giordano bruno guerri benito mussolini francesco merlo

SE UN ITALIANO HA DEFINITO QUEL COMPLETO SPETTRO DI CONFORMISMI E LECCACULISMI, CHE È LA NATURA ITALIANA, QUESTO È MUSSOLINI - A PROPOSITO DELL’ECCESSO DI BIOGRAFIE DEL DUCE, FRANCESCO MERLO RISPONDENDO A MIRELLA SERRI, SCRIVE: “RIMANE MISTERIOSO IL SUCCESSO DI OGNI RIBOLLITA DELL’UOMO A CAVALLO, L’EROS E PRIAPO AFFACCIATO AL BALCONE, IL PLEBEO ROMAGNOLO CHE AVEVA INVENTATO IL FASCISMO, IL “ME NE FREGO” CON IL SANGUE CALIENTE E IL PERBACCO TRA LE GAMBE" - LA  REPLICA DI GIORDANO BRUNO GUERRI, AUTORE DEL RECENTE  SAGGIO ''BENITO'', INVIATA A DAGOSPIA: “MUSSOLINI ERA “IL SACCO VUOTO”, CONCLUDE MERLO CITANDO TOGLIATTI, “CHE CIASCUN ITALIANO, ANCORA RIEMPIE COME VUOLE”. E’ UN ROVESCIAMENTO DI PROSPETTIVA: GLI ITALIANI ERANO IL SACCO VUOTO CHE IL DUCE CREDETTE DI RIEMPIRE COME VOLEVA. ALLA CADUTA, IL SACCO GLI SI ROVESCIÒ ADDOSSO, E COSÌ SI SPIEGANO I 45 MILIONI DI FASCISTI DIVENTATI 45 MILIONI DI ANTIFASCISTI, COME CI FULMINÒ LEO LONGANESI. BASTI PENSARE CHE CI AFFIDAMMO ALLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, AL VATICANO, DOPO CHE LA CHIESA AVEVA APPOGGIATO IN OGNI MODO IL REGIME...”

benito mussolini

LETTERA DELLA STORICA MIRELLA SERRI ALLA POSTA DI FRANCESCO MERLO – La Repubblica

Caro Merlo, a proposito dell’eccesso di biografie di Mussolini lei elogia la “cosmogonia” di Scurati, “Il capobanda” di Cazzullo e “Benito” di Guerri. I primi due si dedicano alla critica del “Mussolini di governo”.

 

Guerri, invece, in un’opera scritta in maniera magistrale, si riaggancia a una memorialistica di successo rivolta all’“uomo Mussolini”. Fu un fiume di scritti che smussarono la ferocia della dittatura, come fecero Montanelli ne “Il buonuomo Mussolini” e altri giornalisti-storici in infinite puntate su riviste ad alta tiratura.

mirella serri foto di bacco (2)

 

Questa produzione “umanizzava” il condottiero capace di sintonizzarsi sulla “lunghezza d’onda dell’uomo comune”, dell’Italiano. Lo sostiene oggi Guerri, ma lo fecero anche molti antifascisti come il grande Gadda: nel Ventennio videro una violazione del buon gusto e del senso estetico piuttosto che un regime liberticida, crudele e razzista.

 

Ad altri veri antifascisti, come Vittorio Foa, che trascorse molti anni in carcere, questa interpretazione andava di traverso. Ma piaceva ai tanti che con il fascismo convissero tranquilli e piace ancora oggi pur non coincidendo granché con la realtà della tirannia.

