SE QUESTO E’ UN CORVO - DOPO LA GRAZIA, IL VATICANO CONCEDE A PAOLO GABRIELE CASA E LAVORO: “IMPIEGATO” NELLA NUOVA SEDE DISTACCATA DEL BAMBINO GESU’ - LA CASA IN VATICANO AL NUOVO MAGGIORDOMO DEL PAPA, SANDRO MARIOTTI - IL NUOVO ARCIPRETE DELLA BASILICA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA E’ IL CARDINALE HARVEY, CHE “RACCOMANDO’” PAOLETTO AL PAPA - I DUE ANCORA GOMITO A GOMITO….

Caterina Maniaci per "Libero"

Perdonato, graziato e di nuovo al lavoro. Paolo Gabriele, l'ex assistente di camera di Benedetto XVI processato e condannato per il furto di documenti riservati del Pontefice, andrà probabilmente a lavorare nella nuova sede distaccata dell' ospedale Bambino Gesù vicino alla basilica di San Paolo fuori le mura, sede di proprietà della Santa Sede. Sarà un lavoro nell'ambito della rete di cooperative sociali che sono presenti nel complesso ospedaliero.

La notizia arriva dalla Germania, più precisamente dalla agenzia Kna e dal quotidiano Hamburger Abendblat, rilanciata dal quotidiano online Korazym.org. Gabriele, condannato a 18 mesi di reclusione, avrebbe dovuto perdere la cittadinanza vaticana, ottenuta con il suo incarico di assistente, la casa e soprattutto la possibilità di lavorare in Vaticano. Benedetto XVI qualche giorno prima di Natale gli ha concesso la grazia e il perdono andandolo a trovare personalmente.

Ricapitolando la vicenda, nelle sue ultime battute, lo scorso 6 ottobre Gabriele era stato condannato a 18 mesi di detenzione con l'accusa di furto aggravato nell'ambito del processo svoltosi in Vaticano relativo alla fuga di documenti riservati dall'appartamento del Pontefice. Il 22 dicembre, poi, proprio a ridosso delle festività di Natale, il Papa aveva deciso di concedere la grazia. Nell'occasione la segreteria di Stato vaticano aveva diffuso una nota nella quale fra l'altro si affermava in riferimento al futuro di Gabriele: «Benchè non possa riprendere il precedente lavoro e continuare a risiedere in Vaticano la Santa Sede, confidando nella sincerità del ravvedimento manifestato, intende offrirgli la possibilità di riprendere con serenità la vita insieme alla sua famiglia ».

La grazia papale, come si legge su Korazym , ha evidentemente cancellato la condanna e i suoi effetti legali, per cui oggi Gabriele potrebbe ancora lavorare presso un ente vaticano come è appunto il Bambino Gesù. Coincidenza vuole che proprio domenica scorsa abbia preso possesso come arciprete della basilica di San Paolo, a cui, in certo senso, fa riferimento l'ospedale presso il quale potrebbe essere impiegato l'ex assistente di camera papale, il cardinale Harvey, ex prefetto della Casa Pontificia, che aveva raccomandato e sostenuto Gabriele per il compito di assistente di camera del Papa.

Il ruolo di Harvey è ora ricoperto da monsignor Georg Gaenswein, segretario personale di papa Benedetto XVI, ordinato arcivescovo il sei gennaio scorso. Harvey, energico prelato statunitense, nominato cardinale poco meno di due mesi fa, all'età «giovanile» - per i parametri cardinalizi - di 62 anni, ricoprirà dunque un incarico prestigioso, ma certo lontano dagli appartamenti papali e dall'ombra del Cupolone.

Secondo le notizie circolate, Gabriele dovrebbe anche lasciare il suo appartamento vaticano e trasferirsi con la famiglia in una nuova abitazione, sempre fornita dal Vaticano, nei pressi del suo nuovo posto di lavoro. Nel suo vecchio appartamento dovrebbe invece insediarsi il nuovo aiutante di camera del Papa, Sandro Mariotti.

Il primo appuntamento importante per Harvey nella sua veste di responsabile di San Paolo sarà invece il 25 gennaio prossimo, quando nella basilica Benedetto XVI presiederà la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani sul tema: «Quel che il Signore esige da noi». E a proposito di questo tema ieri il Pontefice ha ricordato che «i cristiani devono essere uniti nel portare la luce del Vangelo sulle grandi questioni morali che le società devono oggi affrontare».

 

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