tiziano renzi

IL TIZIANO CHIACCHIERONE - BABBO RENZI AVEVA SEI CELLULARI E UNA SCHEDA BOSNIACA. ''LA USAVO NEI PELLEGRINAGGI A MEDJUGORJE''. MA I FINANZIERI LO HANNO INTERCETTATO ''MENTRE TRATTAVA CON I SUOI SODALI UTILIZZANDO UN NUMERO INTESTATO A UN NIGERIANO''

Giacomo Amadori per “la Verità

 

tiziano renzi e laura bovoli

Diavolo di un Tiziano.

Quando gli inquirenti hanno sequestrato il cellulare di uno dei principali indagati nel procedimento per bancarotta della Marmodiv per cui è sotto inchiesta anche Renzi senior, hanno iniziato a trovare messaggi significativi di un grosso affare che il babbo dell' ex premier stava cercando di portare avanti con il suo sodale dell' epoca.

 

Ma quei messaggi trasudavano traffico di influenze illecite da ogni rigo e questo è stato sottolineato dai finanzieri che hanno inviato ai magistrati tre distinte informative con le risultanze delle perquisizioni avvenute alla fine del 2018. Ebbene i messaggini incriminati, in cui era chiaro che a scrivere fosse Tiziano Renzi, provenivano da un telefonino con all' interno una Sim intestata a un cittadino nigeriano che di quella scheda sembra non abbia mai avuto la disponibilità. Insomma per gli inquirenti l' estroso genitore, che all' epoca sapeva di essere indagato sia per concorso in bancarotta, che per emissione di false fatture e traffico di influenze illecite (a Roma, nell' ambito dell' inchiesta Consip) avrebbe acchittato un cellulare solo per quell' affare misterioso, con una Sim dedicata.

 

Ma quando il procuratore Luca Turco ha avuto evidenza di questo ha trasmesso le informative alla collega Christine von Borries, la quale, da marzo, ha aperto un fascicolo per traffico di influenze illecite di cui riparleremo tra poco e in cui sono indagati lo stesso Renzi senior e l' imprenditore pugliese Luigi Dagostino.

 

TIZIANO RENZI

Per questo la pm a inizio ottobre ha spedito a Rignano sull' Arno la Guardia di finanza per vedere se per caso il nostro avesse ancora in casa quella scheda o altre utenze utilizzate con le stesse modalità di quella del cittadino africano. I militari hanno ricevuto l' incarico di andare alla ricerca di ogni apparecchio elettronico nella disponibilità di Tiziano. L' avvocato dei Renzi, Lorenzo Pellegrini, due giorni fa aveva diramato un dispaccio (la comunicazione del collegio difensivo è gestita dalla Comin & partners e il testo è stato «approvato» da Federico Fabrini) in cui in maniera abbastanza esilarante ridimensionava il più possibile la portata delle operazioni, derubricata a «normale routine» e «atto dovuto»: «Nessun blitz notturno, bensì un accertamento in tarda mattinata e nella massima collaborazione, scandito da un clima assolutamente disteso e rispettoso».

 

In realtà è stata una perquisizione con tutti i crismi e alla fine sono stati rinvenuti sei cellulari (alcuni non più uso) con tre schede telefoniche, oltre a una decina di pen drive. La scheda che più ha insospettito gli investigatori è una di un operatore della Bosnia Erzegovina. Una scoperta che agli investigatori ha ricordato il Luciano Moggi dei bei tempi, quello che girava con schede svizzere per le conversazioni riservate.

 

Adesso gli inquirenti dovranno verificare se quelle schede fossero dedicate a specifici affari o interlocutori, in particolare da quando Tiziano e la moglie Laura sono stati arrestati e teoricamente non potrebbero esercitare alcun tipo di attività imprenditoriale, almeno sino a dicembre (è la condizione con la quale sono stati liberati).

 

MATTEO RENZI TIZIANO

L' inchiesta, come sanno da mesi i nostri lettori, parte dalle due fatture pagate alle ditte dei coniugi Renzi (Eventi 6 e Party srl) dalla Tramor srl di Dagostino (poi passata al gruppo Kering) tra giugno e luglio del 2015: 195.200 euro (160.000 senza Iva) che per l' accusa sarebbero stati versati all' indagato Tiziano «come prezzo della mediazione illecita nei confronti dei seguenti pubblici ufficiali: Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Caracciolo, consigliere della Regione Puglia, Francesco Zaccaria, sindaco del comune di Fasano (in Firenze dal 2015 al 2017)».

