SARTI DELLA QUAGLIA – LUCA TELESE TIRA IN BALLO L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE PER DIFENDERE GIULIA SARTI: “DAGLI ATTI LA REALTÀ APPARE RIBALTATA RISPETTO ALLE NOTIZIE. FA LA FIGURA DI UNA RAGAZZA FRAGILE DAL PUNTO DI VISTA SENTIMENTALE, SPROVVEDUTA NELLA GESTIONE DEL DENARO MA ONESTISSIMA, UNA CHE AFFIDA AL FIDANZATO I SUOI CONTI  E GLI RACCOMANDA: 'RENDICONTA DI MENO'” – “MORALE DELLA FAVOLA. A UN UOMO PUOI DARE IL TUO CUORE, IL TUO «TOKEN» MAI”

Luca Telese per “la Verità”

 

GIULIA SARTI

Lui, il fidanzato-collaboratore, finanziava una fidanzata con i soldi di un' altra fidanzata deputata M5s, all' insaputa di lei. Tutto chiaro? Bene, la fidanzata-deputata denuncia il fidanzato-collaboratore, ma il procedimento contro di lui viene archiviato. Tuttavia il racconto mediatico della vicenda non è stato questo, casomai il contrario. Al punto che lui, Bogdan di quelli con "Un anno prima", #staytuned e preparate i popcorn».

 

messaggi tra giulia sarti e rocco casalino

Una frase non proprio elegante, persino vagamente allusiva. Ma siccome il fidanzato-collaboratore è stato «archiviato», per i media la vittima è lui, la reproba è lei, Giulia Sarti, combattiva trentenne riminese a 5 stelle, una che senza questa storia sarebbe finta al governo. Invece, quando vai a vedere i dettagli, le cose sono molto diverse. E si capisce anche bene perché ottenere un' archiviazione non significa essere esenti da responsabilità.

 

Giulia Sarti Peter Gomez e Marco Travaglio

La notizia veicolata da tutti i media è stata: la Procura archivia la denuncia della deputata contro il fidanzato e Luigi Di Maio la scarica, proprio perché i giornali presentano questa archiviazione come un riconoscimento di colpa della Sarti. Di più: nella richiesta di archiviazione viene riportato un messaggio della Sarti a Tibusche in cui lei annunciava di doverlo denunciare perché «glielo chiedeva l' ufficio comunicazione del Movimento».

ROBERTO FICO - GIULIA SARTI - LUIGI DI MAIO

 

Non era vero, quindi lei è apparsa due volte reproba. E si arrabbia anche Rocco Casalino che (giustamente, da parte sua) rende noto un suo dialogo con la Sarti in cui lui ricordava alla deputata la gravità del ricorso ai magistrati per dirimere la vicenda. Quindi, quando si scopre che il portavoce di Palazzo Chigi (in questa storia c' entra poco o nulla) non è più un possibile bersaglio mediatico, per la stampa l' interesse cade.

 

Ma se si legge integralmente la complessa ordinanza (è faticoso) si scopre come queste «notizie» siano frutto di una sintesi piuttosto arbitraria, figlie di una necessità di dare a questa storia un senso politico, che in realtà la storia non ha. La vicenda di Giulia Sarti è più vicina al melodramma ed è figlia di un incredibile paradosso.

GIULIA SARTI ANDREA DE GIROLAMO BOGDAN TIBUSCHE

 

La deputata del M5s si è dovuta dimettere dal suo movimento e dalla commissione che presiede perché si pensa che questa archiviazione dimostri che «ha mentito». Ma dagli atti la realtà appare ribaltata: Giulia fa la figura di una ragazza fragile dal punto di vista sentimentale, sprovveduta nella gestione del denaro ma onestissima, una che affida al fidanzato i suoi conti (gli dà persino il «token», la chiave digitale) e gli raccomanda: «Rendiconta di meno» (per «restituire di più»).

 

Giulia Sarti

Certo, la vita di questi due ragazzi è un vero casino, interessante per lo spaccato antropologico che rivela. Lei conosce lui, perché lui le viene consigliato come esperto informatico abile nel far sparire dalla Rete delle foto private di autoerotismo hackerate e diffuse. È vero: Andrea fa il lavoro e bene. Lei (lo dice lui) è generosissima. Per sdebitarsi prima gli paga l' affitto (350 euro al mese) di una casa a Salerno.

 

Poi lo ospita a casa sua a Roma. Quindi lo fa diventare il suo assistente politico. Infine stabilisce una relazione. Contemporaneamente Bogdan-Andrea, con il nome italiano che ha scelto di darsi, gira dei video giornalistici (quasi un tg di controinformazione), cerca di farsi un nome in Rete: è carino, sveglio, simpatico. Sembrano una bella coppia. Un giorno Andrea sta male, un dente lo tormenta. E lui stesso rivela ai magistrati che lei lo soccorre: «Andava a prendere i soldi al bancomat, piu di 1.000 euro, per darmeli in contanti». Un altro giorno lui è in Romania, ha improvviso bisogno di soldi. «Mi arrivarono con Western Union. Non ricordo se erano 500 o 700 euro».

GIULIA SARTI

 

FIDUCIA MAL RIPOSTA

Giulia dunque è generosa, caotica, travolta dal turbine delle rendicontazioni e delle spese, e - male - si fida ciecamente del suo compagno. Tre cose che per lei risulteranno fatali. Leggendo la sentenza d' archiviazione, per esempio, si scopre che non fa dei bonifici falsi, con l' obiettivo di apparire in regola e poi revocarli per tenersi i soldi (era questo il trucco usato dai furbetti del Movimento).

