SPINGENDO RENZI SEMPRE PIÙ IN LÀ - LE PAROLE DI RE GIORGIO PUNTELLANO I SINISTRATI DI LETTA E DI GOVERNO

Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera2

«Ineccepibile». È il commento più diffuso, nel Pd, dopo la nota di Napolitano su Berlusconi. Secondo il segretario Guglielmo Epifani, quella del capo dello Stato è «una dichiarazione opportuna viste le pressioni che si sono create anche indebitamente».

E poi spiega: «È chiara nei suoi termini sia per le preoccupazioni di una eventuale crisi di governo; sia per il profilo istituzionale con cui affronta temi delicati come quelli che sono in discussione in queste settimane. In generale, rispettosa di tutti i ruoli: da quello della divisione dei poteri, alla presa d'atto delle sentenze definitive, a quelle che sono prerogative del capo dello Stato».

Soddisfazione, quindi. Perché, ragionano a Sant'Andrea delle Fratte, «Napolitano non lascia aperture a Berlusconi su nulla: può fare il capo del Pdl, naturalmente. Ma fuori dal Parlamento». Un po', dicono sempre i democratici, «come Beppe Grillo col Movimento 5 Stelle». Matteo Orfini, dei «giovani turchi», è sulla linea di Epifani: «Il presidente della Repubblica - dice - ha messo fine alle pressioni di queste ore. Il concetto è chiaro: le sentenze si applicano».

Ma il passaggio sulla grazia che «non è stata chiesta», non suona come un'apertura? «Non credo. È una risposta procedurale. Inutile parlare di una cosa che prima va richiesta e solo dopo valutata». Napolitano ha anche parlato di «una crisi di governo che sarebbe fatale»: «Questo dipenderà - continua Orfini - dall'atteggiamento del centrodestra».

Ed è proprio il governo Letta che, secondo Giuseppe Fioroni, è il nodo centrale delle parole di Napolitano: «Una nota opportuna e saggia, che fissa la necessità di impedire una crisi di governo, vista la situazione del Paese».

Secondo Fioroni «quella di Napolitano suona come una decisione: anche se il Pdl si sfilasse, la legislatura deve andare avanti». Di più: per l'esponente della componente popolare, «questo segnale vale anche all'interno del Pd. Se qualcuno era tentato di legare la fase congressuale ad una spallata al governo, si dovrà ricredere». Sta parlando di Matteo Renzi? «Non solo. In ogni caso, l'ipotesi mi sembra stoppata da Napolitano».

Eppure, nei giorni scorsi, un po' di agitazione per i riflessi (anche interni) delle decisioni di Napolitano serpeggiava anche nei democratici. Poi, nel pranzo a Castelporziano con Epifani, Anna Finocchiaro e i capigruppo di Camera e Senato Roberto Speranza e Luigi Zanda, Napolitano ha spiegato la sua posizione. La nota di ieri, così, non è stata una sorpresa.

Secondo Francesco Boccia, lettiano, «Napolitano si conferma custode della Costituzione ma non sfugge davanti ai problemi che la politica non ha affrontato e risolto in questi anni: dalle riforme istituzionali agli interventi in economia che questo governo è chiamato a realizzare».

E aggiunge: «Chi attacca Napolitano (il riferimento è a M5S e la Lega, ndr ) ha a cuore i propri interessi e non quelli collettivi, continuando a giocare allo sfascio del paese come unica strategia politica». Voce fuori dal coro, quella di Corradino Mineo: «Quello che capisco della nota - scrive su Twitter - è "vorrei ma non posso". Essenziale il ruolo politico di B. ma le sentenze si rispettano. Grazia? Prima chiederla».

 

 

Renz epifani i BIG Giorgio Napolitano e Enrico Letta Fioroni Anna Finocchiaro

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO