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TRUMP SCARICA ANCHE GLI AMICI PIÙ CARI – IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO ABBANDONA NETANYAHU: ANNUNCIA NEGOZIATI DIRETTI CON L’IRAN SUL NUCLEARE A PARTIRE DA SABATO E CHIEDE A “BIBI” DI SMETTERLA DI BOMBARDARE GAZA (“VOGLIO CHE LA GUERRA FINISCA E GLI OSTAGGI TORNINO INDIETRO”). IL GELO TRA I DUE È EVIDENTE DALLA CANCELLAZIONE DELLA CONFERENZA STAMPA – IL PREMIER ISRAELIANO SPERAVA DI OTTENERE DAL TYCOON L’OK A BOMBARDARE I SITI NUCLEARI IRANIANI, E DI AVERE CARTA BIANCA NELLA STRISCIA. E INVECE, COME PER L’UCRAINA, TRUMP SI STA RIVELANDO UNA FREGATURA...

 

NETANYAHU CERCA LA SPONDA DI TRUMP PER GAZA E L'IRAN

Benedetta Guerrera per l’ANSA

 

La seconda visita di Benjamin Netanyahu dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, ad un anno e mezzo dall'attacco di Hamas, dopo il fallimento della tregua e la ripresa dei raid contro i palestinesi, si è conclusa con un colpo di scena: l'annullamento della conferenza stampa ufficiale tra i due leader dopo l'incontro nello Studio Ovale.

 

L'amministrazione non ha fornito un motivo ufficiale ma tra le ipotesi più accreditate c'è quella di evitare le domande dei giornalisti sulla crisi globale e il crollo delle Borse scatenati dai dazi imposti dal presidente americano quando Wall Street è ancora aperta. Ma potrebbe essere anche che i due amici di vecchia data non abbiano trovato un accordo sulle tariffe del 17% contro Israele che il Bibi sperava di far annullare.

 

Sbarcato negli Stati Uniti direttamente da una visita in Ungheria, Bibi ha avuto un colloquio anche con il segretario al Commercio Howard Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. "Sono il primo leader internazionale ad incontrare il presidente Trump su una questione così cruciale per l'economia di Israele", ha affermato il premier israeliano in un video all'aeroporto di Budapest sottolineando che questo "è il segno della speciale relazione personale e il legame unico tra Stati Uniti e Israele, così vitale in questo momento".

 

Israele aveva tentato di evitare la scure dei dazi un giorno prima dell'annuncio del presidente americano cancellando tutte le imposte dell'1% sui beni americani ancora interessati ma al tycoon evidentemente non è bastato. Dazi a parte, il premier israeliano è sbarcato a Washington anche per cercare la sponda del presidente americano su altri due dossier: la guerra a Gaza e gli ostaggi e la minaccia dell'Iran.

 

Dopo la rottura della tregua mediata dagli Stati Unuti, Israele ha intensificato la sua offensiva militare e ha imposto un blocco di cinque settimane agli aiuti nella Striscia, una mossa aspramente criticata dall'Onu e le organizzazioni umanitarie. Almeno 10 civili, tra cui un giornalista, sono stati uccisi negli ultimi attacchi aerei israeliani in diverse zone di Gaza, inclusa una tenda per la stampa vicino all'ospedale Nasser a Khan Younis.

 

Dalla fine del cessate il fuoco, secondo i dati del ministero della Salute palestinese, sono oltre 1.400 le vittime dei raid di Israele, mentre Hamas ha denunciato che le forze israeliane hanno ucciso 490 bambini palestinesi nella Striscia negli ultimi 20 giorni.

 

In un vertice trilaterale al Cairo, il presidente francese Emmanuel Macron, quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re Abdallah II di Giordania hanno fatto fronte comune contro i piani del tycoon e hanno chiesto un "immediato ritorno al cessate il fuoco" sottolineando che "la governance e il mantenimento dell'ordine e della sicurezza a Gaza, così come nell'insieme dei territori palestinesi, deve essere esclusivamente sotto l'egida di un'Autorità nazionale palestinese rafforzata e che goda di un sostegno regionale e internazionale forte".

 

Per discutere della situazione nella Striscia, proprio poche ore prima dell'incontro tra Trump e Netanyahu, Macron ha anche organizzato una teleconferenza con il presidente americano, Sisi e Abdallah, come ha riferito l'Eliseo.

 

Per quanto riguarda l'Iran, Trump ha insistito anche con Bibi di volere "colloqui diretti" con Teheran su un nuovo accordo per frenare il programma nucleare del regime, ma ha anche assicurato al premier il suo sostegno in caso di un attacco di Israele contro gli impianti iraniani se non si raggiungesse un'intesa. In un'intervista con la Nbc News la settimana scorsa, il tycoon ha avvertito l'Iran che se non accetta un accordo per contenere il suo programma nucleare, "ci saranno bombardamenti come non ne hanno mai visti prima".

