1- IL TRIBUNALE CARTACEO DI TRAVAGLIO INFOGLIATO DAGLI ELEFANTONI DEL “FOGLIO ” 2- “DA QUANDO AL ‘FATTO’ HANNO SOSTITUITO BERLUSCONI CON NAPOLITANO - LA COSTA SMERALDA CON STROMBOLI, LE SMUTANDATE CON I GIURISTI PARRUCCONI, BONAIUTI CON CASCELLA - IL TRAVAGLIO DI NOME E DI FATTO QUOTIDIANO È DIVENTATO ANCOR PIÙ FRENETICO. “PARTITA MORTALE”, NIENTEMENO, SI GRIDA IN PRIMA PAGINA. “E’ NECESSARIA UNA NUOVA RESISTENZA”, INVOCANO I SOTTOSCRITTORI DEL FAMOSO APPELLO PER I MAGISTRATI DI PALERMO (ALLE H. 19,23 DI IERI RISULTAVANO 123 MILA: TRA I MEGLIO REGISTI, I MEGLIO DEMOCRATICI, I MEGLIO SCRITTORI, SI CAPISCE, CHÉ NESSUNO VUOLE GIUNGERE SECONDO AL TRAGUARDO DELLA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA)”

Stefano Di Michele per Il Foglio

Da quando al Fatto hanno sostituito B. con N. - dunque la Costa Smeralda con Stromboli, le smutandate con i giuristi parrucconi, Bonaiuti con Cascella - il travaglio di nome e di Fatto quotidiano è diventato, se è possibile, ancor più frenetico. "Partita mortale", nientemeno, si grida in prima pagina (editoriale di M. T.).

"E' necessaria una nuova Resistenza", invocano i sottoscrittori del famoso appello per i magistrati di Palermo (alle h. 19,23 di ieri risultavano essere 123 mila: tra i meglio registi, i meglio democratici, i meglio scrittori, si capisce - ché nessuno vuole giungere secondo al traguardo della difesa della democrazia).

Chiaro che, per una simile tenzone, cuore tanto ci vuole e coraggio in abbondanza e petto virile in mostra. E invece - nonostante un pagliaio e una cantina ormai strabordanti di adesioni - di codardia è circondata l'eroica contesa, di timorosi silenzi, di tremebondi cagasotto.

E' il triste momento, sotto la canicola, della Grande Vigliaccheria: 39 gradi all'ombra fuori, dentro almeno 40 squassano quelli che, pur di non esporsi, s'ammalano di pusillanime indisponibilità - dei don Abbondio con un febbrone da cavallo (sempre a fifa dovuto) che impedisce loro di prender posizione. A giuristi e costituzionalisti, innanzi tutto - in massa febbricitanti e inguattati come talponi.

A rivelare la slavina di codardia che sta per travolgere il paese tutto è stato, va da sé, il temerario Marco Travaglio. Gli si sono quasi anchilosate le dita - come alla Sora Cecioni quando tentava di mettersi in comunicazione con Sestilia e con mammà - a forza di comporre numeri, lanciare allarmi, sollecitare reazioni: niente da fare, a parte la più che consolante gratificazione dei solitari professori Cordero e Zagrebelsky.

Ecco la confessione (a verbale, a giusta soddisfazione) di Marco: "In questo mese abbiamo interpellato sul conflitto Quirinale-procura molti giuristi e costituzionalisti. Molti, alla parola ‘Quirinale' cadevano in preda all'afasia e facevano perdere le proprie tracce".

Si dileguavano, se la filavano, si davano: viltà giuridica sommata a rapidità da criceti sulla ruota. I meno lesti nel darsi alla fuga, presi con la cornetta in mano, come dire: beccati con il sorcio in bocca, tartagliavano: "Sa com'è, in questo momento non va indebolita l'unica istituzione rimasta in piedi... lo spread... il governo in bilico, metta che torni quello là... e poi Lui alla minima critica ti fa chiamare, protesta, no no meglio il silenzio". E subito "correvano a scrivere sui loro giornaloni che il presidente aveva ragione da vendere".

TERRORIZZATI DA PASQUALE CASCELLA?
Terrorizzati in massa, pare, dalla possibile chiamata dal Colle di Pasquale Cascella, portavoce presidenziale, uso a minacciare ritorsioni verso dotti e sapienti facendo il verso al corregionale Lino Banfi: "Ti spezzo la noce del capocollo e ti metto l'intestino a tracollo!". Così che altro potevano fare, giuristi e costituzionalisti, avendo cara la cattedra, la collaborazione giornalistica e non ultima la noce del capocollo?

L'accusa di vigliaccheria, verso chi si astiene a prender giusta posizione nella fantasmagorica "partita mortale", è smerciata con una certa facilità dai combattenti del Fatto. Un vigoroso ruminare (per restare all'editto di M. T.) di "tradimento dei chierici", di "storico servilismo delle classi intellettuali", il risaputo "intellettuale medio italiano, sempre organico a tutte le corti", della "fu Unità che critica Zagrebelsky per conto terzi (anzi Colle)", persino l'Anm, la sempre cara Anm, che fa "un comunicato senza firme, come se si fosse scritto da solo". Mondo vile.

E qualche pagina dopo s'invoca Montanelli (in compagnia di Tucidide), che adesso di sicuro "inviterebbe" Napolitano "a staccare la spina ai giuristi di corte". Per non lasciar sguarnito nessun fronte, tanto il Colle quanto l'Ilva, "guai a mettere in contrasto la salute pubblica dei cittadini e la parola ossigenata di Napolitano".

E poi, se son vili i giuristi, figurarsi i giornalisti - sui veleni di Taranto: "Vengono via gratis. Solo uno sprovveduto, o uno straniero abituato ai cronisti del proprio paese, metterebbe mano al portafogli per ammansire una bestia già addomesticata".

E i giudici della Consulta? Buoni quelli, lasciati ormai incustoditi da Zagrebelsky, "nominati dalla politica: oseranno mai dare torto al presidente e al governo, innescando gravi ‘scontri istituzionali'? La giustizia domestica regola e sistema tutto nelle segrete stanze". Vigliaccheria! Bassezze! Codardi! Venduti per un babà di N.! Infine delatori: "Non rispondere al telefono, c'è Travaglio che ci chiede coraggio...".

 

MARCO TRAVAGLIO STEFANO DI MICHELEGIULIANO FERRARA napolitano Napolitano commosso funerali falcone resize cen57 pasquale cascellaGustavo Zagrebelsky foto La PressePRIMO PIANO DI ANTONINO INGROIA Mafia - Mancino

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…