stefania anna craxi anja pieroni

“UNA VOLTA STRAPPAI UN ORECCHINO AD ANJA PIERONI E GLIELO GETTAI DALLA FINESTRA” – STEFANIA CRAXI MEMORIES: “QUANDO ESPLOSERO I PRIMI SCANDALI, A MILANO E A TORINO, CRAXI MANDÒ AMATO COME COMMISSARIO. CRAXI FU CONDANNATO PERCHÉ NON POTEVA NON SAPERE. AMATO POTEVA NON SAPERE? AD HAMMAMET NON L’ABBIAMO MAI VISTO. MARTELLI SI COMPORTÒ MALE. GLI DOVEVA TUTTO” – SIGONELLA, HAMMAMET, IL TESORO DEL PSI, BERLUSCONI E IL MOTIVO PER CUI CHIAMA IL PADRE CRAXI E NON PAPÀ: "NON VOGLIO FARE L’ORFANA, CE NE SONO GIÀ TROPPI IN ITALIA E DI SOLITO…"

BETTINO CRAXI E LA FIGLIA STEFANIA

Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

Stefania Craxi, qual è il suo primo ricordo di papà?

«Agosto 1964, vacanze a Venegono, Varese. È nato mio fratello, nella nostra famiglia siciliana c’è molta frenesia per il figlio maschio; e mio nonno materno, che si chiamava Vittorio come l’altro nonno ed era pure lui socialista, capisce e mi porta a fare una passeggiata».

 

Suo padre non era milanese?

«Era nato a Milano, parlava dialetto milanese, sapeva tutte le canzoni popolari, oltre a tutte le canzoni politiche, da quelle anarchiche a quelle fasciste; ma era un siciliano».

 

stefania e bobo craxi congresso nuovo psi 2001

Suo padre cantava le canzoni fasciste?

«Era un uomo di sinistra, a casa di suo papà si riuniva il Cln lombardo. Ma mi insegnava la Sagra di Giarabub, che oggi non sanno neppure questi di Fratelli d’Italia… La domenica andavamo a passeggiare sul lago di Como.

 

Un giorno ci trovammo davanti al cancello contro cui fu fucilato il Duce. Il cartello diceva: fatto storico. Craxi si indignò: “Che ipocrisia, si vergognano di quello che hanno fatto!”. Così mi portò a comprare un mazzo di fiori e a deporli dove era morto Mussolini».

bettino e stefania craxi

 

Con Almirante aveva un buon rapporto.

«Sognava che un fascista e un socialista andassero insieme a piazzale Loreto, dove si era consumata quella che riteneva un’infame barbarie, e rendessero omaggio sia alla memoria di Mussolini, sia a quella dei partigiani socialisti che lì erano stati fucilati».

 

[…] Che papà era?

«Molto fisico. Non abbiamo una sola foto insieme in cui non siamo abbracciati o per mano. Ma era un padre impossibile».

 

Perché?

«Era gelosissimo di me; come io lo ero di lui. Infatti sono uscita di casa a vent’anni e mi sono sposata a 23. Solo dopo la sua morte ho fatto pace con i suoi difetti. Comprese le fidanzate di troppo».

 

ania pieroni inferno

Si favoleggia di un suo scontro fisico con Anja Pieroni.

«Le strappai un orecchino e glielo gettai dalla finestra; l’altro lo conserva ancora».

 

E suo padre?

«Si arrabbiò moltissimo: “Voi due mi farete finire sui giornali!”. Lui era così: sfuriate terribili; ma non portava mai rancore, a nessuno».

 

E sua madre?

«Craxi è sempre piaciuto alle donne, sin da quando aveva vent’anni, aveva già perso i capelli e non contava nulla. Mamma è stata l’unica a saperselo tenere».

 

[...] Berlinguer fu fischiato al congresso del Psi, e suo padre disse: «Io non l’ho fatto, ma solo perché non so fischiare».

claudio martelli e bettino craxi

«Era la lotta politica. E Craxi non era un tenero. Se diceva: in questo collegio va Amato, in questo Martelli, i socialisti di quel collegio non entravano in Parlamento. Ma era un lottatore leale. E la politica non era tv, come oggi; era vita e morte».

 

Dice a caso i nomi di Amato e Martelli?

«No. Quando esplosero i primi scandali, a Milano e a Torino, Craxi mandò Amato come commissario. Craxi fu condannato perché non poteva non sapere. Amato poteva non sapere? Ad Hammamet non l’abbiamo mai visto».

 

E Martelli come si è comportato?

«Male. De Michelis era uno che si faceva eleggere da sé. Martelli a Craxi doveva tutto».

 

Berlusconi?

bettino craxi giuliano amato

«Anche lui ad Hammamet non venne mai. Lo vidi al funerale. Piangeva. Gli dissi: arrivi con sei anni di ritardo. Ma da quel giorno nella mia battaglia l’ho sempre avuto al mio fianco. La gente cambiava marciapiede per non salutarmi. Quando scoprivano chi ero non mi affittavano casa».

 

[…] Suo padre fu condannato.

«Craxi si assunse, lui solo, una responsabilità che avevano tutti, e che tutti gli altri negarono. Furono salvati i comunisti e i democristiani schierati con loro. Gli altri furono sommersi».

 

[…] Via Condotti?

berlusconi stefania craxi

«Nella conduttura dell’acqua c’era uno scrigno pieno di monetine».

 

Il tesoro di Craxi esisteva davvero. Nelle banche.

«No. Esisteva il tesoro del Psi. Dopo la morte del tesoriere Balzamo, diedero a Craxi i conti intestati ai prestanome milanesi. Ma erano solo una parte delle riserve del partito. Qualcuno se le è tenute. Altre saranno rimaste alle banche. Lui non mi ha lasciato nulla. A Milano abitava in affitto. A Roma in albergo».

