giorgia meloni soldi salvadanaio risparmi

ADESSO SI FANNO I CONTI – LA COMMISSIONE EUROPEA LUNEDÌ PROSSIMO AGGIORNERÀ LE STIME SULLA CRESCITA E PER L’ITALIA SARÀ UN BAGNO DI SANGUE: LA CRESCITA DEL PIL SARÀ RIDIMENSIONATA (E DI MOLTO) RISPETTO ALL’1,2% PREVISTO A MAGGIO. E IL GOVERNO SARÀ COSTRETTO A VARARE UNA LEGGE DI BILANCIO LACRIME E SANGUE. CI SARANNO TAGLI A RAFFICA, E NESSUNA CERTEZZA SUI SOLDI DEL PNRR. CON LO SPADONE DI DAMOCLE DI UNA MANOVRA CORRETTIVA IN PRIMAVERA (PRIMA DELLE EUROPEE)

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

PNRR – GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA BY LE FRASI DI OSHO

Un’altra tegola si abbatte sui conti italiani. O meglio sulla politica economica del governo Meloni. Nelle previsioni che la Commissione Ue presenterà lunedì prossimo le tinte saranno foschissime. Per l’Europa, per la Germania e anche per l’Italia. Sovvertendo tutte le attese ottimistiche […] illustrate a maggio scorso.

 

Un documento che getterà un’ombra di paure e sospetti sulla legge di Bilancio che l’esecutivo italiano si appresta a redigere. Se prima i “tagli” erano corposi, a questo punto dovranno essere corposissimi […].

 

SEMO GENTE DI PORCATA - VIGNETTA BY MANNELLI

Quattro mesi fa, […] Palazzo Berlaymont aveva fissato la crescita del Pil europeo nel 2023 all’1 per cento. Secondo le elaborazioni degli uffici di Bruxelles […], quella stima dovrebbe essere ridotta di almeno un paio di decimali. L’Italia dovrebbe subire la stessa sorte se non peggiore.

 

A maggio scorso, […] il Pil per quest’anno segnava un più 1,2 per cento. Un dato che aveva fatto urlare di gioia la maggioranza di centrodestra. Ma quella cifra non è più considerata attendibile. E dovrà essere tagliata in maniera sensibile. Del resto già l’Istat aveva nei giorni scorsi stimato un aumento del Prodotto interno loro dello 0,7 per cento quest’anno.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini a cutro

Una soglia che ormai appare anche a Bruxelles più credibile di quella precedente. Un risultato che risente del cattivo […] andamento del turismo nella stagione estiva che si sta chiudendo, dell’alto tasso di inflazione e dei riflessi provocati dal deciso rallentamento della “locomotiva” tedesca.

 

Già nelle precedenti previsioni, infatti, la Germania era quotata con un più 0,2 per cento e ora vedrà ridurre ulteriormente quella crescita. Sostanzialmente intorno allo “zero”. Una situazione che si avvicina alla stagnazione se non alla vera e propria recessione. Facendo materializzare sul Vecchio Continente uno degli incubi peggior: la stagflazione, ossia recessione e inflazione alta.

 

maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti

[…] Il tutto avrà delle conseguenze pesantissime soprattutto per il nostro Paese. Con questi dati, il governo Meloni dovrà prepararsi alla “battaglia” autunnale della legge di Bilancio con un solo strumento: le forbici. Se vorrà rispettare le indicazioni concordate con la Commissione la scorsa primavera, Palazzo Chigi e Economia dovranno adottare provvedimenti che fino a pochi giorni avevano escluso. L’impianto governativo infatti si basava su due gambe per quest’anno: la crescita all’1 per cento e il rapporto deficit/Pil al 3,7. Traguardi che appaiono sempre più lontani.

 

Tutte le promesse elettorali confezionate meno di un anno fa rischiano dunque di rivelarsi dei sogni infranti. Anche perché lo scontro già avviato tra i ministeri, in vista della definizione del Dpb (il Documento programmatico di Bilancio) che deve essere consegnato alla Commissione europea per una prima valutazione sui nostri conti pubblici, si concentra già su tre voci del bilancio: sanità, pensioni e istruzione.

IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO

 

È lì che i “tecnici” cercano gli eventuali risparmi. Ma è sempre lì che si annidano le maggiori insidie nel rapporto con l’opinione pubblica e nelle relazioni tra i partiti della coalizione governativa. Senza contare che Roma non ha alcuna certezza sui soldi del Pnrr e sull’esito delle prossime tranche. E senza dimenticare che gli effetti del caro-energia dovranno essere pesati quando l’inverno diventerà rigido.

 

Nelle interlocuzioni ordinarie tra Roma e Bruxelles, allora, la necessità di mettere a punto una manovra «prudente», come l’ha definita il titolare del Tesoro Giancarlo Giorgetti, era già stata sottolineata. Una indicazione che sta già facendo innervosire il vicepresidente del Consiglio leghista, Matteo Salvini. In questo nuovo quadro le preoccupazioni dei vertici istituzionali europei sono destinate ad aumentare.

 

giorgia meloni ursula von der leyen

E stanno mettendo l’Italia, o meglio la squadra “meloniana”, già davanti ad un bivio: adottare subito tutti i provvedimenti in grado di rispettare gli impegni e quindi procedere con i “tagli” o sperare in una imprevista inversione di tendenza nel 2024?

 

Un quesito non da poco perché sottintende […] l’accettazione di un rischio già segnalato nei contatti informali: la manovra correttiva in primavera. Una formula del passato che diventerebbe un macigno nel primo semestre del prossimo anno, ossia nel pieno della campagna elettorale per le Europee.

 

Il bivio di Giorgia Meloni consiste dunque nel decidere se accettare ora la resa dei conti con l’opinione pubblica o rinviarla a giugno. Un dilemma che rovina i piani sovranisti. E che la difficoltà del nostro Paese nella trattativa per il nuovo Patto di Stabilità.

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