daniela santanche francesca pascale

SANTANCHE’, TE NE VAI O NO? L’ULTIMO BALLO DELLA “PITONESSA” LASCIATA SOLA IN AULA DA MELONI (ASSENTE) - LA MINISTRA, RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO E IN BILICO PER L'ACCUSA DI TRUFFA ALL'INPS, INCASSA LA BOCCIATURA DELLA MOZIONE DI SFIDUCIA NEI SUOI CONFRONTI MA APRE ALLE DIMISSIONI (TRA GLI APPLAUSI DEI MELONIANI): “LE VALUTERO’ DA SOLA, SENZA PRESSIONI, NON VORREI MAI ESSERE UN PROBLEMA” – LA "SANTA" SI PRESENTA CON LA KELLY DI HERMÈS DA SVARIATE MIGLIAIA DI EURO E MORDE LA PASCALE (CHE HA RACCONTATO DI AVER RICEVUTO IN REGALO DA DANIELONA, AI TEMPI DI BERLUSCONI, DUE BORSE FALSE DI HERMES): “ALCUNE PERSONE CHE QUANDO FACEVANO PARTE DEL CENTRODESTRA ERANO DA INSULTARE, APPENA CRITICANO ALCUNI MEMBRI DELLA MAGGIORANZA, VENGONO ERETTE A PALADINE DELLA VERITÀ” – LA FIERA DEL VITTIMISMO E LO SHOW IN AULA: "NON RIUSCIRETE MAI A FARMI DIVENTARE COME VOI. AVRÒ SEMPRE IL MIO TACCO A SPILLO"- VIDEO

 

Francesco Bei per “la Repubblica” - Estratti

 

daniela santanche alla camera - foto lapresse

È l’ultimo ballo, l’ultimo giro di giostra, la prima a saperlo è lei. Il timer delle dimissioni è innescato, del resto l’applauso più forte i meloniani in aula glielo tributano quando annuncia che «a breve ci sarà un’altra udienza preliminare e in quell’occasione farò una riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni».

 

(...) Però caspita, l’uscita di scena di Daniela Santanchè deve essere come dice lei, all’insegna del personaggio sfrontato, eccessivo, che è sempre stata. Senza più falsi pudori, a testa alta.

 

 

Ecco allora che rivendica sfacciata, di fronte ai leader dell’opposizione, da Schlein a Conte: «Io sono l’emblema di tutto ciò che detestate, lo rappresento plasticamente, voi non volete combattere la povertà ma volete combattere la ricchezza. Io sono una donna libera, porto i tacchi 12, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene, ma non solo: io sono anche quella del Twiga, del Billionaire, che voi tanto criticate».

DANIELA SANTANCHE VENDITRICE DI BORSE DI DUBBIA AUTENTICITA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

 

 

Si è caricata per giorni per questa ordalia parlamentare. L’ultima banderilla gliel’ha infilzata sulla schiena Francesca Pascale, rivelando di aver ricevuto in regalo da Santanchè, ai tempi d’oro di Berlusconi, due borse false di Hermes. Una bestemmia in chiesa, praticamente. E così, non casualmente, nel primo pomeriggio la “Santa” appare alla buvette di Montecitorio con al braccio proprio una Kelly Hermes, modello vintage da svariate migliaia di euro: tié. I deputati della maggioranza la ignorano e lei, circondata solo da una piccola corte di collaboratori, pranza con un uovo sodo. Uovo di drago.

daniela santanche - foto lapresse

 

In aula, prendendo la parola dal posto riservato solitamente alla premier, torna la Pitonessa di una volta, pelle di serpente e denti al veleno. Si parte proprio dalla Pascale, mai citata per nome. Perché, alla fine, sempre alle borse si torna: «In queste ultime ore è successa una cosa che mi ha lasciata basita, e ho capito ancora meglio chi siete voi: l’utilizzo strumentale che viene fatto di alcune persone che sino a ieri quando facevano parte del centrodestra erano da combattere, da sbeffeggiare, da insultare. Ma appena criticano alcuni membri della maggioranza, allora vengono erette a paladine della verità, da scagliarmi contro per nuove fantomatiche accuse».

 

E quindi sì, viva le Kelly e viva i tacchi a spillo: «Non riuscirete mai a farmi diventare come voi, mai. Avrò sempre il mio tacco a spillo, avrò sempre il sorriso sulle mie labbra, sarò battagliera, perché sono felice di vivere.

