CALCIO “DIABOLIK” – SEQUESTRATI 2,3 MLN DI EURO DI FABRIZIO PISCITELLI, IL “TEPPISTA DI STRADA” CHE SI FECE RE DEGLI ULTRÀ DELLA LAZIO - GIÀ IN GALERA PER TRAFFICO DI DROGA. REQUISITI IMMOBILI, AUTO, E QUOTE DI SOCIETA’ – LE MINACCE A LOTITO

Massimo Lugli per “la Repubblica - Roma

 

diabolik esulta foto mezzelani gmt diabolik esulta foto mezzelani gmt

«Quelli che il calcio te lo danno in bocca». Gli “irriducibili” si definiscono così. Il simbolo è “Mister Enrich”, un omino incavolato (che da noi è diventato il signor Enrico) in bombetta e scarponi, sempre pronto a menare le mani. Nato nel 1987, il gruppo ultrà rivoluzionò totalmente il modo di tifare: non più tamburi in curva ma slogan al vetriolo, cori razzisti, scontri dentro e fuori dallo stadio.

 

Storia di ieri, realtà di oggi. Il gruppo di ragazzi che negli anni ‘90 bloccarono fisicamente il trasferimento di Beppe Signori dalla Lazio al Parma sono divenuti un impero. E sul trono, inamovibile anche in carcere, siede il leader indiscusso: Diabolik, al secolo Fabrizio Piscitelli, 48 anni, attualmente dietro le sbarre per un narcotraffico all’ingrosso di hashish dalla Spagna (ben 478 chili sequestrati dalla Finanza del 2011), un patrimonio di immobili e attività imprenditoriali sparpagliato tra il boss, la moglie, le due figlie e una pattuglia di fedelissimi.

 

Fabrizio  Toffolo Fabrizio Toffolo

La spallata delle Fiamme Gialle è arrivata, inaspettata, ieri mattina: un sequestro di beni per un totale di 2 milioni e 300 mila euro che dimostra (se ancora ce ne fosse bisogno) l’enorme disponibilità economica del leader degli “Irriducibili”.

 

Nel mirino del Gico, le società “Fans Edition” in liquidazione, con sede in via Montauro 33, la “Mister Henrich s.r.l.”, sede in viale XXI aprile 12, che commercializza in tutta Italia i gadget degli ultrà, compreso il logo dell’omino in bombetta, l’Associazione culturale “Mister Henrich” dove, negli organismo di controllo, compaiono i nomi di due luogotenenti di lungo corso di Diabolik come Fabrizio Toffolo e Yuri Alviti, una villa a Grottaferrata, in via delle Pedica, una seconda villa, intestata alla moglie Rita Corazza, sempre a Grottaferrata in via San Bartolomeo, conti correnti bancari, un deposito postale e un autoparco, tutto sommato, abbastanza modesto: una “Mini”, una “Cinquecento” e una Microcar.

 

claudio lotitoclaudio lotito

Nel provvedimento del Tribunale, in veste di prestanome, compaiono anche Giorgia e Ginevra Piscitelli, le figlie, legatissime al padre che, in questi ultimi tempi, sono andate a trovarlo più volte a Rebibbia. La storia di Diabolik è quella di un ragazzo che si fece re. Da teppista di strada a boss della droga, passando, quasi obbligatoriamente, per le inevitabili relazioni pericolose con i boss della camorra (nella fattispecie Michele e Gennaro Senese, i due promotori dell’accordo col clan Alvaro che portò all’apertura di un canale privilegiato di approvvigionamento di eroina dalla Turchia, passando per la Germania e hashish dalla Spagna.

 

Ma come nel capolavoro di Scorsese, il “Bravo ragazzo” non ha mai dimenticato la sua origine: i modi sfrontati e guasconi, il mito del coraggio e dello scontro fisico, l’ideologia protofascista ma soprattutto gli amici. Uniti per sempre, nel saluto romano, nel tifo biancoceleste, negli affari. Una fedina penale alta come la Guida Monaci, quella di Diabolik, che (riassunta nel provvedimento di sequestro del Tribunale) segna le tappe dell’escalation: prima condanna nel 98 per danneggiamento. Segue, l’anno successivo, la prima batosta giudiziaria per droga: tre anni e 10 mesi di carcere.

