vincenzo de luca

SINDACO-SCERIFFO, GOVERNATORE-TRIBUNO: DE LUCA È IL PD CHE CI VORREBBE - NEMICO DEL “PLEBEISMO CIALTRONE” E DELLA RETORICA FRU-FRU, DE LUCA È UN PRAGMATICO CHE SE NE SBATTE DEL BUONISMO SINISTRELLO E DETESTA I LEGACCI AMMINISTRATIVI (INFATTI E’ PER L’ABOLIZIONE DELL’ABUSO D’UFFICIO) - SI PREDISPONE IN SOLITARIA ALLE REGIONALI DEL 2025, ALLA FACCIA DI ELLY SCHLEIN CHE VUOLE SILURARLO - BATTUTISTA FOLGORANTE, LUNGA GAVETTA NEL PCI, E’ RIUSCITO A MANDARE IN SOLLUCCHERO PERSINO NAOMI CAMPBELL… - VIDEO

 

 

 

Estratto dell’articolo di Marianna Rizzini per “il Foglio”

 

vincenzo de luca e le smart card per il covid

Per lui parla prima di tutto il tono di voce stentoreo (dramma shakespeariano? opera non buffa?), perfetto conduttore di un lessico che fluttua tra la tragedia, la commedia, la letteratura, il discorso terra-terra, il baedeker ex Pci da cortina di ferro e il registro dialettico televisivo moderno. Dopo la voce arriva l’immagine – inquadratura da una tv locale con contorno di piante o scarno sfondo scuro oppure palco di campagna elettorale su cui il soggetto si staglia, tuonando minaccioso contro quelli che a Roma “fanno chiacchiere e fumo”.

 

Infine arriva lui, Vincenzo De Luca […] il governatore, dice che “il tetto ai mandati è demenziale”, motivo per cui promette-minaccia di ricandidarsi in eterno […] Ma imprevedibile è l’uomo e il suo eloquio, al punto che qualcuno, al Nazareno, ha trasecolato, qualche giorno fa, quando De Luca, sul reddito di cittadinanza, si è messo a parlare da tribuno delle plebi tutte, definendo l’sms dell’Inps un “trauma sociale” per famiglie “trattate come oggetti” […]

vincenzo de luca e le smart card per il covid

 

[…] De Luca […] a fine settembre, prima del voto politico, alla chiusura della campagna elettorale del centrosinistra, non l’aveva mandata a dire a Cinque stelle e dem possibilisti sul RdC: “Con il Reddito di cittadinanza non controlla più niente nessuno. Abbiamo mescolato le povertà con i parassiti e i figli di buona donna” […]

 

[…] Come quando, a un comizio, poco più di un mese fa, De Luca ha investito senza paraurti, prendendola dal dettaglio, la Weltanschauung del nuovo corso schleiniano: “Anche se come vedete io vesto da vecchio burocrate, sempre grigio e blu”, diceva il governatore, il cui figlio Pietro, deputato dem riformista, nel frattempo era stato sollevato dall’incarico di vicecapogruppo pd alla Camera, “e non ho molta armocromia”, proseguiva De Luca padre, “beh mi darebbe fastidio dare trecento euro l’ora a una consulente per i colori, perché trecento euro l’ora sono due terzi di una pensione al minimo”.

vincenzo de luca

 

Per non dire di quando, a inizio luglio, mentre Schlein riuniva la segreteria a Ventotene […] De Luca si lanciava in un’invettiva sui dirigenti del suo stesso partito: “Neanche nell’Africa subsahariana!” […]  “Ci fosse stato Pasolini!” […]  “avrebbe svelato l’atto di delinquenza politica di chi ha perduto le primarie e ha sequestrato il partito”.

 

Ed ecco che si capiva che il j’accuse puntava dritto ad Antonio Misiani e a Susanna Camusso: “Tal Misiani, cacicco con alle spalle cinque legislature e un fiore di freschezza come la Camusso, a cinque mesi di distanza non stanno facendo niente. Hanno sequestrato il partito, ripeto, perché quelli che hanno vinto in Campania non amano il look della Schlein”.

