vladimir putin nucleare atomica armi bomba

COSA STA SUCCEDENDO A MOSCA? GIALLO SUL RINVIO DEL DISCORSO DI PUTIN DOPO L'ANNUNCIO DI UN REFERENDUM (FARSA) SUI TERRITORI OCCUPATI – ALLA FINE "MAD VLAD" PARLA IN TV: “SERVE UNA MOBILITAZIONE MILITARE PARZIALE, L’OCCIDENTE VUOLE DISTRUGGERCI MA RICORDO CHE ANCHE NOI ABBIAMO LE ARMI ATOMICHE. IL MIO NON E' UN BLUFF” - IL SUPERFALCO MEDVEDEV INDIVIDUA SPIRAGLI PER UTILIZZARE LEGALMENTE L’ARMA NUCLEARE TATTICA: “SE ATTACCATI POSSIAMO USARE TUTTE LE FORZE DI AUTODIFESA” - VIDEO

 

 
 

putin

Il presidente russo Vladimir Putin, avviando il suo atteso discorso televisivo, ha annunciato una «mobilitazione militare parziale», necessaria — a suo dire — perché l’Occidente vuole «distruggere e dividere la Russia».
 
L’annuncio segna una escalation degli sforzi bellici russi: finora Mosca aveva sempre definito quella in corso in Ucraina una «operazione militare speciale», e Putin non aveva mai annunciato una «mobilitazione militare». Con la mobilitazione militare parziale, saranno richiamati in servizio i militari della riserva. Putin ha anche detto, rivolgendosi all’Occidente: «Abbiamo molte armi per replicare» ai vostri sforzi. «Questo non è un bluff». Il presidente russo, esplicitando ulteriormente la sua minaccia, ha parlato di armi atomiche: «Ricordo che anche noi le abbiamo», ha detto. Il Donbass — ha annunciato il presidente russo, «è ormai parzialmente liberato».

 

PUTIN

Fabrizio Dragosei per il Corriere della Sera

 

PUTIN RISCHIO BOMBA ATOMICA

Ci si aspettava che Vladimir Putin parlasse al Paese sui referendum proclamati dalle autorità filorusse del Donbass per appoggiare la loro richiesta di entrare nella Federazione russa e portare così lo scontro con Kiev a uno stadio di ulteriore tensione. Ma il leader del Cremlino sembra aver deciso di prendere tempo e, secondo diverse fonti, farà diffondere questa mattina il suo discorso che sarebbe già stato registrato. Questo per far sì che lo si possa sentire in tutta la Russia, fin nell'Estremo Oriente.

 

Tramontata invece l'idea che la comunità internazionale potesse premere sull'Ucraina per concessioni in grado di soddisfare Mosca. Macron avrebbe chiesto un colloquio telefonico a Putin, ma probabilmente arriverà a cose fatte.

 

VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI

I referendum di annessione si faranno a partire da dopo domani nelle regioni ancora occupate dai russi, Donetsk, Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e daranno certamente il risultato previsto: sotto la «protezione» dell'Armata russa la stragrande maggioranza della popolazione voterà per uscire dalla repubblica ucraina ed entrare nella Federazione.

 

Naturalmente, si tratterà di risultati più che contestabili, vista la situazione (di una qualche parvenza di campagna elettorale, neanche un cenno, tanto per dirne una). E appare chiaro che il ricorso alle urne è stato accelerato dalla recente avanzata delle truppe di Kiev. A novembre, quando i capi locali avevano in mente di celebrare la ricorrenza della rivoluzione del 1917 alcune delle zone chiamate a votare avrebbero potuto non essere più nelle mani dei russi.

 

PUTIN BIDEN

È anche una forte pressione nei confronti del Cremlino che potrebbe anche essere tentato di abbandonare al loro destino una parte degli indipendentisti.Tra coloro che più ardentemente hanno approvato l'iniziativa dei referendum c'è l'ex presidente Dmitrij Medvedev, diventato uno dei più accesi sostenitori della guerra totale. Medvedev ha spiegato bene quali sarebbero le conseguenze dei referendum e delle annessioni.

 

Conseguenze che potrebbero portare anche a un confronto nucleare. Il voto si dovrebbe svolgere nelle quattro regioni ucraine da venerdì a martedì prossimo. Poi verranno proclamati i risultati e quindi la Russia dovrà decidere cosa fare. Se accetterà la «volontà» dei cittadini ucraini di quelle aree di «riunirsi finalmente alla madrepatria», come ha auspicato Medvedev, allora l'annessione procederà con speditezza. A passare sotto la guida di Mosca non sarebbero però solo gli oblast attualmente nelle mani delle milizie filorusse o dell'esercito regolare. Diventerebbero parte integrante del territorio della Federazione anche quelle fasce e quelle città che fanno parte delle quattro regioni ma che sono attualmente controllate dagli ucraini. Slovyansk, Kramatorsk, tanto per citarne due. A quel punto, per la Russia si tratterebbe di territori della «patria» indebitamente occupati dal nemico.

putin zelensky biden

 

Che quindi starebbe conducendo le sue azioni belliche sul suolo russo. Per liberarle, come per respingere eventuali attacchi contro altre parti della Russia, la dottrina militare cambiata negli ultimi anni da Putin prevede la possibilità di rispondere con qualsiasi mezzo, incluso il deterrente nucleare. È da anni, d'altra parte, che gli alti papaveri dell'Armata russa vagheggiano l'uso di bombe atomiche «di teatro», vale a dire di moderata potenza che, secondo loro, potrebbero essere impiegate senza scatenare la reazione di Washington e della Nato.

