austria dominik wlazny partito della birra

LA SVOLTA ETILICA DELLA POLITICA – IN AUSTRIA ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI IL “PARTITO DELLA BIRRA” HA CONQUISTATO A SORPRESA IL TERZO POSTO, CON L’8,4% DEI VOTI – NATA NEL 2014 COME PROGETTO SATIRICO, LA FORMAZIONE POLITICA È GUIDATA DA DOMINIK WLAZNY, EX CABARETTISTA ROCKETTARO CON LO PSEUDONIMO DI DR. POGO – LO SLOGAN ELETTORALE È STATO: “VIVI E LASCIA VIVERE. TRANNE I BEVITORI DI RADLER” (LA MISCELA DI BIRRA E LIMONATA ODIATA DA WLAZNY E DAI SUOI ELETTORI…) – VIDEO

 

Da https://tg24.sky.it

 

dominik wlazny partito della birra

“Sono sopraffatto. Sono arrivato terzo in queste elezioni, a Vienna sono arrivato secondo dopo Van der Bellen, davanti all'FPÖ”. Con queste parole Dominik Wlazny, fino a pochi anni fa cabarettista rockettaro con lo pseudonimo Dr. Pogo e oggi leader del Partito della Birra, ha festeggiato l’exploit della sua formazione che è salita sul podio delle elezioni presidenziali austriache. Domenica il Bierpartei ha raccolto l’8,4% dei suffragi al grido di “Vivi e lascia vivere. (Tranne i bevitori di Radler)”, l’odiata miscela di birra e limonata contro cui i suoi adepti combattono una crociata ideologica.

 

Elezioni Austria, Alexander Van der Bellen rieletto presidente

dominik wlazny partito della birra 2

Il Partito della Birra austriaco, non il primo nel suo genere in Europa centro-orientale, nasce nel 2014 come progetto satirico che punta tutto sul web e sulla presenza sui social. Protagonista assoluta la bevanda alcolica a base di luppolo, che in Austria è molto più che una bevanda, ma un rito collettivo che mette d’accordo tutti. A fondarlo è Dominik Wlazny, medico di formazione, ma soprattutto musicista e cabarettista, alla testa del gruppo rock Turbobier, che nel 2014 lancia un brano con lo stesso nome della formazione nascente.

 

Da qui l’impronta punk e ribelle che caratterizza le proposte, spesso assurde, avanzate da Wlazny e dai suoi, come l’abolizione delle tasse relative alle bevande nei bar e quella di una fornitura mensile di birra al posto dei soliti sussidi. Un unico obiettivo: strappare una risata con un tono dissacrante e provocatorio.

dominik wlazny partito della birra 1

 

Almeno all'inizio era così. Accanto alle iniziative più stravaganti, si sono affiancati via via progetti seri come quello di rilanciare il mondo della cultura e dell’arte piegato dal Covid. Lavoro, infanzia, povertà, diritti: le ambizioni sono cresciute col tempo. La campagna per le presidenziali ha imposto un cambio di tono, sebbene lo spirito delle origini non sia stato tradito.

 

Il successo tra i giovani e i viennesi

Nei suoi primi 5 anni di vita, il Partei non si è misurato con le urne ed è rimasto confinato a Vienna. Dopo le fallimentari le legislative del 2019, un anno dopo le cose sono andate meglio, con i primi seggi ottenuti nello Stato federato di Vienna, ma niente a che vedere con il risultato delle ultimissime ore. Il movimento è cresciuto durante la pandemia, diventando la forza politica più seguita sui social.

 

dominik wlazny partito della birra 3

Non è un caso se può cantare vittoria soprattutto sul fronte dei giovani: “Per gli under 30 ci sarebbe stato addirittura un ballottaggio tra me e Alexander Van der Bellen”, ha insistito Dr. Pogo. Il legame con Vienna resta forte, tanto che nella capitale dell’Impero ha incassato il 10% dei voti: complice la proposta eccentrica di installare una fontana di birra proprio nel centro della città, una prospettiva che deve aver convinto molti elettori.

austria partito della birradominik wlazny partito della birra 5dominik wlazny partito della birra 4

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…