 

Lei, in questo ménage confuso di relazioni sentimentali, professionali ed economiche, fa alcuni bonifici di versamento che le vengono revocati dalla banca perché effettivamente non sono coperti. I due ragazzi, usando quel conto corrente come una cassa per tutte le loro esigenze private e politiche, hanno splafonato.

 

giulia sarti

Tuttavia da quel conto partono i soldi per il signor Iovine (proprietario della casa affittata da Andrea a Salerno), da lì si prendono quelli per l' attività politica e per gli assistenti, da lì arrivano - ad esempio - 2.000 euro che ufficialmente vengono girati al padre di lei, ma che in realtà servono per finanziare la campagna elettorale dei candidati del M5s alle politiche.

Poi ci sono altri soldi sempre al padre, e che in questo caso sono un contributo della figlia a una spesa onerosa.

 

Lo racconta, sempre Andrea, nel suo interrogatorio: «Ricordo che lei mi "chiese" i soldi per aiutare suo padre a comprare l' auto e mi disse: "Con quale faccia non aiuto mio padre a comprare la macchina nuova? Sono da anni in Parlamento e non gli posso dare 7.000 euro? Dobbiamo trovarli!"».

 

giulia sarti e nicola morra

Ci sono anche uscite curiose. Lei paga i collaboratori, regolarmente, ma vuole anche accantonare i soldi per il loro Tfr, si tratta di altre migliaia di euro. Tibusche racconta ai giudici di aver fatto una cosa quasi incredibile, come se fosse la più naturale di questo mondo: «Giulia non era sicura di essere rieletta e quindi mi disse, consigliato dal commercialista, che dovevamo tenere da parte almeno 5.000 euro per la liquidazione che lei avrebbe dovuto dare alla Monica Vianello. Giulia», aggiunge lui, «mi accennò questo gia a settembre tanto che io le consigliai di aprire un conto parallelo in cui depositare 5.000 euro.

giulia sarti

 

Nonostante questo, il tempo passava e di soldi non ce n' erano più. A un certo punto dietro mie insistenze mi disse che dovevo provvedere io. Di prendere 5.000 euro e cosi feci». Sì, Andrea lì prende, ma dove li mette? Leggete: «Li ho io, li custodisco in una valigia in Romania». Ora, qualcuno si potrebbe domandare: ma i fondi accantonati per il Tfr di una dipendente in Italia si portano, in una valigetta, in Romania? Tuttavia, ed ecco perché si arriva all' archiviazione, i magistrati devono appurare se esiste un dolo legale, non se c' è stata una responsabilità morale nel rapporto di questa coppia.

 

Giulia Sarti

Certo, indagando su questo sottile confine, i magistrati scoprono anche che la Sarti non sa nulla della principale voce di spesa che manca dal conto. Alla fine la cifra per cui lei va in rosso e deve restituire al M5s è 23.000 euro. Quando dopo il voto scoppia lo scandalo la Sarti li verserà, inseguita dagli inchiestisti delle Iene, rimettendosi in regola e venendo «perdonata». Ma più della metà di questa somma (17.000 euro) è coperta da bonifici di cui la Sarti non sa nulla, destinati a un' altra donna.

 

I magistrati la qualificano come «fidanzata» del romeno. Ed è esattamente quando lei scopre questo dettaglio che annuncia a lui che farà denuncia. Il dialogo su questo punto, tra i due, pur nella sua frammentaria asciuttezza, è drammatico. Lei sta facendo per la prima volta i conti per capire quanto le manchi.

 

giulia sarti

E (anche se per difetto rispetto alla cifra reale) si accorge dei bonifici che finiscono su di un postamat intestato a una donna, di cui lui non le ha mai parlato: Giulia scrive: «Ti devo denunciare, ci sono più di 12.000 euro da ottobre a oggi che ti sei versato tra affitto di Salerno e Maria Stanzione. Che non so chi sia. Ma il conto tutto giusto? Non ci sono altre soluzioni». Maria Stanzione è la famosa fidanzata.

 

ROMANZO ROSA

GIULIA SARTI

Qui la politica non c' entra. C' entra solo per il fatto che Giulia Sarti, per via di questo intrico, deve abbandonare il M5s. Ma sono i confini sottilissimi della fiducia, a essere in gioco, quelli dei rapporti personali. La storia della Sarti diventa romanzo rosa, intorno al problema eterno e universale di cosa si concede a una persona con cui si ha una relazione.

 

Ed ecco la cifra totale: «In detta carta, attivata il 07.02.2017 sono stati accreditati euro 17.880,5». I magistrati interrogano la ragazza, che: «Riferiva di essere legata sentimentalmente a Tibusche Bogdan Andrea da circa otto anni e di essere perfettamente al corrente che l' indagato utilizzava in uso esclusivo una Postepay ed un Paypal da lei attivati».

giulia sarti

 

Ma alla fine nella sentenza di archiviazione i magistrati, che devono appurare se c' è un dolo, osservano che la Sarti poteva fare in ogni momento un estratto conto, ricordano che è stata lei a dare il «token» al fidanzato, concludono: «Alla luce di quanto sopra espresso non vi sono elementi idonei per ritenere che Tibusche abbia sottratto le somme di denaro senza che l' onorevole Sarti avesse autorizzato e/o approvato, quanto meno implicitamente, tali operazioni».

GIULIA SARTI VOTA PER IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Tutto qui. Andrea viene sollevato dall' accusa di appropriazione indebita, e la carriera di una deputata che poteva diventare ministro finisce nella polvere. Morale della favola. A un uomo puoi dare il tuo cuore, il tuo «token» mai.

GIULIA SARTI GIULIA SARTIGIULIA SARTI

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…