TRAPELARE DAL VIMINALE LA SUA INSOFFERENZA VERSO LA MINISTRA DELLA DIFESA, ELISABETTA TRENTA: “E' DISINFORMATA E SUPERFICIALE, LE FORZE ARMATE MERITANO DI MEGLIO” - LA LEGA STA FACENDO CAPIRE AI CINQUESTELLE CHE SE FARÀ FILOTTO ALLE EUROPEE APRIRÀ IL DOSSIER DEL RIMPASTO DI GOVERNO - LA REPLICA STIZZITA DELLA DIFESA: “MAI VISTA UN’ISTITUZIONE USATA A FINI ELETTORALI”

Diodato Pirone per “il Messaggero”

 

salvini ignora elisabetta trenta

Mancano 20 giorni alle europee ma la temperatura dello scontro fra M5S e Lega è già ben oltre il livello di guardia. Ieri dal Viminale, sede del ministero dell' Interno guidato dal leader leghista Matteo Salvini, sono volati insulti pesantissimi verso la ministra della Difesa pentastellata Elisabetta Trenta. «E' disinformata e superficiale, le Forze Armate meritano di meglio», sono le parole dettate alle agenzia di stampa da «fonti del Viminale».

 

Una bordata così pesante e così frontale è quasi un inedito persino per un palcoscenico abituato agli scontri più feroci e più scorretti come quello della politica italiana. Non a caso il M5S in un commento ufficiale ne registra con qualche sorpresa l' inusitata spigolosità personale associata alla robustissima portata politica.

 

la ministra elisabetta trenta (2)

«Possiamo comprendere il vivace confronto tra parti politiche, tra ministri - fanno sapere i pentastellati - ma oggi si è superata una linea rossa. La Trenta non si tocca». La stessa ministra non è da meno e accusa Salvini di comportamento anti-democratico. «Non ci era mai capitato prima di vedere un ministero, l'istituzione, usata a fini elettorali - replica l'ufficio stampa della Difesa - Basta avere uno spirito democratico per comprendere la gravità dell' episodio. Dispiace che il Viminale piuttosto che occuparsi della sicurezza del Paese, pensi a un tweet. Dispiace per l' Italia».

 

Per Luigi Di Maio la Lega cerca di coprire il «caso Siri», ovvero la vicenda del sottosegretario leghista indagato per corruzione. Ma è evidente che la vicenda va al di là del caso Trenta. La Lega sta facendo chiaramente capire all' alleato (e agli italiani) che se davvero alle europee raccoglierà un buon bottino di voti come minimo aprirà il dossier del riequilibrio del governo. Fra gli osservatori politici qualcuno si spinge a dire che, mettendo la Trenta nel mirino, il Carroccio si sta portando avanti col lavoro.

 

salvini ignora elisabetta trenta

Con il suo leader che si permette anche il lusso di togliersi dalle scarpe pubblicamente qualche sassolino che gli dà fastidio sul piano personale. Sarà. Ma una lite personale e squadernata in questo modo fra ministro dell' Interno e ministro della Difesa non è un bello spettacolo soprattutto per il Paese ma neanche per l' esecutivo e per la formula politica che lo esprime. Cosa di cui al Quirinale sono perfettamente consapevoli anche se al Colle si intende mantenere una linea di estrema prudenza di fronte all' aumento quantitativo e qualitativo delle polemiche all' interno della maggioranza.

 

L'EPISODIO

tria di maio salvini conte

Già, ma cosa ha scatenato la bufera fra Salvini e Trenta? Va detto che già da tempo (vedi grafico sulla pagina a lato) le punzecchiature fra i due erano all' ordine del giorno in un contesto di rapporti avvelenati fra Lega e M5S. Una volta il muro contro muro sulla leva, un' altra una scaramuccia sul 25 aprile, un' altra ancora una discussa direttiva di Salvini sui porti e sui compiti delle Forze Armate in fatto di profughi, fatto sta che da settimane la Difesa non manca di replicare a muso duro a quelle che considera vere e proprie invasioni di campo del Viminale.

 

SALVINI DI MAIO

Ieri, però, c' è stato un salto di qualità: Salvini ha schiacciato la palla con tutto il suo peso politico su una gaffe dello staff della ministra. In sintesi la Difesa in tarda mattinata ha postato un tweet elogiando un salvataggio di pescherecci italiani da parte della Marina Militare. Tweet rilanciato subito anche dalla stessa Marina. Poi nel giro di poche ore si è scoperto che il salvataggio non era mai avvenuto e la Difesa ha ritirato il tweet spiegando che l'episodio era falso. Di qui l' attacco frontale del Viminale diretto proprio al ministro.

 

«Anziché chiedere alla sua Marina Militare, il ministro Elisabetta Trenta si basa sulle agenzie di stampa e poi è costretta a rettificare - dettano fonti del Viminale - Non è informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Matteo Salvini e criticare servitori dello Stato. Il ministro della Difesa faccia il ministro della Difesa. Le Forze Armate italiane meritano molto di più».

 

CONTE DI MAIO SALVINI

Chiaramente lo scontro Salvini-Trenta va collocato in un quadro più ampio di decomposizione del rapporto politico fra 5Stelle e Lega. Oramai da tempo i due alleati non perdono occasione per far capire agli italiani che non concordano su quasi nulla mentre il governo impiega molto tempo per varare provvedimenti (vedi il decreto crescita presentato un mese dopo la sua approvazione in Cdm) o rinvia scelte strategiche come quella sull' Alitalia.

 

In questo contesto l' opposizione ha buon gioco nello sparare a zero. «L' Italia è attesa da mesi difficili come conferma anche il ministro Tria. L' Italia paga un prezzo altissimo all' immobilismo dell' esecutivo che prima o poi dovrà affrontare il tema bollente dell' aumento del' Iva o di un tagli delle spese nei servizipubblici», ha detto ieri a Pavia Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...