 

Il riferimento è alla visita che Dagostino in compagnia del pm Antonio Savasta (poi arrestato per corruzione in atti giudiziari, anche per la mancata iscrizione sul registro degli indagati dell' immobiliarista pugliese) ha fatto a Lotti il 17 giugno 2015 a Palazzo Chigi e agli incontri che si svolsero tra lo stesso imprenditore e alcuni amministratori d' area Pd, anche alla presenza di Tiziano, per la realizzazione di un outlet del lusso a Fasano. In una delle tante inchieste su Dagostino era stata captata anche un' intercettazione tra l' allora sindaco Zaccaria e babbo Renzi, dove quest' ultimo esclamava: «Solo per farti i complimenti e basta [] di quello che è accaduto giù [] perché si è visto chiaramente e io sapendo un po' di cose me lo sono subito immaginato». Il primo cittadino pugliese nelle carte è descritto dagli inquirenti come «troppo disponibile a soddisfare gli interessi imprenditoriali di Dagostino, profilandosi anche possibili risvolti penali».

TIZIANO RENZI

 

Nel decreto di perquisizione si evidenzia «l' assenza di lecita causale relativamente all' emissione delle fatture sopra indicate», motivo che ha portato i magistrati a caccia di indizi. Alcuni sono stati trovati nell' agenda di Dagostino, in cui l' imprenditore annotava scrupolosamente gli incontri effettuati con Renzi senior, e altri, «in ordine all' attività di mediazione illecita, operata dall' indagato nell' interesse di Dagostino, nei confronti dei pubblici ufficiali sopra nominati» sono emersi grazie a una nota della Guardia di finanza, dell' 8 maggio scorso.

 

 Ma ulteriori tre informative, datate 10 luglio, 30 agosto e 20 settembre, hanno evidenziato una autentica stranezza e cioè di «come l' indagato abbia avuto a disposizione (oltre al telefono cellulare da lui solitamente utilizzato) anche un ulteriore telefono cellulare, intestato a persona nata in Nigeria, telefono esclusivamente dedicato ad attività di mediazione». Un' iniziativa che ha messo sul chi vive gli inquirenti e li ha portati alla ricerca di «documentazione, anche informatica, pertinente all' ipotesi di reato in verifica [] con particolare riguardo ai rapporti tenuti dall' indagato con Dagostino e con i pubblici ufficiali in premessa indicati».

 

 A tal scopo la von Borries ha ordinato «la perquisizione dell' abitazione dell' indagato, di ufficio e studio a lui in uso, di tutti i luoghi chiusi adiacenti o pertinenti ai predetti immobili; di eventuali veicoli che risultassero di proprietà o comunque nella disponibilità dell' indagato». Per il pubblico ministero vi era motivo di ritenere «che dati e informazioni, pertinenti al reato si trovino in sistemi informatici o telematici a disposizione dell' indagato (telefoni cellulari, tablet, computer, cloud)» e per questo ha disposto «la perquisizione dei predetti sistemi informatici e telematici». Che sono stati sequestrati e copiati.

MATTEO E TIZIANO RENZI

 

Renzi senior non si dà per vinto e ieri ha fatto diramare l' ennesimo comunicato: «Ancora una volta leggo notizie false e gravemente diffamatorie nei miei confronti. A differenza di quanto riportano oggi alcuni quotidiani non ho mai avuto telefoni intestati a cittadini extracomunitari. Mai. Ho consegnato alla procura tutti i miei telefoni, anche quelli vecchi non più in uso, oltre all' iPad e ai computer e sto aspettando che mi vengano restituiti per recuperare le foto dei miei nipoti che sono l' unica cosa cui tengo di quei telefoni.

 

 Non so cosa sia questo telefonino intestato a un extracomunitario. L' unica scheda telefonica straniera è una scheda comprata a Medjugorie, da utilizzare nel corso dei frequenti pellegrinaggi e che peraltro non avevo ancora mai usato». In sostanza Tiziano respinge, come sempre, con forza tutti i reati che gli vengono contestati.

Lui è solo un nonno devoto.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO