banche italiane

SALVARE IL SALVABILE – IN CASO DI TEMPESTA DEI MERCATI E SPREAD A LIVELLI INSOSTENIBILI COSA SUCCEDERÀ ALLE BANCHE? IL GOVERNO STUDIA UN PIANO PER CREARE UNA RETE DI SICUREZZA – LE RICAPITALIZZAZIONI SONO POSSIBILI, PER LE COPERTURE SAREBBE NECESSARIO USARE ALCUNI FONDI O ADDIRITTURA I CONTI DORMIENTI PRIVATI – L'IPOTESI DI UNA GARANZIA SU TUTTI I DEPOSITI BANCARI PER 12 MESI. PER ORA LA SITUAZIONE PIÙ DELICATA RIGUARDA...

Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

BANCHE

A Palazzo Chigi sono fiduciosi sulla settimana che si apre, parlano di «segnali positivi dagli Stati Uniti», alcuni movimenti ben precisi di grandi hedge funds americani sui nostri titoli di Stato, fondi che hanno libertà massima di investimento (e di speculazione) e che in questo momento starebbero dando una mano al nostro Paese.

 

Ma non per questo gli uffici che stanno di fronte la colonna di Marco Aurelio, su indicazioni precise del capo del governo, hanno smesso di lavorare a varie ipotesi di prevenzione e intervento, di carattere legislativo e finanziario, in stretto contatto con la Ragioneria dello Stato, gli uffici del Mef, e anche il Quirinale, nel caso in cui la situazione economica italiana dovesse peggiorare.

giuseppe conte giovanni tria

 

È una rete di contatti istituzionali, che ovviamente include Bankitalia, a monitorare da vicino la situazione. L' indicazione di Conte è stata quella di preparare diversi scenari e diversi tipi di piani di intervento nel caso in cui fosse necessario. In primo luogo per salvaguardare le banche italiane: le misure di cui ha parlato senza scendere nei dettagli il ministro dell' Economia, Giovanni Tria, sono già abbozzate in numerose scrivanie, ventagli di ipotesi su cui il presidente del Consiglio ha un' interlocuzione costante sia con il Mef che con la presidenza della Repubblica.

 

BANKITALIA 3

Se lo spread dovesse salire a livelli insostenibili sono possibili ricapitalizzazioni con prestiti obbligazionari o con altri strumenti, su autorizzazione di Bruxelles, o anche senza, se si manifestasse una crisi di sistema grave e urgente. Per le coperture le strade sono diverse: usare diversi fondi dormienti che attualmente stanno nei conti della Ragioneria generale dello Stato, o addirittura i conti dormienti privati, che attualmente ammonterebbero a più di un miliardo di euro.

 

DI MAIO SPREAD

Esistono simulazioni anche a costo zero, come l' attivazione di una garanzia dello Stato su tutti i depositi bancari, per 12 mesi, una misura che fu presa, senza poi usarla, da Tremonti, nel 2008: uno strumento pubblico di garanzia eccezionale per ristabilire la fiducia e aiutare il riassorbimento di capitali da parte degli istituti di credito. Anche la leva fiscale è entrata nel ventaglio di ipotesi: basterebbe una norma che cambia, anche di una piccola percentuale, il prelievo sulle banche, per consentire una rivalutazione dei loro asset, una misura che potrebbe essere presa subito per essere attuata anche nel medio periodo.

 

credito valtellinese

Non è solo il governo a muoversi, anche Bankitalia nelle ultime settimane ha effettuato stress test e monitoraggi sulle prime dieci banche italiane: la situazione più delicata è quella del Credito Valtellinese, che non reggerebbe a lungo con uno spread che supera i 370 punti base, quella più solida di Intesa Sanpaolo, che potrebbe addirittura reggere uno spread, ovviamente in modo provvisorio, ma persino di 820 punti base.

 

Ovviamente tutto questo dipende anche dall' andamento dei mercati, dall' interlocuzione in corso con la Commissione di Bruxelles. Anche in questo caso, sul fronte della manovra, Conte ha dato indicazioni precise ai suoi uffici: alcune norme della legge di bilancio potrebbero diventare dei collegati legislativi, essere espunte, sparire dal confronto con la Commissione, o essere approvate per entrare in vigore più tardi di quanto deciso.

giovanni tria a porta a porta 3

 

Una distribuzione temporale degli interventi per non creare oneri immediati e/o per sottrarli al giudizio in corso della Ue, in modo da evitare la procedura di infrazione. Insomma la ricerca di un punto di caduta che riporti in equilibrio la situazione.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…