papa francesco guevara che bergoglio viva la resurrection

TUTTI SULLA PAPAMOBILE! – LA SINISTRA AMERICANA TIRA LA TUNICA A BERGOGLIO, PAPA “ANTICAPITALISTA” – LE SUE DENUNCE SULLA POVERTÀ E SULL’AMBIENTE FANNO SOGNARE I LIBERAL, CHE SPERANO IN UNA VISITA DI FRANCESCO CON MESSAGGI “POLITICI”

Mattia Ferraresi per “il Foglio

bergoglio fidel castrobergoglio fidel castro

 

La settimana scorsa anche il candidato socialista Bernie Sanders ha agitato il suo pugno chiuso in direzione del Vaticano: “Il denaro deve servire, non governare”, ha detto, citando Francesco, “e io sono d’accordo con lui”. Sanders parlava a un comizio, al solito gremito, alla Liberty University, college evangelico della Virginia dove giusto qualche mese fa un Jeb Bush in ermellino ha fatto un appassionato discorso sulla libertà religiosa, area su cui la visione della sinistra liberal non converge affatto con quella della Santa Sede.

 

Ma l’arrivo di Francesco oggi a Washington apre ufficialmente la corsa dei ranghi politici a saltare sul carro papale, operazione che appare più agevole dal lato sinistro che da quello destro. Il magazine Mother Jones, organo della sinistra antisistema, scrive che la visione economica del Papa è così radicale che “distruggerà quella di Elizabeth Warren”, senatrice ed eroina della sinistra radicale.

 

bergoglio a cuba 4bergoglio a cuba 4

Segue ragionata selezione di aforismi socialisteggianti presi qua e là dal magistero bergogliano, dall’ineguaglianza che è “frutto di ideologie che difendono l’assoluta autonomia dei mercati e della speculazione finanziaria” alla “nuova dittatura” generata dalla “idolatria del denaro”. “Papa Francesco – scrive Mother Jones – dirà ai membri del Congresso la verità, e la cosa non gli piacerà affatto”, perché il messaggio del Pontefice si colloca nell’ambito non tanto delle verità extrapolitiche ma in quello del movimentismo extraparlamentare.

 

Il prontuario di citazioni ben cesellate di Francesco sull’economia offre materiale per decine di listicles che sovrappongono il messaggio del Vaticano ai programmi della sinistra più radicale.

OBAMA E PAPA BERGOGLIOOBAMA E PAPA BERGOGLIO

 

Gli interessati adoratori di Francesco saranno rimasti confusi quando domenica, nella Cattedrale dell’Havana, il Papa ha come di consueto abbandonato il testo scritto dell’omelia per avventurarsi in un paradosso a braccio: “Tentiamo sempre di combattere la povertà, è una cosa ragionevole, ma io parlo del cuore. La ricchezza impoverisce. Ci toglie le cose migliori che abbiamo a disposizione. Ci rende poveri nel solo bene che vale, la fede in Dio”.

 

OBAMA NEI PANNI DEL PAPA OBAMA NEI PANNI DEL PAPA

Sforzarsi di entrare in una visione teologica della povertà significa gettarsi in un torrente infido, dunque i portabandiera della lotta alle diseguaglianze preferiscono recidere la radice antropologica del discorso papale per trattenere i frutti anticapitalisti, portatori di valori puramente laici. Warren ha detto che “sull’ambiente, su quello che facciamo per i poveri e il nostro dovere di aiutare tutti quanti a costruirsi un futuro il Papa chiarisce che non si tratta soltanto di questioni economiche ma di valore”.

 

Addirittura Bill de Blasio, il sindaco di New York battezzato cattolico per eredità culturale e ora soltanto “spirituale”, ha colto l’occasione per dare al cattolico Marco Rubio una marxisteggiante lezione di catechismo: “Consiglio fortemente al senatore Rubio di rileggere il discorso della montagna”, dove scoprirà che “chiaramente il cuore dell’insegnamento della chiesa cattolica ha a che fare con la realtà economica che la gente ha affrontato per migliaia di anni”. E giù la solita lista di intemerate contro la trickledown economics.

bill de blasio con la famiglia a grassano in basilicata  9bill de blasio con la famiglia a grassano in basilicata 9

 

De Blasio si è detto “sorpreso” che Rubio abbia osato fare una distinzione fra gli insegnamenti religiosi del Papa (“che seguo al cento per cento, altrimenti non sarei cattolico”) e le sue posizioni politiche (“sulle quali è lecito essere in disaccordo”).

 

Il padre di tutti gli endorsement socialisti è arrivato naturalmente da Raúl Castro, che ha tessuto le lodi della società “egalitaria” cubana in cui regna la giustizia sociale, con citazione francescana d’obbligo sull’idolatria del denaro e altrettanto obbligatoria omissione delle critiche del Papa all’ideologia.

 

Se la Casa Bianca è molto accorta nel depoliticizzare Francesco, ritagliandogli un ruolo di riverito leader morale e spirituale per evitare di trovarsi invischiata in un imbarazzo politico se il Papa dovesse uscire – e non sarebbe una novità – dalla comfort zone per avventurarsi nelle ampie, enormi aree di disaccordo fra la Santa Sede e la Casa Bianca (“Non sappiamo cosa dirà il Papa fino al momento in cui lo dice”, ha detto Charles Kupchan, del Consiglio per la sicurezza nazionale: un complimento alla personalità indipendente di Francesco che tradisce un’apprensione squisitamente politica) la sinistra con il turbo non ha nulla da perdere in questo arrembaggio ideologico alla papamobile.

BERNIE SANDERSBERNIE SANDERS

 

Per converso, i conservatori sono bloccati dalle premesse e distinguo che devono anteporre a qualunque parola di apprezzamento per Francesco. Vale innanzitutto per i congressmen che si sono dichiarati “prima repubblicani e poi cattolici”, ma è una difficoltà che riguarda l’intero lato destro dell’emiciclo.

 

bergoglio evo morales falce e martello crocebergoglio evo morales falce e martello croce

L’opinionista George Will sul Washington Post ha dato voce a tutti quelli che danno una coloritura morale al capitalismo, spiegando che il mercato, non le tasse e il welfare di Sanders, è la vera cura alla povertà contro cui si batte Francesco: “Con lo zelo del convertito, abbraccia idee immancabilmente alla moda, false e profondamente reazionarie. Queste idee devasterebbero i poveri che dice di rappresentare, se soltanto le sue prescrizioni politiche non fossero tanto implausibili quanto le sue diagnosi sono stridenti”, ha scritto Will, producendo una ponderosa argomentazione sui benefici del mercato per i poveri.

 

 

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO