test espresso sesso politici

A CHI DARESTE UNA BOTTA? A ''L'ESPRESSO''! - IL TEST SUL SESSO COI POLITICI SOMMERSO DI CRITICHE: ''MASCHILISTA'', ''GLI UOMINI DI POTERE SONO RUSPANTI E 'SANNO COME SI FA', LE DONNE POSSONO SOLO ESSERE SCULACCIATE O ZITTITE, DA SOTTOMETTERE'' - MA IL TEST PRENDE IN GIRO ANCHE IL SEX APPEAL DI SALVINI E DI MAIO…

Giuseppe De Lorenzo per www.ilgiornale.it

 

Solo un mese fa, era il 10 luglio, L’Espresso online pubblicava un intervento accorato di Laura Boldrini, regina e simbolo di tutte le femministe moderne.

 

 

test espresso sesso politici

Il solito affondo contro il neonato governo gialloverde, non solo “spostato a destra” ma anche senza vergogna nell’avere "su 63 membri solo 11 sono donne”. Che maschilisti.

 

Non è un mistero l’attenzione riservata da L’Espresso al mondo femminista e le critiche verso il “machismo” della destra. Basta una rapida ricerca online per trovare articoli dai titoli più disparati. Si va da “Siamo tutti sessisti, lo prova un test” fino a “Donne oggetti erotici. Viaggio negli spot che dovrebbero offendere tutti”. Il 17 luglio dell’anno scorso, non un secolo fa, la copertina scelta dal direttore mostrava una scarpa da uomo sopra la provocatoria scritta “Tremate, tremate i maschi son tornati”. Sottotitolo: “Discriminazione, autoritarismo, violenza sulle donne. Non sono il passato, anzi dominano di nuovo”. All’interno la rivista molto chic propose un “rapporto sulla sottomissione di genere”. Nientepopòdimenoche.

 

marco damilano

Per L’Espresso a giustificare l’allarme maschilismo erano diversi fattori, “dalle 'ombrelline’ fotografate a tenere al fresco alcuni politici impegnati in un dibattito pubblico fino a certi comportamenti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump”. Non sono mai mancate neppure le critiche a Matteo Salvini, soprattutto quando sbandierò una bambola gonfiabile dal palco paragonandola alla Boldrini.

 

Per carità, tutto legittimo. La libertà di parola e di pensiero è sacra. Anche quando la redazione se la prende col fantomatico “macho nostrano”. “Sì, il maschilismo è ancora un problema di cui vale la pena parlare”, è la tesi della rivista. Amen.

 

Ecco perché stupisce, e non poco, il quiz "sessista" pubblicato all’interno dell’ultima edizione in edicola. Sarebbe dovuto essere un test per capire quanto l'elettore è "dimaiano" o "salviniano". Dunque è probabile che l'autore abbia cercato di enfatizzare quelli che, secondo lui, sono i pensieri stereotipati dei due leader. Esperimento malriuscito.

ROBERTO FICO VERSIONE BOLDRINI

 

La domanda rivolta al lettore è la seguente: “Idee politiche a parte, con chi fareste sesso?”. Sotto all'importante quesito un elenco di quattro politici maschi e quattro femmine con tanto di valide motivazioni per portarseli a letto. Da una parte ci sono “Roberto Fico perché è ruspante”, “Emmanuel Macron perché è poliedrico”, “Davide Casaleggio perché è indecifrabile” e “Giancarlo Giorgetti perché sa come si fa”.

 

giulia blasi

Dall’altra, invece, spazio alle femmine: “Daniela Santanché per zittirla”, “Marine Le Pen per sculacciarla”, “Chiara Appendino per svegliarla” e “Giulia Buongiorno per disinnescarla”. Resta da capire per quale motivo Fico debba essere ruspante mentre la Le Pen vada sculacciata. Di certo che le donne citate sono tutte di destra (o del M5S). Sarà un caso?

 

Il test "sessista" sta facendo il giro dei social e ha già raccolto le prime proteste. "Apprendiamo da L'Espresso che le fantasie sessuali sulle politiche possono essere solo punitive. Fico è ruspante, Santanché va zittita", scrive su Twitter Giulia Blasi. E "Non una di meno" (non certo associazione di destra) ha aggiunto delusa: "Da l'Espresso non ce lo aspettavamo proprio: uomini da scegliere per i propri pregi, donne per i correlati difetti". Maschilisti pure loro o è solo un inciampo?

daniela santanche dimitri d asburgo Roberto Fico - memeMARINE LE PEN MACRON

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…