GIORGIO CHINAGLIAGIORGIO CHINAGLIA

 

Il 2000 inizia con una sentenza per gioco d’azzardo e scommesse clandestine, il 2005 per ingiurie e resistenza, il 2007 per lesioni aggravate. E il meglio deve ancora arrivare perché stiamo parlando solo delle sentenze. I carichi pendenti sono un Bignami del codice penale: estorsione, spaccio, associazione per delinquere. «Piscitelli Fabrizio può essere considerato socialmente pericoloso poiché dedito esclusivamente ad attività illecite di varia natura» riassumono le Fiamme Gialle nella richiesta di sequestro. Nel 2007, i riflettori si accesero nuovamente su “Diabolik”.

 

L’uomo fu rinviato a giudizio assieme a Fabrizio Toffolo, Yuri Alviti e Paolo Arcivieri per la brutta storia della tentata scalata alla Lazio. L’obiettivo era quello di estromettere Claudio Lotito e favorire l’ascesa di un gruppo industriale ungherese. I metodi quelli di sempre: minacce, insulti, bombe carta. Obiettivo degli ultrà, almeno secondo il pm Elisabetta Ceniccola, era quello di farsi affidare la gestione dei Lazio Point (il marchandising ufficiale biancoceleste) ma anche il monopolio della sicurezza all’Olimpico (per 150 mila euro l’anno), delle trasferte in Europa e delle coreografie.

Sergio Cragnotti article Sergio Cragnotti article

 

Le pressioni iniziarono sull’ex patron Sergio Cragnotti che non si fece intimidire e, nel 2001, sporse querela e delle il “la” all’inchiesta giudiziaria. Ma la vera mazzata arrivò nel settembre scorso con l’operazione targata “Gico” e intitolata “Castillos”: un gigantesco giro di hashish marocchino sull’ormai collaudata rotta spagnola. Velieri carichi di “fumo”. Quasi cinquecento chili di “puzzone” per un valore di 5 milioni di euro. In carcere, all’inizio, finirono in sei, Diabolik riuscì a filarsela ma fu catturato un mese dopo e da allora non è più uscito.

 

«Dall’indagine emergeva che il Piscitelli era il principale referente di un’autonoma organizzazione narcotrafficante » si legge nel provvedimento del Tribunale «nonché promotore, finanziatore e organizzatore nell’acquisto di ingenti quantitativi di hashish...». E ancora: «In sintesi, sulla scorta degli elementi investigativi emersi...è possibile affermare che il Piscitelli, nella sua attività delinquenziale, sia stato senza dubbio facilitato dai diretti contatti con i fornitori esteri nonché dalle consistenti relazioni intrattenute nell’ambiente delinquenziale capitolino ».

 

cragnotti sergio03cragnotti sergio03

Ma se è vero che il profilo di un boss non si giudica solo dal volume d’affari ma dalla capacità di nasconderli, Diabolik, almeno in questo, si è dimostrato poco più di un dilettante. Il 70 per cento delle quote della “Fans edition” è intestato a lui, il 50 per cento della “Mr Henrich srl” alla moglie, l’altra metà alla figlia Giorgia e i conti correnti sono equamente divisi tra tutti e quattro.

 

Affari di famiglia, insomma. Il tutto con una sproporzione tra le denunce dei redditi da facchino precario e i consumi stimati dalle Fiamme Gialle che, dal 2002 al 2002, totalizza l’incredibile cifra di 514.694 euro e 40 centesimi (tipica pignoleria dei finanzieri in fatto di conti). Mezzo milione e 700 mila euro, insomma. E quando saranno finite (in bene o in male) le grane giudiziarie la premiata azienda “Diabolik” dovrà vedersela anche col fisco. Il ragazzo che si fece re, probabilmente, non si spaventa più di tanto. Dagli scontri allo stadio al narcotraffico, una cosa non gli è mai mancata: la grinta.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...