 

stefania craxi martelli

Al Raphael, di cui si diceva fosse suo.

«Era di Spartaco Vannoni, il suo migliore amico. Pansa salì da Craxi a intervistarlo, e scrisse che stava in una stanzetta piena di giornali».

 

Quando suo padre era presidente del Consiglio c’erano Reagan, Thatcher, Mitterrand, Kohl.

«Al G-5 di Tokyo Craxi vide Reagan che usciva dall’ascensore e lo bloccò per venti minuti, lo ricordo appoggiato al muro. Lo convinse ad ammettere l’Italia tra i Grandi della terra. Gli chiesi: papà tu non sai l’inglese, in quale lingua avete parlato? Avevano parlato in spagnolo».

 

CRAXI RAPHAEL 2

Si racconta che la rovina di suo padre sia legata anche alla rottura con gli americani su Sigonella.

«Non è così. Craxi fece rispettare la legge italiana e il diritto internazionale, e Reagan lo capì. Tangentopoli fu un capitolo della guerra tra la finanza internazionale e la politica; e ha vinto la finanza. Craxi ne ha ricavato un romanzo, in cui il capo della finanza si chiama Koros. Provi a sostituire la prima consonante con una S…».

 

I partiti rubavano.

«Il Pci prendeva i soldi da Mosca. Dc e Psi dalle aziende controllate dallo Stato. Era un sistema illegale, certo. Con cui Craxi sosteneva anche le cause della libertà, Solidarnosc e l’opposizione cilena. In casa nostra giravano dissidenti sudamericani e la Vanoni, Cavallo Pazzo e Lucio Dalla. Era uno spettacolo vedere un omone come lui accanto a uno gnomo geniale come Lucio. Il giorno in cui Craxi morì, Dalla disse al concerto: “Oggi ho perso un amico”, e gli dedicò Milano».

 

sigonella aereo

Cavallo Pazzo?

«Mario Appignani, quello delle incursioni a Sanremo. Craxi ha sempre avuto una passione per gli irregolari. Stava morendo, e si preoccupava per la salute di Cavallo Pazzo, chiedeva se lo curavano bene».

 

Lui fu curato bene?

massimo d alema saluta stefania craxi foto di bacco (2)

«Sapeva che in Tunisia sarebbe morto. Ma mi disse: in Italia torno da uomo libero, o non torno. Insistetti, e mi fece la peggiore sfuriata della vita: “Come ti permetti di mancare di rispetto ai medici tunisini?”».

 

[…] Era proprio impossibile riportarlo in Italia?

«Tentai fino all’ultimo. Parlai con Giuliano Ferrara che era amico di D’Alema, allora presidente del Consiglio: l’idea era curarlo in Francia. Il giorno dopo uscì il comunicato del premier Jospin: Craxi in Francia non era gradito. Richiamai Ferrara e lo pregai di dire al suo amico che era un cialtrone».

 

silvio berlusconi anna craxi tarak ben ammar ad hammamet

È vero che il giorno della sua morte avete litigato?

«Litigavamo spessissimo, ma non quel giorno. Mia madre era a Parigi per analisi mediche. Eravamo soli lui e io. Pranzammo in cucina, gli dissi: stasera ti porto al ristorante. Lui rispose: va bene, ma ora vado a riposare. Lo trovai riverso nel letto. Urlai. Il medico non poté che constatarne la morte. Mio fratello diede l’annuncio. Fino alle 8 di sera ho risposto al telefono che suonava ininterrottamente. Minniti offrì i funerali di Stato; rifiutai. Alle 8 arrivò mio marito da Milano. Soltanto allora crollai».

bettino e stefania craxi

 

Vorrebbe che il suo corpo tornasse in Italia?

«No. Aveva detto: voglio essere operato qui, morire qui, essere sepolto qui. Per fortuna la sua memoria è viva. Ogni tanto mi scrive un ragazzo e mi dice: sono craxiano. E sa qual è la cosa buffa?».

 

Quale?

«Sono tutti di destra. La sinistra, cui apparteneva, l’ha disconosciuto. Chi votava Psi vota centrodestra».

 

Perché lo chiama Craxi e non papà?

CRAXI RAPHAEL

«Per mantenere un distacco emotivo. E perché non voglio fare l’orfana. Ce ne sono già troppi in Italia, e di solito abbracciano quelli che gli hanno ammazzato il padre».

bettino craxi e luca josi 4 craxi martellistefania craxi foto di bacco (2)martelli craxiclaudio martelli e bettino craxi guido crosetto stefania craxi foto di baccoBETTINO CRAXI AD HAMMAMET1998. bettino craxi convegno hammamet con luca josibettino craxi e luca josi 6BERLUSCONI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI NICOLO AMATO CON STEFANIA CRAXI FOTO LAPRESSE STEFANIA E BETTINO CRAXIbettino craxi hammametcasa di bettino craxi ad hammamet 2020craxi hammametla delegazione di socialitsti provenienti dalle marche rende omaggio alla tomba di craxi ad hammametstefania craxi davanti a santa caterina foto di bacco (3)anna craxi con la figlia e lucio barani, che fece monumento per ricordare bettino ad hammametstefania bettino craxibettino e stefania craxivittorio sgarbi stefania craxi foto di bacco (2)1996. bettino craxi medina hammamet con buttafuoco con luca josi1997. bettino craxi casa hammamet 2 con luca josi

 

la tomba di craxi ad hammametsilvio berlusconi craxi camera ardente hammametsilvio berlusconi e stefania craxistefania e anna craxianna craxi con la figlia stefania al cimitero di hammametstefania bettino craxi

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....