 

TRUMP ANNUNCIA, 'SABATO COLLOQUI DIRETTI CON L'IRAN'

Benedetta Guerrera per l’ANSA

 

La seconda visita di Benjamin Netanyahu dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, ad un anno e mezzo dall'attacco di Hamas, dopo il fallimento della tregua e la ripresa dei raid contro i palestinesi, è stata l'occasione per il presidente americano di annunciare che sabato Washington inizierà colloqui "diretti e di alto livello" con l'Iran per un nuovo accordo sul nucleare. Annullata la conferenza ufficiale nella East Room, i due leader hanno comunque risposto per oltre mezz'ora alle domande dei giornalisti su tutto, dai dazi alla situazione in Medio Oriente.

 

"Sabato inizieranno colloqui diretti con l'Iran. Speriamo abbiano successo", ha dichiarato il tycoon. "Siamo in un territorio pericoloso, è per il bene dell'Iran che i colloqui si concludano in modo positivo", ha aggiunto il presidente americano che in'intervista a Nbc la settimana scorsa aveva avvertito il regime di Teheran che se non accetta un accordo per contenere il suo programma nucleare, "ci saranno bombardamenti come non ne hanno mai visti prima". Netanyahu si è detto "favorevole" ad una soluzione diplomatica "sul modello della Libia" ma anche ribadito che "non deve essere permesso" all'Iran di avere "l'arma nucleare".

 

Quanto alla guerra a Gaza, Bibi e The Donald hanno sottolineato che la priorità adesso è la liberazione delle persone ancora nelle mani di Hamas. "Il conflitto finirà in un futuro non troppo lontano. Ma adesso abbiamo il problema degli ostaggi", ha sotttolineato Trump. "Stiamo lavorando ad un nuovo accordo, speriamo che abbia successo", gli ha fatto eco Netanyahu. Il tycoon ha anche insistito sul suo progetto per Gaza, "piace a tutti, lo chiamano il piano Trump", sostenendo che la Striscia ha un "incredibile valore immobiliare".

 

"Avere una forza di pace come gli Stati Uniti che controlla e possiede Gaza sarebbe una cosa buona", ha detto con il premier israeliano che ha commentato che Trump "vuole dare una scelta ai palestinesi". Dopo la rottura della tregua mediata dagli Stati Uniti, Israele ha intensificato la sua offensiva militare e ha imposto un blocco di cinque settimane agli aiuti nella Striscia, una mossa aspramente criticata dall'Onu e le organizzazioni umanitarie. [...]

 

NETANYAHU, ELIMINEREMO IL DEFICIT CON GLI USA

(ANSA) - "Ho assicurato a Trump che elimineremo il deficit con gli Stati Uniti". Lo ha detto Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale. Netanyahu ha assicurato a Trump che "eliminerà" il deficit commerciale con gli Stati Uniti. "Il libero scambio deve essere un commercio equo", ha sottolineato il premier israeliano aggiungendo che Israele si libererà dei suoi dazi "rapidamente".

 

TRUMP, LA GUERRA A GAZA FINIRÀ IN UN FUTURO NON LONTANO

(ANSA) - Per Donald Trump "la guerra a Gaza finirà in un futuro troppo lontano". Ma adesso, ha precisato il presidente americano in un colloquio nello Studio Ovale con Benjamin Netanyahu, "abbiamo il problema degli ostaggi".

 

TRUMP, POSSIBILI SIA DAZI PERMANENTI CHE NEGOZIATI

(ANSA) -"I dazi potrebbero essere permanenti ma potrebbero anche esserci negoziati": lo ha detto Donald Trump nell'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale, tenendo aperte le due ipotesi nella sua guerra commerciale.

 

NETANYAHU, STIAMO LAVORANDO A UN NUOVO ACCORDO SU OSTAGGI 

(ANSA) -  Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele sta lavorando per raggiungere un nuovo "accordo" sugli ostaggi detenuti da Hamas. "Stiamo lavorando a un altro accordo che speriamo abbia successo e ci impegniamo a riportare a casa tutti gli ostaggi", ha detto il premier israeliano nello Studio Ovale con Donald Trump.

 

TRUMP, FORZA DI PACE COME GLI USA A GAZA SAREBBE UN BENE

(ANSA) -  Donald Trump insiste sul suo progetto per Gaza, "piace a tutti, lo chiamano il piano Trump" sostenendo che la Striscia ha un "incredibile valore immobiliare". "Avere una forza di pace come gli Stati Uniti che controlla e possiede Gaza sarebbe una cosa buona", ha detto in un colloquio nello Studio Ovale con Benjamin Netanyahu.

 

TRUMP, 'OTTIMO RAPPORTO CON ERDOGAN, POSSO RISOLVERE I PROBLEMI'

(ANSA) - Donald Trump ha assicurato di "poter risolvere qualsiasi problema tra la Turchia e Israele dopo che il premier Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale aveva detto di non volere che Ankara "o qualsiasi altro paese utilizzi la Siria come base per attaccare Israele". "Io ho un ottimo rapporto con Erdogan, mi piace e io piaccio a lui. Posso risolvere qualsiasi problema, a patto che sia ragionevole, dobbiamo essere ragionevoli", ha dichiarato Trump rivolgendosi a Netanyahu.

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