francesco spano alessandro giuli

L’EX CAPO DI GABINETTO DELL'INFOSFERA GLOBALE DI GIULI, FRANCESCO SPANO, SARÀ ANCHE UN “INFILTRATO” DE’ SINISTRA, MA HA IMPARATO DALLA MELONI L’ARTE DEL VITTIMISMO: IL SUO ALIBI E' L'OMOFOBIA, TEMA INESISTENTE NELLA PUNTATA DI DOMENICA PROSSIMA DI "REPORT" - E VAI CON ''L’EPITETO ‘PEDERASTA’ È GRAVISSIMO... INSOPPORTABILE LA CONTINUA MACCHIETTIZZAZIONE DELLA MIA PERSONA”...“MIO MARITO ERA CONSULENTE DEL MAXXI GIÀ PRIMA CHE IO VI TORNASSI. NEL 2023 CI FU UNA PROCEDURA COMPARATIVA E LA SUA OFFERTA RISULTÒ LA PIÙ VANTAGGIOSA. IO NON PRESI PARTE A NESSUNA DELLE FASI DI VALUTAZIONE” - “IL CASO UNAR DEL 2007? ANCHE IN QUEL CASO LA DESTRA SCATENÒ UNA BUFERA CONTRO DI ME, MA IO HO LA CASELLA GIUDIZIARIA IMMACOLATA E LA CORTE DEI CONTI NON HA RISCONTRATO ALCUN DANNO ERARIALE” - TE CREDO: SPANO SI DIMISE E IL FINANZIAMENTO FU RITIRATO. MA POI HA PERSO UNA CAUSA CIVILE CONTRO “LE IENE” (E FU COSTRETTO A RISARCIRE LA TRASMISSIONE)

francesco spano

VIDEO – IL SERVIZIO DELLE “IENE” SUL CASO SPANO-GIULI - CHI FINANZIAVA ORGE E PROSTITUZIONE OGGI È CAPO DI GABINETTO?

https://www.iene.mediaset.it/video/roma-chi-finanziava-orge-e-prostituzione-oggi-e-capo-di-gabinetto-_1351035.shtml

 

 

1. FRANCESCO SPANO: “HO SUBÌTO ATTACCHI INCIVILI. IO DI SINISTRA? NO CATTOLICO”

Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “La Stampa”

 

Francesco Spano, capo di gabinetto dimissionario del ministero della Cultura […].

 

[…] Nel 2023, mentre lei era segretario generale del Maxxi, al suo compagno Marco Carnabuci fu assegnata una consulenza legale da 14mila euro annui. Perché non valutò il conflitto di interessi?

MARCO CARNABUCI - IL MARITO DI FRANCESCO SPANO

«Il mio compagno, che è un libero professionista, era consulente della Fondazione già prima che io vi tornassi come segretario generale e ha svolto per il Maxxi attività diverse.

 

L’incarico del 2023 fu assegnato sulla base di una procedura comparativa di offerte a cui furono invitati tre diversi studi legali. La sua risultò la più vantaggiosa. Io non presi parte a nessuna delle fasi di valutazione delle proposte, di aggiudicazione e assegnazione dell’incarico. Fu tutto gestito dall’ufficio legale».

 

Se la procedura fu corretta, perché ha deciso di lasciare l’incarico al ministero della Cultura?

«Il clima complessivo che si era creato da settimane non mi avrebbe consentito di lavorare serenamente. Sulla vicenda specifica, sono sicuro che verrà fatta chiarezza».

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni

Nella lettera di dimissioni parla di «sgradevoli attacchi personali». A cosa si riferisce?

«Prima ancora della nomina, era già partito un processo di discredito personale e professionale che è andato ben oltre il legittimo diritto di critica delle scelte altrui».

 

In una chat romana di FdI, svelata dal Fatto, è stato indicato con l’insulto omofobo «pederasta». L’episodio ha contribuito al suo passo indietro?

«L’epiteto che mi viene rivolto è gravissimo nella sua portata lessicale e, ancor più, nel significato. Ringrazio, anzi, il coordinatore di quella chat per aver prontamente stigmatizzato la cosa. Ma quello che è diventato insopportabile è stata la continua macchiettizzazione della mia persona e della mia vita privata da parte di certa stampa e di certa società cosiddetta “civile”».

 

francesco spano inchiesta di report

Alessandro Giuli sostiene di aver rifiutato più volte le sue dimissioni. Alla fine la pressione dai vertici di FdI è stata troppo forte?

«Il ministro mi ha mostrato la sua stima e il suo sostegno costantemente. A volte, però, è necessario prendere decisioni che vanno oltre le nostre opinioni e le nostre intenzioni e che è doveroso assumere anche se profondamente ingiuste».

