berlusconi salvini

SALVINI OFFRE IL “BUNGA BUNGA” (QUELLO VERO DELLA BARZELLETTA) A BERLUSCONI: “PREFERISCI UN GOVERNO A GUIDA CENTRODESTRA CON M5S E MINISTRI D'AREA DI FI OPPURE UN ESECUTIVO DI MAIO SOSTENUTO DALLA LEGA?” – IL CAV QUASI LO SFANCULA: “NON FACCIO LA FINE DI CRAXI” – IL BANANA RIFIUTA L’IDEA DI PORTATORE D’ACQUA

 

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI

Il sospetto in FI è che di fronte all' inconsistenza dei numeri in Parlamento Salvini possa arrivare a palazzo Grazioli rivolgendo una semplice domanda al padrone di casa: «Preferisci un governo a guida centrodestra con M5s e ministri d' area di FI oppure un esecutivo Di Maio sostenuto dalla Lega?». Quel momento non è ancora all' orizzonte ma giorno dopo giorno la possibilità che arrivi l' ora X diventa sempre più concreto. Per non dire del voto delle regionali: Salvini deciso a massimizzare il risultato in Friuli per poi svuotare Forza Italia e fare quello che preferisce, governo con M5S o votare. A quel punto, deciderebbe da solo per tutto il centrodestra.

 

murale salvini di maio

Scenari di là da venire, certo. Ma che danno il senso dei pensieri che arrovellano in queste ore l' entourage di Berlusconi. Perché, è la convinzione del Cavaliere, Salvini non ha consigliato anche da Giorgetti l' intenzione di avere un preincarico e di bruciarsi. «Non potrei portare FI sull' appoggio esterno. Il partito la risposta che il Cavaliere ha già fatto sapere al segretario del Carroccio - non lo accetterebbe e nessuno, né tu e nemmeno il Capo dello Stato, potrebbe fornirmi alcun tipo di garanzie».

 

L' ex premier con i fedelissimi ha fatto anche un paragone con Craxi. Nessuna intenzione di fare la fine del leader socialista messo al bando per un avviso di garanzia. «C' è il proporzionale, FI ha il 14% e quei voti li farà pesare». Oggi alle ore 15 ci sarà il primo chiarimento. Salvini vedrà Berlusconi e Meloni che ancora spingono affinché nasca un esecutivo di centrodestra.

 

CRAXI E BERLUSCONI AL MARE

TERGIVERSARE

L' ex premier sa che il suo alleato sta tergiversando e che neanche al vertice in via del Plebiscito scioglierà la riserva. Si rende conto del rischio di tentare la carta dell' esecutivo di minoranza in quanto il nodo è il rapporto con il Pd: il partito di via Bellerio non vuole i dem, al contrario di Berlusconi che con Letta mantiene un canale per ottenere perlomeno l' astensione del Nazareno. E allora il piano di Berlusconi è affidarsi al presidente della Repubblica per un esecutivo istituzionale guidato anche da Fico, non per forza dalla Casellati, con un programma concordato.

 

Accetterebbe che M5S possa tenersi le mani libere se la prescelta fosse la seconda carica dello Stato ma nell' ipotesi di un governo M5s-Lega opterebbe per l' opposizione. Giocando sui numeri ristretti «e magari osserva un dirigente forzista recuperando così la sua identità». «Salvini non può pensare che Berlusconi faccia un passo indietro. E comunque conquisterebbe alla causa solo una decina di nostri parlamentari», ragionano i big azzurri.

bettino craxi hammamet

 

«Sarebbe sciocco per Salvini smarcarsi da FI che è il partito costituente dell' alleanza», dice il vice capogruppo vicario alla Camera Occhiuto. Il Cavaliere per cercare di fermare l' avanzata di Di Maio sta preparando una trasferta in Molise, dove divenne senatore prima di essere defenestrato. E non esclude che nel breve periodo ci possa essere un' altra campagna elettorale ben più importante.

 

Perché ad Arcore ieri ragionavano sulla possibilità che Salvini voglia passare all' incasso dopo la probabile vittoria in Friuli e spingere sulla strada delle urne da una posizione rafforzata anche di leader del centrodestra.

 

I NIET

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

Per ora agli atti c' è il niet alle urne a breve e il fastidio del Cavaliere per le mosse del segretario del Carroccio. «Non ci ha neanche avvisati dell' accordo raggiunto con M5s sulla presidenza della commissione speciale sul Def», una delle rimostranze. La seconda è arrivata ufficialmente alla Lega che si è presentata con Giorgetti di buon mattino a Montecitorio per discutere delle candidature regionali. Peccato che proprio in quel momento Salvini stava presentando il candidato della Lega a Terni, mandando su tutte le furie lo stato maggiore azzurro.

 

Allarmato anche da un' altra voce. A detta di FI e FdI ieri proprio il giovane Matteo avrebbe avuto un incontro con i vertici pentastellati. Il convincimento è che non ci sia stata solo una telefonata tra Salvini e Di Maio.

NICOLA MOLTENI

 

Preoccupa il caso Molteni, ovvero la scelta dell' esponente della Lega che nella scorsa legislatura rilanciò, contrariamente a FI, la battaglia sulla legittima difesa. «Se fosse veramente un accordo strutturale sarebbe grave», si lamentano in FI. Per ora si attende, quindi. Sospetti ma niente rottura. L' auspicio è che prevalga l' accordo di Arcore, poi messo in discussione dallo stesso Salvini. Ma intanto in casa azzurra si preparano anche piani di battaglia: «Se ha in mente di farci fuori sarebbe la resa di conti».

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