 

RISPOSTA DI FRANCESCO MERLO

francesco merlo

Rimane misterioso il successo di ogni ribollita dell’uomo a cavallo, l’uomo nuovo e il maschio virile, l’eros e priapo affacciato al balcone, il dittatore in divisa, il conquistatore delle piazze piene ma agorafobico nelle piazze vuote, il maestro di scuola con una cultura di seconda mano al quale i professoroni giuravano fedeltà, il plebeo romagnolo che aveva inventato il fascismo ma lo pronunziava “fassismo”, il “me ne frego” con il sangue caliente e il perbacco tra le gambe, il Mussolini diavolo, socialista, interventista, capo dei manganellatori, mandante dell’assassinio di Matteotti, duce, mito in fuga travestito da tedesco, il Mussolini fucilato, a testa in giù, il “sacco vuoto” che ciascun italiano, diceva Togliatti, ancora riempie come vuole.

 

giordano bruno guerri benito cover

REPLICA DI GIORDANO BRUNO GUERRI A MERLO E SERRI, INVIATA A DAGOSPIA

Mirella Serri regala al mio saggio Benito (Rizzoli) la definizione di “opera scritta in maniera magistrale” (grazie), poi mi mette nella categoria di chi - a partire da Montanelli (grazie, grazie) per arrivare a Gadda (grazie, grazie, grazie) - umanizza Mussolini come il condottiero capace di sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda dell’uomo comune.

 

La invito a dirci come si possa scrivere la biografia di chiunque – anche di Giuda, anche di Pol Pot – senza esplorare le sue caratteristiche umane, le stesse che determinarono il loro agire, nel bene e nel male.

 

giordano bruno guerri

Trovo eccellente, invece, la definizione di “veri antifascisti”, merito riconosciuto a Vittorio Foa, che vedendo la realtà della tirannia trascorse molti anni in carcere. Ma così Serri mi dà ragione: i veri antifascisti erano pochi, la maggior parte degli italiani, affatto disturbati dalla tirannia, amava non il fascismo, amava Mussolini: convinti di essere fascisti, erano in realtà mussoliniani.

 

Nella sua risposta Francesco Merlo, dopo avere dichiarato di pensare “benissimo” del mio libro, si chiede come il duce possa avere incantato tanto gli italiani. Credo di averlo spiegato nelle pagine sull’uomo forte che promette, garantisce di risolvere i problemi di tutti e che tutti rappresenta come popolo superiore per dato di fatto, senza bisogno di dimostrazioni.

Giordano Bruno Guerri

 

E’ un male di origini antiche, ho cercato di spiegarlo in Antistoria degli italiani. Da Romolo a Grillo (La Nave di Teseo). Per molti secoli, a differenza degli altri popoli del mondo, siamo stati vigilati, dominati non da uno, non da due, ma da tre poteri: il signore locale, il re o imperatore, il papa.

 

Se Arlecchino – servitore di due padroni – se la cavava con la mistificazione, l’adulazione, l’inganno, il servilismo, l’astuzia, per sopravvivere gli italiani hanno dovuto moltiplicare quei comportamenti.

 

Fu così che quando nel Cinquecento venimmo invasi dai francesi – che avevano già un grande stato e un unico re – accettammo volentieri la definizione di “furbi” che ci appiopparono.

PROFILO CONTINUO (DUX) - DI RENATO BERTELLI

 

Furbo viene dal latino fur e dal francese fourbe, che significano ladro. Fieri di esserlo (“Fatti furbo!”, dice ogni buon padre al figlio), i furbi si impegnano tenacemente ogni giorno per sopraffare i “fessi”, non pagando le tasse, posteggiando in modo indegno, scavalcando le file ecc. Lo scriveva già Prezzolini. Figurarsi nei rapporti con un potere assoluto, che accomunano furbi e fessi in un’adorazione servile. 

 

Mussolini era “il sacco vuoto”, conclude Merlo citando Togliatti, “che ciascun italiano, ancora riempie come vuole”. E’ un rovesciamento di prospettiva, caro Francesco: gli italiani erano il sacco vuoto che il duce credette di riempire come voleva.

