carlo nordio matteo piantedosi artem uss

SCARICABARILE SUL PASTICCIO ARTEM USS – TIRATO IN BALLO DA NORDIO SUL CASO DELL'OLIGARCA RUSSO EVASO DAI DOMICILIARI A MILANO, IL MINISTRO DELL'INTERNO PIANTEDOSI SI TIRA FUORI. DAL VIMINALE FANNO SAPERE CHE “NON SI È MAI INTERESSATO ALLA VICENDA” – I DUBBI DELLA LEGA: NON È CHE IL GUARDASIGILLI, APPOGGIATO DA FDI, VOLEVA LASCIARE IL CERINO IN MANO AL FEDELISSIMO DI SALVINI PER DANNEGGIARE IL CARROCCIO? – PER USCIRE DALL'ANGOLO, IL GOVERNO PROVA A OFFRIRE UNA PRIMA RISPOSTA: GIORGETTI FIRMA IL DECRETO CHE CONGELA I BENI E I FONDI IN TERRITORIO ITALIANO DI USS: IL 40% DELLA LUXURY SARDINIA SRL, UN GRANDE CASALE FUORI MILANO E 160 MILA EURO DETENUTI PRESSO IL BANCO DI SARDEGNA

1 – "MAI INTERESSATO A USS" PIANTEDOSI SI TIRA FUORI E COSÌ NORDIO RESTÒ SOLO

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

ARTEM USS

Una pioggia di ortaggi e vernice, lanciati dai manifestanti, ha accolto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al Forum sui beni confiscati alle mafie, a Napoli. Sono seguiti lievi tafferugli con la polizia, mentre alcuni partecipanti del Forum abbandonavano il loro stand, pur di non incontrare il ministro. E nonostante tutto, la giornata di Piantedosi poteva considerarsi «rovinata» ancor prima di arrivare a Napoli. Da quando si è reso conto, aprendo i giornali la mattina, di essere stato trascinato dal Guardasigilli Carlo Nordio, con la sua informativa alla Camera, nel caso dell'evasione dai domiciliari del russo Artem Uss, fuggito per evitare l'estradizione negli Stati Uniti e poi riapparso a Mosca pochi giorni più tardi.

 

carlo nordio matteo piantedosi consiglio dei ministri a cutro

Vicenda in cui si mescolano i fragili equilibri interni al governo, i rapporti con l'intelligence e quelli con il dipartimento di Giustizia americano. Delicatissima, dunque, come dimostra anche il peso politico della famiglia del fuggitivo, con il padre di Artem, Alexander Uss, uomo vicino a Vladimir Putin, tanto che «entrerà a breve a far parte del Consiglio federale russo», come annuncia il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.

 

Una ragione in più, dal punto di vista di Piantedosi, per vedere come una trappola il tentativo di Nordio di addossagli una corresponsabilità in quell'evasione, dicendo in Parlamento che erano stati informati gli uffici dell'Interpol al Viminale.

 

GIUSTIZIA LA GRANDE FUGA - IL CASO ARTEM USS BY MACONDO

I vertici della Lega masticano amaro. C'è l'impressione, dalle parti di via Bellerio, che ci sia in atto una doppia operazione. Una di natura difensiva, portata avanti da parte di Nordio, con cui il Guardasigilli «cerca di lasciare il cerino in mano a Piantedosi» e una di natura offensiva, portata avanti con l'avallo di Fratelli d'Italia, per sfruttare l'occasione e cercare di «logorare» il ministro dell'Interno, fedelissimo di Salvini.

 

Dal ministero della Giustizia alzano le mani. Quando Nordio ha citato le comunicazioni fatte all'Interpol «ha solo cercato di essere il più trasparente e completo possibile», assicurano. Tanto è vero che ha fatto anche riferimento alle comunicazioni al ministero degli Esteri, e quando ha parlato di ministero dell'Interno «ha precisato che era l'ufficio Interpol di Roma. Ed è normale che sia così - fanno notare da via Arenula -, perché il procedimento estradizionale coinvolge la Farnesina, l'ufficio Affari internazionali del ministero della Giustizia e l'ufficio Interpol del Viminale. C'è una continua triangolazione tra questi uffici».

 

VLADIMIR PUTIN ALEKSANDER USS

Ma è una triangolazione, replicano dal Viminale, che «resta a livelli inferiori, livelli tecnici». Tanto che, fanno notare, Piantedosi non sarebbe mai stato allertato direttamente dall'ambasciata americana e nessun alert specifico sarebbe arrivato al ministro, perché evidentemente, sul caso, non erano state ravvisate competenze. […]

 

Per uscire dall'angolo, il governo prova a offrire una prima risposta emanando un decreto, firmato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, con cui si congelano i beni e i fondi in territorio italiano di Artem Uss: il 40,11% della Luxury Sardinia Srl, attraverso cui è proprietario di un hotel sulla costa orientale della Sardegna, un grande casale nel comune di Basiglio, nel milanese, e 160 mila euro detenuti presso il banco di Sardegna.

 

2 - ARTEM USS, CONGELATI I SUOI BENI IN ITALIA

Estratto dell’articolo di www.corriere.it

 

ARTEM USS

I beni in Italia di Artem Uss sono stati congelati, l’operazione è scattata dopo che il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha firmato un decreto al riguardo. A seguito di accertamenti condotti dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e su proposta del Comitato di sicurezza finanziaria, Giorgetti, ha firmato il decreto di congelamento, ai sensi della legge del 2007 sulle misure di prevenzione e repressione contro «il finanziamento del terrorismo e l’attivita’ dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale».

 

LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI

Tra i beni in Italia dell’imprenditore russo di cui il Mef ha disposto il congelamento figurano il «40,1% del capitale sociale» della Luxury Sardinia, società con sede legale a Loiri Porto San Paolo, in provincia di Sassari, detenuto a sua volta da una società cipriota situata a Nicosia». Nel testo del provvedimento figura anche il villino a Basiglio, in provincia di Milano (dove Uss si trovava agli arresti domiciliari) e fondi per poco più di 160mila euro presso una filiale di Olbia del Banco di Sardegna. Il decreto del Mef demanda alla Guardia di Finanza la notifica del decreto e la sua esecuzione. L’Agenzia del Demanio invece assumerà la gestione delle risorse economiche. […]

MATTEO PIANTEDOSI CARLO NORDIO

GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO GIANCARLO GIORGETTI

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....