virginia raggi patata bollente libero

PATATA SCIVOLOSA – IL DIRETTORE RESPONSABILE DI “LIBERO” PIETRO SENALDI SI DIFENDE DOPO LA CONDANNA PER IL TITOLO “PATATA BOLLENTE” – “È UNA PAGINA NERA DEL GIORNALISMO. UN POLITICO PUÒ ACCUSARCI DI ESSERE DELLE ‘PUTTANE’ SENZA CHE L’ORDINE BATTA CIGLIO, VICEVERSA UN PROFESSIONISTA DI LUNGO CORSO NON PUÒ DEFINIRE UNO DEI PEGGIORI SINDACI CHE L’ITALIA RICORDI UNA GRANA PER SÉ E LA PROPRIA CITTÀ”

Pietro Senaldi per “Libero Quotidiano”

 

prima pagina di libero virginia raggi patata bollente

Il tribunale di Milano ha confermato la condanna dell' Ordine dei Giornalisti lombardo a Libero, e a me in quanto direttore responsabile, per l' ormai celebre titolo del febbraio 2017 «Patata Bollente» riferito alle svariate disavventure del sindaco di Roma, Virginia Raggi. È una pagina nera del giornalismo, non per la sorte della mia trascurabile persona, ma per il principio che passa.

 

Un politico che trascorre la vita in vacanza, Alessandro Di Battista, può accusare i giornalisti di essere delle «puttane», fare una lista pubblica dei buoni e dei cattivi, a seconda di chi lo incensa e di chi invece lo critica, inventarsi reporter e continuare a scrivere sulle nostre gazzette senza che l' Ordine batta ciglio.

 

Viceversa, un direttore, professionista di lungo corso, non può definire uno dei peggiori sindaci che l' Italia ricordi una «patata bollente», ovverosia una grana per sé, il proprio partito e la propria città. I grillini, dei quali la Raggi, sindaca di Roma, è il biglietto da visita nel mondo, possono fondare un Movimento basato sul «vaffanculo» come slogan e unico principio guida, e nessuno li accusa di sessismo nei confronti dei gay, mentre il mio tubero fumante è trattato dai tribunali come la più scabrosa delle illazioni.

CARLO VERNA

 

Il nostro Ordine sta facendo con i politici quello che essi hanno fatto con la magistratura: piega il ginocchio, media, non difende la categoria, arriva ad autoprocessarsi pur di compiacere. I politici si consegnarono ai giudici per regolare le loro lotte personali, cavalcando inchieste che si sono poi risolte in nulla, con il risultato che ora contano quanto il due di picche a briscola fiori e sono disprezzati dalla società, che premia una forza il cui slogan è «uno vale l' altro».

 

PIETRO SENALDI VICE DIRETTORE DI LIBERO

Noi giornalisti, come Ordine, stiamo diventando i cani da guardia del potere. Azzanniamo i colleghi per le loro opinioni, anziché se scrivono balle o sono troppo servili. Non so dove si illuda di portare la categoria chi ha deciso di imboccare questa strada che sfocia nel suicidio.

 

Approfitto del verdetto per tornare a specificare che, secondo l' opinione di Libero, e per lo Zanichelli, «patata bollente» ha un unico significato in italiano: «Rogna, problema da risolvere». L' Ordine non lo sa, o finge di ignorarlo, e la Raggi con esso. Sono convinti che voglia dire «donna facile», anche se, nelle centinaia di modi che la lingua italiana e i suoi dialetti si sono inventati per indicare una signora dal fare mignottesco, tale espressione non figura.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA

Morale: loro hanno un' opinione tecnicamente sbagliata e condannano la mia, che è corretta, in base a quel che pensano loro anziché a quel che intendevo io. Equivocano le mie parole, ne artefanno il senso in base al proprio comodo, e mi giudicano.

Evidentemente i miei colleghi, pur non condividendomi, mi sovrastimano. Mi hanno attribuito perfino la capacità di cambiare la semantica, dando a un' espressione secolare un senso che, prima che la scrivessi io, non aveva mai avuto. La cosa mi consola.

Se verrò radiato, ho un futuro assicurato all' Accademia della Crusca. Chiederò all' Ordine la lettera di raccomandazione. Al mio professore di italiano del liceo verrà un colpo, ma chi se ne importa, già gliene ho inferti tanti.

 

NESSUN SESSISMO

vittorio feltri

Al titolo di Libero è rimproverato anche di essere sessista. Mi sono andato a cercare il significato della parola sul dizionario, nell' illusione che esso abbia ancora un peso nella lingua italiana superiore all' opinione di gente ignorante. La definizione è: «Chi discrimina in base al genere sessuale».

 

Così ho scoperto che il sessista non sono io ma coloro che, a torto, mi accusano perché ritengono che «patata bollente» stia per marchettara. Chi lo pensa è il vero maschilista, perché dimostra di ritenere implicito che a prostituirsi siano solo le donne, quando invece è un' attività che prescinde dal genere sessuale e che caterve di politici e giornalisti, maschi e femmine, svolgono con trasporto a ogni utile occasione.

 

VIRGINIA RAGGI SCOSCIATA

Ho visto che la mia condanna è stata accolta con entusiasmo da molti su internet e colleghi da Oscar, affetti da pseudologia fantastica, sui quali tengo la bocca chiusa per pietà, mi hanno fatto la morale in radio. Chi se la sente, festeggi pure. Certo, la sentenza non fa della Raggi un buon sindaco né di Roma una città ben amministrata.

 

Che la si ritenga patatona, nel senso di imbranata, o patatina, nel senso di appetibile, Virginia resta una grana per sé e per chi è governato da lei. I romani soffrono, ma almeno hanno il peccato originale di averla votata; io, che ho mostrato che la regina è nuda, che colpe ho?

 

LA PROFESSIONE

VIRGINIA RAGGI E MARCO TRAVAGLIO

Ieri sul verdetto mi ha intervistato Maria Latella, su Radio 24, che ringrazio per l' occasione. Non era dalla mia parte ma è stata garbata e professionale come sempre. Abbiamo inscenato un siparietto sulla nostra professione e su che ne sarà e lei ha sostenuto che il giornalismo resisterà finché i giornalisti se ne fregheranno dei potenti e di chi vuol tappare loro la bocca. Condivido.

 

virginia raggi sindaca di roma (3)

Ma se io avessi osato dire «me ne frego» di fronte alla sentenza sarei stato immediatamente sulla rete accusato di essere un fascista perché lo diceva Mussolini, anche se io sono nato 25 anni dopo la sua morte. Forse qualcuno avrebbe fatto un esposto e l' Ordine sarebbe stato, suo malgrado, costretto a processarmi.

 

C' è chi può dire «me ne frego» e chi no. Anche questa è la nuova democrazia della stampa, bellezze. Per inciso, Patata Bollente è anche un vecchio film, in cui Renato Pozzetto ha un ospite imbarazzante in casa che si invaghisce di lui e non sa come dirlo alla fidanzata. L' ospite era Massimo Ranieri e la patata bollente quindi era un uomo e non una donna; alla faccia di chi mi dà del sessista.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…