CINQUE STELLE SEMPRE PIÙ DISTANTI FRA LORO

1 - GRILLO AI SUOI: VI DARÃ’ DUE CAREZZE

Jacopo Iacoboni per "La Stampa"

Nel fortino di Beppe Grillo si sentono sempre più assediati, un assedio che da fisico s'è fatto psicologico, «c'è una pressione fortissima, che i ragazzi patiscono» - dove i ragazzi sta per i parlamentari; ma lui no, figurarsi, anzi. Grillo quando lo attaccano tende a aumentare gli elementi di spavalderia del suo carattere. Per capirci, non è un Crozza, con cui pure è rimasto in buon rapporto, non è uno che dinanzi a due buu s'impappina.

Semmai, di carattere, si esalta abbastanza nella sua attuale convinzione «siamo in guerra»: e dunque, oggi che scende a incontrare i suoi parlamentari non è - come molti opinano - per fargli il cazziatone, o minacciarli. Ovvi elementi di psicologia, tra l'altro, suggeriscono a un capo di non fare così. Semmai sceglierà le vesti del papà, di quello più grande che dà un consiglio, e vuole legarsi affettivamente ai figlioli.

Così prima di arrivare s'è fatto precedere da una telefonata, l'altra sera, molto empatica. Sempre più preso dallo spirito francescano che è nelle linee guida del Movimento, Grillo ha detto «ragazzi, vengo giù e ci facciamo due carezze, ci vogliamo un po' bene e ci diamo due baci, dobbiamo stare uniti e respingere quelli che ci vogliono dividere. State sereni, vi darò un po' di carica».

Nondimeno, se il capo ha sentito il bisogno di una rassicurazione, è perché ha colto che inquietudini ci sono. Ieri, per dire, Alessio Tacconi, uno degli eletti all'estero, stava parlando coi giornalisti quando un collega l'ha richiamato, assai brusco, «già sei considerato un dialogante»... E lui: «Per me è un complimento. E stavo esprimendo opinioni personali». «Ma tu non puoi esprimere opinioni personali», l'ha sgridato l'altro.

A Grillo preme comunque verificare due cose. Il vero elemento sollevato da Currò è stato «perché non diamo subito un nome per la presidenza della Repubblica?». Ma a questa sollecitazione al momento sono sensibili in pochi, in tre al Senato, forse un pugno alla Camera. Faranno gruppo a sé? Molto difficile si spingano a tanto. Si vedrà.

Grillo invita «i ragazzi» a tenere segreto il luogo dell'incontro, «per non avere gente che origlia dietro le porte», e così, con effetto gita scolastica e cuffie negli Iphone, oggi i parlamentari saranno portati lì alle 9.30 in pullman. Ieri il capo s'è fatto precedere anche da un'invettiva contro la Rai, alla quale - come ha sempre detto nello tsunami tour - vuole lasciare una sola rete, stile Bbc, per vendere le altre due.

«Una parte della popolazione italiana, sostiene, vive in un gigantesco Truman show la cui responsabilità va attribuita per intero ai giornalisti italiani, con le solite poche e, in un Paese come il nostro, più che lodevoli eccezioni». Una informazione «di regime, totalitaria, simile alle purghe staliniane degli anni trenta. Un'informazione omologata in un grande inciucio per mantenere privilegi, caste, parassiti sociali trasversali».

E qui pare quasi di rileggere certi slogan dei radicali d'antan, altro cardine, utilizzato quasi testualmente, del melting pot ideologico del Movimento. Così il comico-politico propone di iniziare dalla Rai, che ha tredicimila dipendenti («di questi meno di cinquanta sono giovani under trenta: lo 0,37%»), e nel 2012 «nonostante canone e pubblicità ha perso 250 milioni».

Morale: privatizzare due canali e tenerne uno «senza vincoli coi partiti», e senza pubblicità. Grillo è convinto che, se si superano «le imboscate» su fiducia e Quirinale, poi «sulle leggi ci divertiremo».


2 - SCELTA PERSONALE: SI DIMETTE UN DEPUTATO SICILIANO

Da "La Stampa"

Il deputato regionale siciliano del Movimento 5 Stelle Sergio Troisi si è dimesso. Nel suo seggio all'Ars subentra Sergio Tancredi, primo dei non eletti in provincia di Trapani. Troisi motiva la sua scelta con ragioni professionali e di vita. «Torno a fare l'ingegnere per l'azienda per cui ho lavorato negli ultimi 7 anni - ha spiegato -.

Ci sono dei progetti importanti che mi vedranno impegnato tra il Medio Oriente e Londra. Continuerò ad orbitare attorno al Movimento 5 Stelle. Rimarrò a disposizione di tutti». Tancredi, 45 anni, di Mazara del Vallo, è preparatore atletico di società sportive e istruttore in una palestra.

 

grillo casaleggio casaleggio grillo grillo casaleggio grillo e crimi lombardi GRILLO LOMBARDI CRIMI CRIMI E LOMBARDIroberta lombardi con vito crimitommaso curro m S tommaso curro

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…