ANCHE SE MINACCIA DI DISTRUGGERLO, LA SORTE DEL BANANA È LEGATA A DOPPIO FILO AL GOVERNO: SE LETTA CADE, LUI DIVENTA INCANDIDABILE

Liana Milella per "La Repubblica"

Corre verso il baratro dell'incandidabilità Silvio Berlusconi. I falchi del Pdl lo illudono, ma se il Parlamento dovesse davvero chiudere i battenti per la crisi, il Cavaliere si ritroverebbe a vestire i panni del normale cittadino, costretto quindi a rispettare le leggi, a cominciare proprio dalla Severino. A quel punto, non ci sarebbero strade percorribili per bloccarne gli effetti.

Denis Verdini e Daniela Santanchè hanno convinto Berlusconi che il voto è l'unica chance per evitare la decadenza e per potersi ricandidare. Ma è davvero così o si tratta di una valutazione tecnica del tutto sbagliata?
Per certo la crisi di governo e il successivo scioglimento delle Camere bloccherebbero la procedura della decadenza nella giunta del Senato. Ma questo sarebbe l'unico vantaggio. Seguito da un immediato svantaggio, perché su un'eventuale ricandidatura incomberebbe l'articolo 1 della legge Severino che non consente a chi ha una condanna superiore a due anni di candidarsi. A depennare il nome di Silvio dalle liste sarebbe stavolta non il Parlamento, ma gli uffici circoscrizionali addetti al controllo elettorale.

Servono le motivazioni della sentenza?
No, basta il dispositivo emesso il primo agosto.

Anche se la giunta non completa l'iter della decadenza, l'incandidabilità di Berlusconi scatta ugualmente?
Assolutamente sì, perché il voto della giunta riguarda la sola decadenza e non ha alcun effetto su una successiva candidatura. Per assurdo, se la giunta e l'aula dovessero "salvare" Berlusconi lasciandolo senatore, egli sarebbe comunque non più candidabile al prossimo giro.

Non sarebbe più opportuno per l'ex premier puntare tutto sul ricorso alla Consulta?
Strategicamente, sarebbe la mossa migliore soprattutto dal punto di vista dei tempi, perché solo il ricorso alla Corte costituzionale congelerebbe non solo la decadenza, ma anche l'incandidabilità. Di fatto la legge Severino verrebbe messa in frigorifero. Considerati i tempi della Consulta, Berlusconi guadagnerebbe sei-otto mesi, nei quali però dovrebbe comunque scontare la sua pena.

Non c'è invece l'evidente rischio che Berlusconi resti subito privo dello scudo parlamentare, esposto al rischio di un mandato di arresto da parte di una procura?
Ovviamente questo pericolo, solo in astratto, esiste. Il giorno stesso in cui il Parlamento si chiude, Berlusconi torna a essere un cittadino come tutti gli altri che, su richiesta di un gip, può anche essere arrestato.

Ci sono delle inchieste in corso che preoccupano Berlusconi e i suoi legali?
Sì, soprattutto il caso Ruby, dove il tribunale ha rimandato in procura le posizioni di Berlusconi, degli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, della stessa Ruby e delle Olgettine per il sospetto di indagini difensive che avrebbero prodotto false testimonianze al processo. A preoccupare Silvio è il fatto che le indagini siano dirette dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini.

Quindi Silvio può correre o non può correre alle prossime elezioni, anche se queste si dovessero tenere prima di Natale?
Non è assolutamente candidabile.

Dal 15 ottobre Berlusconi dovrà cominciare a scontare la condanna a un anno, residuo dei 4 grazie all'indulto. Come farà a fare la campagna elettorale?
Per ogni evento dovrà sempre chiedere il permesso, spiegando di che si tratta, al suo giudice di sorveglianza.

Cambierebbe qualcosa per la candidatura anche se non fosse ancora definitiva la misura dell'interdizione dai pubblici uffici?
Non cambierebbe nulla, perché la legge Severino anticipa gli effetti dell'interdizione, qualora sia stata prevista dai giudici, ma è stata varata proprio per sopperire ai casi in cui l'interdizione non c'è.

Un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, per manifesta lesione dei diritti di difesa, consentirebbe a Berlusconi di bloccare gli effetti della Severino?
Assolutamente no, la Corte non è un quarto grado di giudizio e la legge farebbe comunque il suo corso.

Il nome di Berlusconi può essere scritto ugualmente nel logo del Pdl?
Può starci, ma potrebbero sorgere dei problemi in caso di eventuali ricorsi.

Berlusconi può presentarsi come candidato premier anche non correndo alle elezioni?
È escluso, perché comunque la Severino obbliga i condannati a due anni a star fuori anche dal governo.

Per quanti anni Berlusconi, dopo la condanna Mediaset, non sarà più candidabile?
Per sei anni, il Cavaliere dovrà star fuori da ogni competizione. Su questo termine la legge è tassativa.

 

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