 

DANIELA SANTANCHE CON BORSA HERMES - FOTO LAPRESSE

Sì, ho una collezione di borse, è chiaro? Ma mio padre, che era figlio di contadini, mi ha insegnato una cosa, che si ruba solo quello che si nasconde. E io non ho nulla da nascondere». Qualcuno, sempre a destra, fa notare il lapsus. Forse la citazione corretta del proverbio è che “si nasconde solo quello che si ruba”, ma vabbé, 

 

(...) E siamo alla fiera del vittimismo, all’elogio della famiglia, «una cosa in cui voi credete poco, che mi dà una grande forza per continuare questa battaglia».

 

Poi arriva la mossa più politica, anche più furba. Quella di fare ammenda per le innumerevoli richieste di dimissioni del passato contro politici avversari. S

daniela santanche - foto lapresse

 

(...) E giù con una sfilza di casi giudiziari, di destra e ma soprattutto di sinistra, finiti poi con assoluzioni: Antonio Bassolino, Vasco Errani, Simone Uggetti, ex sindaco di lodi, l’ex senatore del Pd, Stefano Esposito, Matteo Renzi. Non è una chiamata di correità, anzi il contrario. È una orgogliosa e molto berlusconiana accusa di persecuzione mediatico-giudiziaria. Che infatti conclude così: «Lo dico con chiarezza, non vorrei far parte di questo elenco, ma non intendo scappare: intendo difendermi nel processo con dignità».

daniela santanche - foto lapresse

 

Bene, siamo arrivati al dunque. I banchi del governo stavolta sono pieni, anche se i colleghi ministri non applaudono e guardano un po’ imbarazzati chi il soffitto e chi il cellulare. Ma insomma, si arriva alla ciccia. «La vostra persecuzione non finirà qui. Sarò sempre sotto attacco». E quindi l’annuncio della «riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni». Ma, ecco il punto, non perché glielo chiede qualcuno: «La farò da sola, non avrò alcun tipo di pressione. Sarò guidata solo dal rispetto del mio premier, del governo, della maggioranza ma soprattutto per l’amore per il mio partito dove certo io non vorrò mai diventare un problema». Applausi stavolta molto convinti.

 

daniela santanche giorgia meloni

Galeazzo Bignami, il capogruppo FdI, la va a baciare. Andrea Pellicini, il carneade che Fdi ha indicato per la dichiarazione di voto finale, capisce subito l’aria che tira: «Ho molto apprezzato l’annuncio che potrebbe lasciare e che farà una riflessione su questo. Le fa onore». Ancora applausi. La “Santa” si alza e se ne va, mentre inizia la chiama dei deputati. L’ultima cosa che guizza dietro la porta è il rosso vinaccia della sua Kelly.

 

SFIDUCIA RESPINTA

Concetto Vecchio per repubblica.it – Estratti

 

daniela santanche - foto lapresse

La voce della ministra del Turismo Daniela Santanchè risuona intrisa di provocatoria sfida nell’Aula di Montecitorio. Poi, alle sette di sera - al termine di un dibattito di tre ore - la Camera respinge la mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti dal M5s e sottoscritta da Pd Avs: i 206 no prevalgono sui 134 sì. Un solo deputato si astiene. Santanchè resta al suo posto.

 

FRANCESCA PASCALE - FOTO LAPRESSE - 2

Lascia intendere che potrebbe anche pensare a un passo indietro. Ma non ora. Comunque non finisce qui. «Io sono l’emblema di ciò che detestate, sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, sono quella del Twiga, del Billionaire...». La sensazione che se ne ricava è che il centrodestra l’abbia salvata turandosi il naso. Bastava vedere le facce dei ministri e delle ministre (Meloni assente) presenti per cogliere un senso di imbarazzo. Ai suoi non a caso dice: «Non vorrei mai essere un problema». Al che quelli l’applaudono. Non è un caso, visto l’aria che tira a palazzo Chigi su questa storia. Non esclude quindi il passo indietro: «A breve ci sarà un’altra udienza preliminare e in quell’occasione farò una riflessione per poter valutare le mie dimissioni. Ma la farò da sola, non avrò alcun tipo di pressione, costrizione o di paventati ricatti».

daniela santanche con borsa hermes 11

 

(...)

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