sandokan casalesi camorra francesco schiavone luigi cesaro nicola cosentino

“SANDOKAN” PARLA, E IL MONDO DELLA POLITICA TREMA – ORA CHE L’EX BOSS FRANCESCO SCHIAVONE HA DECISO DI COLLABORARE, POTREBBE FORNIRE AI PM LA LISTA DEI “REFERENTI ISTITUZIONALI” DEI CASALESI, OLTRE A NICOLA COSENTINO, L'EX LEADER CAMPANO DI FORZA ITALIA ORA IN GALERA – IL PROCURATORE GRATTERI VUOLE CAPIRE SE ESISTEVA UN “TAVOLINO DEGLI AFFARI” CON CAMORRISTI, IMPRENDITORI COLLUSI E POLITICI – QUANDO SCHIAVONE DISSE: “TUTTI VENIVANO A CHIEDERMI VOTI, C'ERA LA FILA”

Estratto dell’articolo Dario Del Porto per “la Repubblica”

 

francesco schiavone 3

Il vecchio padrino ha cominciato a parlare, l’ex potente sottosegretario studia per conseguire un’altra laurea, la seconda. Entrambi sono in carcere. Più volte, negli anni, il nome dell’uno è stato accostato a quello dell’altro. E ora che Francesco Schiavone detto “Sandokan” ha deciso di collaborare con la giustizia, la strada dell’ex boss del clan camorristico dei Casalesi rischia di incrociarsi nuovamente con quella di Nicola Cosentino.

 

[...] Ai magistrati, Schiavone dovrà spiegare se esisteva un “tavolino” e se ne facevano parte, oltre alla malavita organizzata e agli imprenditori collusi, anche esponenti del mondo della politica.

 

NICOLA COSENTINO

In un verbale del 28 febbraio 2019, ascoltata come testimone pur essendo già inserita nel programma di protezione del figlio primogenito Nicola, la moglie di “Sandokan”, Giuseppina Nappa, affermò di aver «direttamente sentito» il marito «più volte parlare» con un altro familiare «di incontri con il politico Nicola Cosentino », ex leader regionale di Forza Italia, più volte parlamentare già sottosegretario all’Economia tra il 2008 e il 2010.

 

Poi Nappa aggiunge di riferirsi «con certezza a periodi in cui mio marito era già latitante, vale a dire gli anni 1997-1998». Da undici mesi, Cosentino è in carcere per scontare una condanna definitiva a 10 anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica nel processo che ha ipotizzato infiltrazioni del clan dei Casalesi nella società dei rifiuti Eco4.

 

francesco schiavone 4

In cella, l’ex parlamentare legge libri e studia per conseguire la laurea in Economia dopo quella in Giurisprudenza. In altri processi è stato assolto, anche in questi casi con sentenza definitiva, e non ha altri procedimenti in corso. Eventuali dichiarazioni nei suoi confronti potrebbero dunque riguardare solo presunti fatti nuovi.

 

Diverso il caso di un altro ex big della politica napoletana, Luigi Cesaro, a lungo parlamentare di Forza Italia, già presidente della Provincia, ora a giudizio in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica. Le vicende al centro di questa inchiesta, condotta dalle pm Giuseppina Loreto, Celeste Carrano e Antonella Serio, riguardano presunte collusioni di Cesaro non con il clan dei Casalesi, ma con la camorra di Sant’Antimo. Ciò nonostante, non è da escludere che la Procura possa decidere di interrogare “Sandokan” nel corso del dibattimento.

 

LUIGI CESARO E NICOLA COSENTINO

Schiavone ha manifestato la volontà di parlare con i magistrati in un colloquio con il procuratore nazionale Giovanni Melillo e il pm della Dna Antonello Ardituro. Le sue dichiarazioni sono all’attenzione del procuratore di Napoli Nicola Gratteri e vengono raccolte dal pool composto dai pm Vincenzo Ranieri e Simona Belluccio con il procuratore aggiunto Michele Del Prete. […]

 

Detenuto ininterrotta mente da 26 anni con 14 ergastoli da scontare, “Sandokan” ha rivendicato di essere stato, prima che un camorrista, un mafioso, «uomo d’onore» legato a Cosa nostra. Se un “tavolino degli affari” è esistito, è presumibile che per grandi opere come la ricostruzione post terremoto e l’alta velocità ci siano stati collegamenti o spartizioni tra le diverse organizzazioni mafiose. E anche su questo versante potrebbero chiedere chiarimenti i magistrati.

 

NICOLA GRATTERI - INSEDIAMENTO A CAPO DELLA PROCURA DI NAPOLI

Come sulla “terza gamba” del tavolino, i politici. Quando era ancora un irriducibile della camorra e gli chiedevano di qualche politico, Francesco Schiavone detto “Sandokan” scrollava le spalle: «Veniva a chiedere i voti come facevano tutti quanti». Diceva così, ad esempio, il 20 gennaio 2003, interrogato come imputato al processo “Spartacus”, riferendosi a un ex amministratore del comune di Casal di Principe. [...]

FRANCESCO SCHIAVONE DETTO SANDOKAN NICOLA COSENTINOluigi cesaroFRANCESCO SCHIAVONE DETTO SANDOKAN

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…