 

I gruppi pro vita le contestano ancora il caso del 2017, quando fu costretto a dimettersi dalla direzione dell’Unar per aver finanziato un’associazione LGBT che in circoli privati organizzava serate di sesso a pagamento. Ci fu da parte sua almeno una mancata vigilanza?

GIOVANNA MELANDRI - FRANCESCO SPANO - 2022 - FOTO LAPRESSE

«No. Nel modo più assoluto. Non solo io, ma tutti gli uffici competenti fecero tutte le verifiche che era possibile e doveroso fare in quella fase della procedura. Io stesso, quando mi fu rappresentata l’ipotesi di situazioni illegali, presentai immediatamente un esposto alla polizia. La magistratura ordinaria e contabile non mi ha mai contestato alcun addebito».

 

La accusano anche di essere di sinistra. È così?

«Se posso usare un’espressione alta, direi che la mia coscienza politica si inserisce nella tradizione del cattolicesimo democratico. E forse recuperare un po’ di quella scuola aiuterebbe tutta la politica odierna. Ma questo è un altro discorso».

 

le iene servizio su alessandro giuli e francesco spano 4

Di tutte le critiche che le vengono rivolte, quante, in verità, hanno a che fare con il suo orientamento sessuale?

«Il tema dell’omofobia è gigantesco nel nostro Paese, ma ancor peggiore è il ricorso al discredito personale e del privato di una persona per fini strumentali, di potere, di audience, di quello che vuole.[…]». […]

 

2. SPANO: “ATTACCHI VILI ALLA MIA VITA PRIVATA SONO VITTIMA DELLA DESTRA OMOFOBA”

Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”

 

le iene servizio su alessandro giuli e francesco spano

Francesco Spano […], […] se è così convinto di non aver agito per interessi personali, perché allora si è dimesso da capo di gabinetto appena nove giorni dopo la nomina fatta dal ministro Alessandro Giuli?

«Mi sono dimesso perché non era più possibile lavorare in questo contesto. Un clima non piacevole si era già instaurato non appena il ministro, che ringrazio, mi ha scelto come suo capo di gabinetto».

 

A cosa si riferisce in particolare? Ai Pro vita che hanno raccolto le firme per farla dimettere già quando era stato scelto come vicecapo di gabinetto o alla chat dei dirigenti romani di Fratelli d’Italia in cui viene definito “pederasta”?

«Sono finito in un tritacarne politico ingiusto e ingiustificato».

 

le iene servizio su alessandro giuli e francesco spano

Quindi si sente vittima di un attacco omofobo della destra?

«Mi sembra evidente che la reazione che si è scatenata e che ha portato alle mie dimissioni vada ben oltre la questione del contratto da consulente».

 

Questa vicenda ha a che fare con la sua omosessualità e vicinanza alle associazioni Lgbtq? Le contestano un finanziamento da 55 mila euro quando, nel 2016, presiedeva l’ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.

«Se io avessi commesso qualcosa di sbagliato sarebbe emerso».

 

Però ai tempi lasciò l’incarico.

«Perché anche in quel caso la destra scatenò una bufera contro di me, ma io ho la casella giudiziaria immacolata e la Corte dei conti non ha riscontrato alcun danno erariale».

 

alessandro giuli (nel cerchio rosso francesco spano)

Si aspettava una difesa da parte del governo quando i Pro vita, bottino di voti della destra, le si sono scagliati contro?

«Ripeto che sono finito in un tritacarne fuori misura. I Pro vita hanno fatto le loro valutazioni. Io le rispetto. Posso capire le critiche alle mie scelte di vita, non pretendo che tutti la pensino come me o vivano nel mio stesso modo. Ma non mi aspettavo un attacco alla mia vita privata e alle mie scelte. Io sono per educazione, anche per educazione cattolica, una persona tollerante nei riguardi di chiunque».

 

FRANCESCO SPANO E GIOVANNA MELANDRI

Il ministro Giuli ha parlato di «mostrificazione» che è stata fatta di lei. Condivide?

«Questa è una definizione usata dal ministro, non c’è bisogno di aggiungere altro».

 

Ha rinunciato con rammarico all’incarico?

«Era un incarico che mi apprestavo a svolgere in maniera seria come ho sempre fatto. Non faccio politica, il mio era un ruolo tecnico, eppure sono finito in una questione politica. Per me è sempre stato un onore lavorare nelle istituzioni del Paese».

FRANCESCO SPANO E LAURA BOLDRINI FEZ-ZOLARI - MEME BY DAGOSPIAFRANCESCO SPANO NEL SERVIZIO DELLE IENE

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…