SCISSIONE! SCISSIONE! SE LA LEGISLATURA VA A ROTOLI, LA ROTTURA TRA IL PD RENZIANO E QUELLO ANTI RENZIANO, IN CASO DI VOTO ANTICIPATO, SARÀ CONSENSUALE - MA I “SINISTRATI”, UNA VOLTA SFANCULATO IL PD, DOVE VANNO? I VOTI CHI GLIELI PORTA?

renzi porta a porta bruno vesparenzi porta a porta bruno vespa

Claudio Cerasa per “il Foglio”

 

Sul Foglio di ieri abbiamo dato conto in esclusiva di una simulazione importante che poche settimane fa è arrivata sulla scrivania di Renzi: che cosa succederebbe se le riforme costituzionali dovessero trasformarsi in un ostacolo insormontabile per la legislatura e se il segretario del Pd fosse costretto a chiedere al presidente della Repubblica di sciogliere le Camere? Lo scenario descritto prevederebbe un nuovo contesto politico in cui Pd e Forza Italia sarebbero "costretti" (usiamo le virgolette con un sorriso) ad allearsi al Senato e fare quello che già oggi dovrebbero fare per dare una stabilità al governo: una grande coalizione.

 

RENZI BOLOGNA FESTA PDRENZI BOLOGNA FESTA PD

All' interno di questo scenario c' è però un punto importante che vale la pena di indagare e che costituisce una delle grandi domande che riguardano il futuro del Partito democratico. Il cuore del discorso è questo: fino a che livello di rottura può realisticamente arrivare la minoranza del Pd? Il tema della scissione, al di là dello spin di Palazzo Chigi, per la prima volta è diventato uno scenario concreto e la segreteria del Pd crede giustamente che la minoranza del Pd abbia alzato così tanto l' asticella del dissenso nei confronti del segretario da essere arrivata probabilmente a un punto di non ritorno.

 

RENZI ALLA FESTA DEL PD A BOLOGNA RENZI ALLA FESTA DEL PD A BOLOGNA

Problema: può davvero una "corrente" che ormai si muove come un partito restare in quello stesso partito in cui domina un segretario che quella corrente considera nel migliore dei casi "un uomo di destra" e nel peggiore dei casi un fascista mascherato da democratico?

 

Anche i mediatori più laici del renzismo sono convinti che comunque andranno le cose un pezzo di Pd è ormai andato, è perso ed è irrecuperabile, e la ragione vera per cui il presidente del Consiglio non concederà per nessuna ragione al mondo la modifica alla legge elettorale richiesta esplicitamente da Forza Italia e implicitamente dalla minoranza del Pd si lega anche al rischio concreto di esplosione del Pd: una legge elettorale con premio alla lista disincentiva la disgregazione del sistema politico, una legge elettorale con premio alla coalizione incoraggia la scissione e rischia di rendere la separazione consensuale tra i due Pd semplicemente scontata. Sarà dunque sufficiente evitare l' introduzione del premio alla coalizione nella legge elettorale per evitare la scissione? Tutt' altro.

renzi pd  renzi pd

 

Una volta approvata a settembre la riforma costituzionale (i voti ci saranno, in seconda lettura le riforme costituzionali hanno bisogno non del quorum minimo dell' Aula ma solo di un voto in più) la stima della segreteria del Pd è che un gruppo di deputati e senatori del Pd (circa una decina) uscirà dal partito. Il vero scenario di esplosione del Partito democratico non si andrà a configurare nel caso in cui il governo dovesse riuscire ad andare avanti, ma verrà a concretizzarsi nel caso in cui il presidente del Consiglio dovesse decidere di premere il pulsante del voto anticipato.

RIUNIONE DELLO STAFF DI RENZI A FIRENZERIUNIONE DELLO STAFF DI RENZI A FIRENZE

 

Le simulazioni del Pd sullo scenario che si andrebbe a creare in caso di scioglimento delle Camere senza riforma costituzionale approvata non tengono conto del fatto che un pezzo importante del Pd, quello a trazione gauchista, ha già deciso che in caso di voto anticipato la scissione sarà inevitabile. E attenzione: non si tratta solo di ragionamenti fumosi o di polverosi retroscena. Si tratta di una convinzione precisa maturata quest' estate all' interno del gruppo dirigente del Partito democratico che viene descritta a Palazzo Chigi come l' opzione Tsipras (copyright Lucia Annunziata).

 

RENZI ASSEMBLEA PDRENZI ASSEMBLEA PD

Sintesi del ragionamento: se la legislatura va a rotoli, va a rotoli per colpa della minoranza del Pd; e se la legislatura va a rotoli per colpa della minoranza del Pd, la rottura tra il Pd 1 (quello renziano) e il Pd 2 (quello anti renziano), in caso di voto anticipato, non può che essere consensuale. Elezioni o non elezioni, per la sinistra del Pd l' unica certezza è che lo scenario greco non è un' opzione remota ma è un problema concreto.

 

Il problema è questo, è ogni giorno più attuale e ha diversi punti di contatto con l'evoluzione del dramma politico greco: può oppure no la sinistra trovare la propria identità all' interno del perimetro di governo? Se Renzi riuscirà ad andare avanti, la scissione del Pd sarà ridotta e la minoranza del Pd sfrutterà la legislatura per preparare, a colpi di battaglie parlamentari, il prossimo congresso. Se Renzi non dovesse riuscire ad andare avanti, lo scenario greco sarebbe concreto. E il punto è che, l' opzione Tsipras, ovvero il Pd che si libera delle sue zavorre di sinistra, è un' opzione che a Renzi dispiacerebbe solo fino a un certo punto.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…