ULTIME BARZELLETTE DA ARCORE: FORZA GAY! – AVVISATE LA BONEV CHE LA PASCALE SI ISCRIVE ALL’ARCIGAY E “PLAGIA” IL REDUCE DEL BUNGA BUNGA: “DIRITTI CIVILI DEGLI OMOSESSUALI, UNA BATTAGLIA DI TUTTI” – ANCHE L’”OMOFOBO” FELTRI SI ‘’FROCIZZA’’

1. GAY, BERLUSCONI SUI DIRITTI CIVILI?“DEV’ESSERE UNA BATTAGLIA DI TUTTI”

Lastampa.it

Vittorio Feltri Vittorio Feltri

 

«Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti»: interviene così sul tema dei diritti degli omosessuali il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, un’apertura che arriva il giorno dopo il Gay Pride.  

BERLUSCONI RONZULLI PASCALE BERLUSCONI RONZULLI PASCALE

 

«Da liberale - ha aggiunto Berlusconi in una nota - ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà». Le dichiarazioni arrivano a poche ore da un’altra presa di posizione simbolica: quella di Francesca Pascale, compagna di Berlusconi, e del giornalista Vittorio Feltri, che si sono iscritti insieme all’Arcigay proprio nel giorno del Gay Pride.  

 

«Lieti di accogliere Vittorio Feltri e Francesca Pascale tra i soci, ma l’adesione ad Arcigay comporta anche degli impegni» sottolinea Flavio Romani, presidente dell’associazione, commentando l’annuncio di Pascale e Feltri. «Non si può dire che quest’Onda Pride sia passata senza sortire effetti - afferma Romani - dieci Pride in altrettante città italiane, tutti gremitissimi e accolti con entusiasmo dai territori, sono evidentemente una buona strategia per sciogliere anche le rigidità più sedimentate. Di Vittorio Feltri, in particolare, ricordiamo le frasi ostili, perciò il suo ravvedimento è senza dubbio una delle vittorie che festeggiamo all’indomani di questo orgoglioso 28 giugno».

 

tutti al pride party (37)tutti al pride party (37)

Tra gli impegni sottolineati dall’associazione, «l’apertura di uno spazio di discussione sul linguaggio giornalistico, da costruire assieme nel rispetto dei reciproci ruoli, per mettere al bando da quel linguaggio il sessismo, gli stereotipi, la violenza, perché questi sono gli obiettivi che persegue un socio Arcigay».

 

A Francesca Pascale un’altra richiesta: «Farsi capofila di un movimento all’interno di Forza Italia, che metta la centro le nostre istanze e che ci porti entro settembre ad avere un numero consistente di parlamentari azzurri disposti a sostenere e migliorare le proposte di legge che riguardano le persone lgbt. C’è molto da fare in questo Paese, non fateci mancare il vostro aiuto». 

 

IL CAPODANNO DI SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE IL CAPODANNO DI SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE

2. FELTRI E LA PASCALE ISCRITTI ALL’ARCIGAY ?LA DESTRA DEL “TORNIAMO LIBERTINI 

Jacopo Iacoboni per La Stampa

 

Ci voleva uno come Vittorio Feltri - cioè uno che NON è di destra - per riportare a un’esistenza in vita l’encefalogramma piatto del centrodestra italiano. Feltri ha chiamato Francesca Pascale, compagna del Cavaliere, e nel giorno del Gay Pride si sono iscritti insieme all’Arcigay. Sta a vedere che, con un Pd abbastanza sensibile, diciamo così, a santa romana Chiesa, non sia questa la via per rianimare i moderati: tornare a essere dei libertari. 

tutti al pride party (33)tutti al pride party (33)

 

Feltri se la ride. «Almeno così smetteranno di rompermi con ’ sta storia che sono omofobo... Io sono sempre stato un radicaleggiante, non sono mai stato di destra, come si sa», conversa amabilmente mentre tutti e due guardiamo la fine di Brasile-Cile. «Sono sempre stato a favore di tutte le libertà, e anche libertinaggi, omosessuali, lesbiche, per me facciano quello che vogliono, anzi, sul matrimonio gay mi chiedevo perché volevano infilarsi in quella cosa del matrimonio, loro che avevano la fortuna di non averlo... Mi sono preso il gusto di scherzare anche sugli omosessuali, in passato, e perché no? Perché in Italia si può scherzare solo sugli etero ma se tocchi i gay no?».

 

VITTORIO FELTRI E MARIA LUISA TRUSSARDI VITTORIO FELTRI E MARIA LUISA TRUSSARDI

E così il talentaccio ha escogitato questa «piccola cosa», ma anche un po’ politica e culturale: «Niente di esibizionistico, è solo un gesto simbolico, per dire al centrodestra “svegliatevi, datevi una mossa, guardate quello che succede nel mondo, non potete stare sempre a rimorchio”». 

 

L’iscrizione della Pascale avvicina molto le cose a un qualche indiretto nesso col Cavaliere libertino. È stato Feltri a convincerla? «Lei non è una che si fa trascinare, anzi, ha le sue idee. Abbiamo un buon rapporto, l’ho chiamata, e ha accettato». A quel punto una telefonata alla sua amica Paola Concia per i dettagli pratici, e l’iscrizione era cosa fatta. Nel giorno in cui - come ricordava su twitter la dirigente democratica Cristiana Alicata - non è che si siano viste tante bandiere Pd al Pride... 

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?