tria

VIENE GIÙ UN’IVA DI DIO – TRIA IN UN'INTERVISTA AL “MESSAGGERO” FA CAPIRE COSA VORREBBE FARE CON LE TASSE: “NEL 2006 VINSI UN PREMIO GIORNALISTICO PER UN ARTICOLO IN CUI SPIEGAVO LE VIRTÙ DI UN’IMPOSTA PIÙ SPOSTATA SUI CONSUMI CHE SULLE PERSONE. MA È UNA POSIZIONE SCIENTIFICA, NON POLITICA” – AUMENTARE L’IVA PER ABBASSARE L’IRPEF, SI PUÒ? ALMENO SULLE COPERTURE CI SAREBBERO 23 MILIARDI IN MENO DA TROVARE…

1 – «CON LO SBLOCCA -CANTIERI 87 MILIARDI DA INVESTIRE»

Estratto dell’articolo di Osvaldo De Paolini per “il Messaggero”

 

tria cerca le coperture

«Vede, hanno capito. Ora sta girando attorno a 239, poi magari risalirà. Però è la prima volta da mesi che lo spread rompe quota 240». Giovanni Tria, pronto a partire per Washington, è visibilmente compiaciuto. Si stacca a fatica dalla monumentale scrivania che fu di Quintino Sella per salutare, lo sguardo però resta incollato al monitor. Del duro confronto serale avuto sul Def con i due vicepremier non vuol sentir parlare, per lui si tratta di «fantasiose ricostruzioni giornalistiche». E sorridendo torna allo spread: «I mercati hanno capito che stiamo facendo un buon lavoro, non canto vittoria perché la salita è lunga ma il sentiero è quello giusto».

 

GIOVANNI TRIA

(…) Lei ha escluso manovre correttive. E tuttavia il fatto di passare da una crescita prevista dell' 1% allo 0,2% richiederà pure qualche intervento. A Bruxelles se lo aspettano.

«Ribadisco che non sarà necessaria alcuna manovra correttiva nel senso tradizionale del termine.

Semmai ci saranno aggiustamenti quantitativi, ma senza modificare la struttura della legge di Bilancio. Con il Def che il governo ha approvato, siamo infatti in grado di soddisfare in pieno gli impegni con Bruxelles. Anzi, non escludo un miglioramento del deficit strutturale, se anche fosse dello 0,1 per cento». (…)

 

A proposito di consolidamento fiscale, il Def è sembrato assai sfuggente in materia di flat tax. Quante possibilità ci sono che la norma veda la luce con la prossima finanziaria?

GIOVANNI TRIA

«Il taglio dell' Irpef è un atto di giustizia necessario, soprattutto per i ceti medi che per anni hanno subito gli effetti dannosi di un fiscal drag, soprattutto negli anni di alta inflazione, da tutti contestato ma che nessuno ha mai provveduto ad attenuare. Quindi sicuramente interverremo, il come lo vedremo in autunno».

 

Come pensa di risolvere il problema delle coperture? L' ipotesi di aumentare alcune aliquote Iva, oggi fermamente respinta dal nostro governo, è raccomandata dall' Ocse e dall' Europa. Qual è la sua opinione?

TRIA E MOSCOVICI

«Su questo argomento mi limito a dire che nel 2006 ho ricevuto un premio giornalistico per un articolo nel quale spiegavo le virtù di un' imposta più spostata sui consumi che sulle persone. E qui mi fermo, perché si tratta di una posizione scientifica non di una decisione politica. In ogni caso nel Def vi sono indicazioni sui tagli di spesa che, insieme a un Pil che ci aspettiamo in crescita, potranno aiutare senza aggiungere squilibrio ulteriore al debito».

 

2 – TRIA AMMETTE: SERVIRANNO COPERTURE INGENTI

Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

 

TRIA E MOSCOVICI

Il nuovo programma di riduzione del deficit pubblico, insieme al finanziamento delle missioni di pace, i rinnovi del pubblico impiego e gli investimenti pubblici, «richiederà l' individuazione di coperture di notevole entità». Il ministro dell' Economia, Giovanni Tria, non nasconde le difficoltà della manovra di Bilancio che si profila per il 2020, quando ci saranno da trovare almeno 23 miliardi per evitare gli aumenti dell' Iva, quelli per la flat tax estesa alle famiglie e i fondi per finanziare le cosiddette politiche invariate.

 

tria

Mentre la Banca d' Italia lancia un nuovo allarme sulla riduzione del debito pubblico e la competitività. E anche dall' Europa arriva un cartellino giallo all' Italia per i conti pubblici. Il commissario europeo per l' Economia, Pierre Moscovici in un' intervista a Cnbc e Sky ha detto: «La situazione dell' Italia pesa sui conti dell' Eurozona. Prenderemo le nostre decisioni sulla base delle nostre stime». Nel mirino del commissario francese è finito anche il Def. La Ue è pronta a rivedere i conti dell' Italia.

 

Il problema di trovare le coperture per la manovra verrà fuori, però, solo a ottobre, quando si tratterà di mettere mano alla nuova legge di Bilancio. Tra le risorse cui ricorrere, il governo Conte individua il taglio delle detrazioni fiscali e una spending review che tuttavia si ferma a un miliardo di tagli strutturali nel triennio. Soprattutto per questo il governo ha scelto, per il momento, di mantenere nei conti gli aumenti dell' Iva. «In attesa di definire - scrive Tria nella premessa al Def - le misure alternative di copertura e di riforma fiscale nel corso dei prossimi mesi, in preparazione della legge di Bilancio 2020».

salvini tria

 

Tutto rinviato a dopo l' estate, quando il governo spera che anche il quadro della congiuntura sia migliorato. Anche se l' Ufficio parlamentare di bilancio sottolinea i rischi di un ulteriore ribasso della crescita, il governo è convinto di poter fare più dello 0,2% programmato per quest' anno.

Secondo il governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco, l' Italia ha un problema «strutturale» evidenziato da una crescita «anemica» negli ultimi vent' anni, e dalla crisi del 2009-2014 dalla quale il Paese non si è ancora completamente ripreso. «Abbiamo bisogno di cambiamenti strutturali, servono misure chiare», ha detto il governatore, a Washington per i lavori del Fondo monetario, insieme al ministro Tria.

 

tria

Reddito di cittadinanza e quota 100 «avranno un effetto - dice Visco - ma potrebbero non sostenere la crescita e la produttività». Possono aiutare la domanda aggregata, ma non incidono sulla produttività, che è uno dei problemi principali. In Europa non c' è un rischio di recessione, ma fattori temporanei di difficoltà, dice Visco. Invitando di nuovo il governo a mantenere sotto controllo il debito pubblico, che invece è destinato ad aumentare anche quest' anno.

GIOVANNI TRIA

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...