 

Mussolini, patti lateranensi

Alla caduta, il sacco gli si rovesciò addosso, e così si spiegano i 45 milioni di fascisti diventati 45 milioni di antifascisti, come ci fulminò Longanesi. Basti pensare che ci affidammo alla Democrazia cristiana, al Vaticano, dopo che la Chiesa aveva appoggiato in ogni modo il regime, traendone vantaggi – anche economici – immensi: riportando “l’Italia a Dio”, ebbe a dire Pio XI, il papa del Concordato.

 

Ritratto di Benito Mussolini by Adolfo Wildt

In tutto ciò ho una conclusione ottimistica: come con Serri e Merlo, che considero due amici, pur nella differenza di vedute, sembra ormai possibile, forse anche grazie e questo Benito, parlare con maggiore serenità del fascismo.

 

Ne ho una prova certa e fresca, ho appena registrato con Corrado Augias una puntata della Torre di Babele, andrà inonda a giorni. Ecco, a memoria, il finale:

 

Guerri: “Posso rompere un tabù?”

 

Augias: “Rompa.”

 

benito mussolini

Guerri: “Il fascismo ha fatto anche cose buone. Non si può dire, se lo si dice si viene sbeffeggiati e messi ai margini, ma è così. Anche senza citare le solite Paludi pontine, e rimanendo l’orrore di una dittatura, pensiamo alla lotta alla tubercolosi, che soltanto nel 1918 aveva fatto 78 mila di vittime e che venne in buona parte debellata. Del resto quale governo con poteri assoluti potrebbe non fare anche cose buone, in vent’anni?”

 

Augias, non sospettabile di simpatie fasciste, senza battere ciglio: “Certo, è vero, penso all’Eur, l’idea oggi copiata nel mondo del centro direzionale portato fuori città e realizzato magnificamente…”

Così si fa, senza essere né furbi né fessi.

 

EROS E PRIAPO GADDAbenito mussolini

Giordano Bruno Guerri

vittorio foa

 

Enrico Del Debbio BOZZETTI FORO MUSSOLINI DOCUMENTARIO AMERICANO MUSSOLINI SPEAKS - 1933antonio scurati m, gli ultimi giorni dell europa mussolini il capobanda aldo cazzullo mondadoriBENITO MUSSOLINI ALLA CAMERA - 16 NOVEMBRE 1922 - DISCORSO DEL BIVACCO MUSSOLINI UOMO DELL'ANNO PER IL TEMPO DI CHIOCCI - 30 DICEMBRE 2017mussolini saluto romanobenito mussolini e claretta petacci fucilati a dongo 28 aprile 1945 INDRO MONTANELLI - IO E IL DUCEbenito mussolini adolf hitlerBENITO MUSSOLINI A CAVALLO, SEGUITO DA ATTILIO TERUZZI E CESARE MARIA DE VECCHI, PASSA IN RASSEGNA UN REPARTO DI ARDITI benito mussolini a torso nudoMUSSOLINI CON RACHELE mussoliniMussolini - marcia su Romamirella serri mussolini ha fatto tanto per le donne! caio giulio cesare mussolini con giorgia meloni 3mussolinimussolini leggi razzialimussolinimussolini su AvantiMussolini Petacci scaricati a piazzale LoretoMUSSOLINI E LE DONNEmussolini e claretta petaccibalcone mussoliniOBELISCO MUSSOLINI FORO ITALICOGIORDANO BRUNO GUERRIMUSSOLINI MENTRE VIENE ARRESTATO - ROMA - 11 APRILE 1915 benito mussolini quando fu arrestato dalla polizia svizzera nel 1903MUSSOLINI PETACCIMUSSOLINI PIAZZALE LORETO MUSSOLINI E HITLER MUSSOLINI ULTIMA IMMAGINE DA VIVO MUSSOLINI SI AFFACCIA DAL BALCONE DI PALAZZO VENEZIA DUCE NEL MONDO - FORTUNATO DEPERO camion con la faccia del duce 1la biografia sul duce della sarfattigli uffici del duce a roma 1934MOSTRA IL CULTO DEL DUCE 5MUSSOLINI

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...