salvini aereo

IL TRUCCHETTO DI SALVINI SUI VOLI DI STATO - HA AGGIRATO LA LEGGE ABBINANDO SEMPRE A UN EVENTO ISTITUZIONALE UNA RAFFICA DI COMIZI PER LA LEGA - “REPUBBLICA” ATTACCA: “NESSUN MINISTRO DEGLI INTERNI, PUR AVENDO GLI STESSI COMPITI NELLA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ E IDENTICHE MISURE DI PROTEZIONE, AVEVA MAI SFRUTTATO TANTO I BIMOTORI DELLA POLIZIA. ERANO "INDEROGABILI" LE ESIGENZE DI SALVINI, CHE ANDAVA A PESCARA UNENDO UN COMITATO PER L'ORDINE PUBBLICO E L'APERTURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DECISI MESI PRIMA?”

Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

SALVINI

«Tutti i miei voli di Stato erano per motivi di Stato, da ministro dell' Interno, per inaugurare caserme. Mai fatti per andare in vacanza ». Con una battuta da tweet, Matteo Salvini si arrocca in una difesa che nega la verità sostanziale e formale dei fatti. L'inchiesta di Repubblica nello scorso maggio ha svelato il segreto dell'ubiquità del leader leghista, l'arcano che gli permetteva di inanellare una sfrenata sequenza di appuntamenti elettorali, spuntando nello stesso giorno agli angoli opposti della Penisola: aveva trasformato la flotta aerea della polizia nel suo taxi personale. Trentacinque trasferte alate. Ventuno con i lussuosi bimotori Piaggio 180, chiamati "le Ferrari dei cieli". Quattordici con gli elicotteri del Corpo. In un caso, poiché non c'erano mezzi della polizia, era addirittura salito a bordo di un velivolo dei Vigili del Fuoco.

 

MATTEO SALVINI IN SPIAGGIA BY OSHO

Tutte queste spedizioni però erano state pianificate con una scaltrezza particolare: un'agenda smaliziata abbinava sempre a un evento istituzionale una raffica di comizi. In Abruzzo, in Sicilia, in Calabria, in Sardegna, in Puglia, nelle Marche, in Campania. In altre occasioni, solcava i cieli dopo impegni ufficiali per raggiungere in tempo utile gli studi tv di Barbara D'Urso e poi cenare ad Arcore con Silvio Berlusconi.

 

Oppure, come il 15 ottobre 2018, schizzava a Palazzo Chigi dopo sei comizi altoatesini e una convention brianzola tutti di fila. Un vero furbetto d'alta quota. Salvini ovviamente giustifica il suo operato: «Se il ministro dell'Interno, che deve lottare contro mafia, camorra e 'ndrangheta, prende l'aereo della polizia per andare a consegnare a una parrocchia di una comunità dimenticata dalla regione come Platì, una villa confiscata alla 'ndrangheta e poi prima di tornare a Roma passa per Catanzaro (per un comizio leghista, ndr), ha diritto di farlo o no?».

salvini

 

I magistrati ritengono di no. La prima a sostenerlo è stata la procura della Corte dei Conti, che ha escluso il danno erariale ossia il fatto che quelle missioni ad alta quota avessero un costo straordinario, ma ha ritenuto «illegittima la scelta di consentire l'uso dei velivoli per il trasporto del ministro e del suo staff». Adesso anche la procura di Roma ha iscritto Salvini nel registro degli indagati: trattandosi di un membro del governo, deve occuparsene il Tribunale dei ministri che definirà l' eventuale reato.

 

salvini selfie 6

In passato, il Tribunale ha ritenuto che in un caso simile - gli elicotteri dei carabinieri impiegati dall' allora sottosegretaria Michela Vittoria Brambilla - si potesse configurare l'abuso d' ufficio e il peculato. Ma poi il Parlamento ha negato l' autorizzazione a procedere. Nessun ministro degli Interni, pur avendo gli stessi compiti nella lotta alla criminalità e identiche misure di protezione, aveva mai sfruttato tanto i bimotori della polizia. E quelli contestati a Salvini non sono voli di Stato. La definizione infatti riguarda solo i viaggi dei jet del 31° stormo dell' Aeronautica, che vengono autorizzati da un ufficio della Presidenza del Consiglio. Dopo l' andazzo allegro dello scorso decennio, con Airbus spediti al Gran Premio di Monza e un viavai di Falcon che scaricavano a Villa Certosa musicanti e ballerine, sono stati introdotti criteri molto rigidi e una trasparenza totale.

salvini selfie 5

 

I mezzi del Corpo invece sfuggono a questi controlli e - secondo il regolamento varato nel 2015 - possono essere usati straordinariamente da uomini di governo solo «in presenza di comprovate ed inderogabili esigenze di trasferimento nelle ipotesi in cui si richieda un'attività di coordinamento e direzione politico/ operativa». Erano "inderogabili" le esigenze di Salvini, che andava a Pescara unendo un comitato per l' ordine pubblico e l'apertura della campagna elettorale decisi mesi prima? C'è però un altro aspetto di questa saga che non va dimenticato.

 

matteo salvini b

Quella commistione tra appuntamenti di Stato e di partito, tra ministro dell' Interno e leader leghista, non era solo il pretesto per salire gratis su aerei ed elicotteri ma serviva a costruire un messaggio propagandistico molto più subdolo: fondere i due ruoli, schiacciando l' immagine istituzionale su quella di leader leghista. Lo stesso disegno perseguito indossando le uniformi delle forze dell' ordine in ogni apparizione pubblica, persino in Parlamento, nel tentativo di presentarsi come il sommo tutore dell' ordine. Sorvolando però su leggi e regolamenti. Dopo gli abusi del passato le norme impongono che gli aerei possano essere usati solo per "inderogabili esigenze di trasferimento"

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…