
LO SPIONAGGIO AI DANNI DI ROBERTO D'AGOSTINO E DAGOSPIA FA IL GIRO DEL MONDO – “REUTERS”, UNA DELLE AGENZIE PIÙ AUTOREVOLI DEL GLOBO, SI OCCUPA DEL CASO PARAGON: “I PROCURATORI DI ROMA E NAPOLI STANNO INDAGANDO SUL REATO DI ACCESSO NON AUTORIZZATO AI TELEFONI. IL FONDATORE DI DAGOSPIA, ROBERTO D'AGOSTINO, È TRA I SETTE GIORNALISTI E ATTIVISTI CHE SAREBBERO STATI SPIATI” – “DAGOSPIA È UNA LETTURA QUOTIDIANA OBBLIGATA PER MOLTI GIORNALISTI ITALIANI…”
Traduzione dell’articolo di Paolo Chiriatti, Giuseppe Fonte and Alvise Armellini per Reuters
I procuratori italiani stanno indagando sulla presunta violazione di sette telefoni, tra cui quello del responsabile del sito web di gossip politico Dagospia, come parte di uno scandalo di sorveglianza che coinvolge la tecnologia della società di spyware Paragon.
L'indagine fa seguito alle notizie sul presunto spionaggio di due giornalisti investigativi, che hanno scatenato le proteste dell'opposizione e la risoluzione dei contratti tra l'Italia e la società statunitense Paragon. L'amministrazione del primo ministro Giorgia Meloni ha negato il coinvolgimento in attività illecite.
I procuratori di Roma e Napoli stanno indagando sul reato di accesso non autorizzato ai telefoni, hanno dichiarato giovedì fonti a conoscenza della vicenda, aggiungendo che il fondatore di Dagospia Roberto D'Agostino era tra i sette giornalisti e attivisti che sarebbero stati spiati.
D'Agostino, il cui sito web Dagospia produce gossip salaci con retroscena politici ed è una lettura quotidiana obbligata per molti giornalisti italiani, non è stato immediatamente disponibile per un commento.
Dagospia, tuttavia, ha riportato la notizia che coinvolgeva il suo fondatore, ripubblicando i rapporti sulle indagini di altri media sotto il titolo: "Dagospia finisce spiato! Lo scandalo delle intercettazioni illegali si allarga".
Nell'ambito delle indagini, i pubblici ministeri stanno anche esaminando la presunta violazione dei telefoni dei giornalisti investigativi Ciro Pellegrino e Francesco Cancellato, entrambi del sito web Fanpage, hanno detto le fonti.
Le agenzie di intelligence nazionali ed estere italiane hanno attivato contratti con Paragon rispettivamente nel 2023 e nel 2024 e lo hanno utilizzato su un numero limitato di persone con l'autorizzazione di un pubblico ministero, secondo un rapporto del COPASIR, il comitato parlamentare per la sicurezza.
Le agenzie di intelligence straniere hanno utilizzato lo spyware per la ricerca di latitanti, per contrastare l'immigrazione clandestina, il presunto terrorismo, la criminalità organizzata, il contrabbando di carburante e per attività di controspionaggio e di sicurezza interna, ha dichiarato il COPASIR.
giovanbattista fazzolari giorgia meloni - foto lapresse
Il comitato ha dichiarato di non aver trovato alcuna prova che i servizi segreti italiani abbiano utilizzato il software spia Paragon su Cancellato. Separatamente, il gruppo di sorveglianza internet Citizen Lab ha dichiarato di aver trovato prove di spionaggio sul telefono di Pellegrino. L'ex primo ministro Matteo Renzi, leader di un piccolo partito di opposizione, giovedì ha chiesto chiarezza sul caso di hacking, aggiungendo che nelle democrazie non si spiano i giornalisti.
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