 

In ogni caso a Mosca ci si sta muovendo per aumentare la disponibilità di uomini da lanciare nella mischia e per rendere l'esercito più obbediente, mentre Putin sembra che continui a non voler proclamare la mobilitazione generale, come vorrebbero i falchi. Si aprono sempre nuovi centri di reclutamento, anche per stranieri e si pensa a inasprire le pene per chi non sta al gioco. La Duma ha varato un provvedimento con fino a 15 anni di carcere. E le misure si applicano anche in caso di semplice «azione di combattimento». Inclusa quindi l'attuale Operazione militare speciale.

vladimir putin joe biden ginevra 2021

 

 

LO SPETTRO DEI REFERENDUM RENDE CONCRETA LA MINACCIA DELL'ATOMICA RUSSA

Da il Messaggero

 

Lo spettro dei referendum rende concreta la minaccia dell'atomica russa. Il livello di allerta della deterrenza nucleare era già stato innalzato da Putin all'inizio della guerra, ma adesso la minaccia diventa legale, dal punto di vista di Mosca. E al solito, a chiarire i termini del ricatto è l'ex colomba e ora falco Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza, già scelto da Putin come Presidente quando era costituzionalmente costretto ad alternarsi come premier a un presidente fantoccio.

 

Medvedev, anticipando l'annuncio del voto nelle regioni del Donbass e di Kherson-Zaporizhzhia, dice che «l'invasione del territorio della Russia è un crimine che consente di autorizzare tutte le forze dell'autodifesa». Qualsiasi attacco di fatto e di diritto sarà inteso a Mosca come una minaccia all'integrità e alla sovranità della Russia, il che permette a Putin e al ministro della Difesa, Shoigu, di attivare la rappresaglia al massimo livello. Magari con l'arma tattica, una bomba atomica di portata limitata, ma che infrangerebbe il tabù nucleare e innescherebbe la reazione Nato. Non a caso, alla vigilia dell'indizione dei referendum il presidente Usa, Biden, aveva avvertito che gli Stati Uniti avrebbero reagito all'impiego della Bomba, e i generali del Pentagono lo avevano convinto a negare, proprio perché avevano percepito il crescente nervosismo russo dopo il contrattacco ucraino, l'invio di lancia-missili da oltre 300 chilometri, ancora più potenti dei già micidiali (eppure limitati nella gittata) Himars. Per non dare l'impressione di voler tentare Kiev con uno strumento in grado di colpire facilmente in territorio russo.

PUTIN MEDVEDEV

 

Ma se ora diventa Russia anche Kherson o il Donbass, oltre alla Crimea, e addirittura i territori contesi e non ancora controllati dall'esercito russo indebolito e demotivato, se non in rotta, qualsiasi attacco entro i confini internazionali dell'Ucraina in quelle regioni potrebbe autorizzare, a Mosca, la decisione di premere il grilletto nucleare.

 

 

I nuovi protocolli di difesa nucleare sono stati approvati nel giugno 2020 e prevedono l'uso dell'atomica quando un nemico utilizza armi nucleari o altre armi di distruzione di massa contro la Russia o i suoi alleati, e anche in situazioni in cui le armi convenzionali «minacciano l'esistenza stessa del Paese». Inoltre, basta che il governo di Mosca riceva «informazioni attendibili» su un attacco di missili balistici imminente, oppure nel caso di «impatto nemico su strutture governative o militari di importanza, la cui incapacità potrebbe portare al fallimento dell'azione di ritorsione delle forze nucleari».

dmitri medvedev vladimir putin

 

Le frontiere ridisegnate dai referendum, avverte Medvedev, diventeranno «irreversibili» e daranno a Mosca carta bianca per attingere agli arsenali nucleari. E questa è appunto «la ragione per cui i referendum devono essere fatti». Non solo. «Nessun leader russo potrà tornare indietro rispetto al risultato del voto». L'Institute for the Study of War, il think tank con base a Washington che per primo a segnalato con forza le conseguenze di un'accelerazione referendaria russa nell'Ucraina orientale e meridionale, osserva che essendo le regioni del referendum solo in parte controllate dall'esercito di Putin, «l'annessione parziale in questa fase metterebbe il Cremlino nella singolare posizione di dover intimare alle forze ucraine di non occupare il territorio russo, e nella posizione umiliante di non avere la forza per liberarlo». 

PUTIN MEDVEDEV

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...