 

vincenzo de luca e le smart card per il covid 1

Ma la posta in gioco vera era l’autonomia differenziata, oggetto di un incontro a Napoli organizzato da Schlein a metà luglio e disertato da De Luca: “Questo è un cabaret, un grande circo equestre” […] “Autonomia differenziata? L’unica proposta è quella della Regione Campania - ovvero dare incarico a un organismo tecnico, l’Ufficio parlamentare di bilancio che è un organo terzo che possa definire i livelli essenziali. […]”.

 

Già che c’era, De Luca ne aveva anche per la politica di Schlein sul contrasto alla povertà: “Nel Sud non abbiamo bisogno del salario minimo, ma del lavoro minimo”. […] Sceriffo, dittatore, sindaco-poliziotto, dicevano i nemici di De Luca quando De Luca era sindaco di Salerno e si produceva in invettive (e azioni) in favore di quelli che chiamava “i proletari veri che vanno a lavorare”, e non i ragazzotti che “rintronano di decibel i cittadini che dormono”.

vincenzo de luca infuriato 7

 

Minacciava di fare guerra a centri sociali occupati, parcheggiatori abusivi, gente in motorino senza casco e “plebeismo cialtrone”. […]  si proponeva di supportare personalmente la polizia lungo il litorale, allora teatro di risse tra diverse fazioni di sfruttatori di ragazze immigrate avviate alla prostituzione. Pugno di ferro, diceva (e faceva), anche nel momento in cui il Covid giungeva in Campania […] “altro che Guido Bertolaso, qui ci vuole Padre Pio”, cominciava a mettere a punto la strategia di tolleranza zero verso chi usciva di casa […]

vincenzo de luca all assemblea di confindustria caserta

 

minacciava di mandare “i carabinieri con il lanciafiamme da chi organizzava feste di laurea durante l’isolamento”, aveva fatto il giro del mondo grazie alla ripresa internettiana di Naomi Campbell. “Listen America, Listen”, aveva commentato la top model, fan insolita per l’uomo che a un certo punto aveva inventato il contestato sistema pre-green pass della “smart card anti-Covid” (destinata alle Asl per dare un attestato di libera circolazione ai cittadini vaccinati). Proprio per quelle smart card (presunto danno erariale) ora De Luca è indagato dalla Procura regionale della Corte dei Conti (“spesa inutile”, la motivazione).

 

vincenzo de luca infuriato 4

[…] Di formazione classico-filosofica e di carriera solidamente ancorata all’ex Pci (area migliorista partenopea), poi Pds-Ds-Pd, soprannominato dai detrattori “leghista-stalinista”, De Luca sosteneva di ispirarsi nel pensiero a Piero Gobetti e ad Antonio Gramsci, e nell’azione allo storico sindaco di Bologna Renato Zangheri (“ma nei nostri quartieri salernitani se lo sarebbero magnato”, […]).

 

VINCENZO DE LUCA

La gavetta di De Luca, invece, risale agli anni in cui, con due sindacalisti amici di Fausto Bertinotti, girava per l’agro nocerino a dare assistenza ai contadini vessati dalla camorra (“resteremo sempre un minuto in più dei Casalesi” è stato uno dei suoi cavalli di battaglia da comizio). Anche se all’inizio De Luca voleva fare il chirurgo, tanto da frequentare Medicina per tre anni, per poi cambiare facoltà, essendosi reso conto che Filosofia era più adatta a chi volesse cambiare il mondo, raccontava anni fa prendendo in giro il se stesso giovane e pieno di slogan “pace-amore-fantasia”.

 

vincenzo de luca

[…] è sul terzo mandato che continua ad andare in scena la disfida De Luca contro tutti: a Taranto, qualche giorno fa, parlando di sé in terza persona, il governatore ha fatto sapere che “De Luca farà quello che vuole, mica aspetta il permesso di qualcuno”, e ha preso il Pnrr come canovaccio per guardare oltre i confini del Pd: “Dobbiamo unire tutto il Sud, anche le Regioni governate da presidenti di centrodestra che sono un po’ timidi. Io non guardo le bandiere di partito, ma i fatti. E se questi dicono che il Sud è penalizzato, io combatto contro tutti i governi, quale che sia il colore politico. Dovremmo imparare a fare così nel Mezzogiorno perché nel nord una cosa di positivo hanno: sono uniti nella difesa degli interessi del centronord”. […]

VINCENZO DE LUCA

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