ursula von der leyen

MEGLIO URSULA CHE MALE ACCOMPAGNATA – DOMANI POMERIGGIO IL VOTO DEL PARLAMENTO SULLA VON DER LEYEN, MA NON È DETTO CHE LA COCCA DELLA MERKEL ABBIA I NUMERI – IL BLOCCO PRO-UE C’È SOLO SULLA CARTA, I VERDI SI SONO GIÀ SFILATI E NON È CHIARO COSA FARANNO I SOVRANISTI POLACCHI (CON LA MELONI) – LEGA E M5S NON VOGLIONO SPORCARSI TROPPO LE MANI CON L’EUROCRAZIA, MA…

 

 

Simone Canettieri e Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

juncker URSULA VON DER LEYEN

 

Si giocherà tutta sul filo di pochi voti la partita dell'ex ministra tedesca Ursula von der Leyen per diventare prima donna presidente della Commissione europea. Da oggi a domani pomeriggio alle 18, quando gli europarlamentari cominceranno a sfilare nell'emiciclo di Strasburgo per depositare il proprio voto nel segreto dell'urna, sarà un susseguirsi di riunioni dei gruppi e di contatti dell'ultima ora per evitare uno splash. Dal confronto diretto con i parlamentari, tre ore di botta e riposta domattina, si capirà se von der Leyen disporrà di una maggioranza oppure no.

ursula von der leyen

 

Tuttavia il voto è segreto, di qui l'estrema incertezza. Che è incertezza sulla stessa natura della maggioranza: solo sulla carta c'è un forte blocco pro-Ue, fondato su Ppe, Pse, liberali, Verdi più almeno una parte della Sinistra Unita. I giochi però sono stati fatti fin dall'inizio solo con i primi tre. E il problema è che von der Leyen ha seminato delusioni più che raccolto consensi nel fronte pro-Europa e così la presidente designata ha passato giorni e giorni a tessere una tela che andasse oltre la base' di riferimento allargandosi verso l'area sovranista. Smussando toni e visione, già di per sé non particolarmente innovativa.

 

ursula von der leyen e angela merkel

LE CONTESTAZIONI

Si spiega così il bassissimo profilo sul tema della difesa dello Stato di diritto in Polonia e Ungheria, cosa che ha irritato non poco Pse e liberali. È stata conciliante con il M5S. C'era perfino in cantiere per oggi un incontro con Identità e Democrazia, il gruppo di cui fanno parte Le Pen e Lega, poi c'è stato un ripensamento. Un conto è trovare i voti nel segreto dell'urna, un altro è contrattarli procedendo verso l'estrema destra.

 

weber merkel

Il Ppe la voterà, tuttavia in casa bavarese non si è placata la rivolta per l'affossamento dello Spitzenkandidat Manfred Weber, bavarese appunto. I Pse sono divisi: la Spd tedesca è dichiaratamente contro considerando von der Leyen la peggiore ministra della Grosse Koalition; il Pd è insoddisfatto e incerto sul da farsi; la sola delegazione nazionale schiacciata in sua difesa è quella spagnola perché non può contestare le nomine fatte dei governi che prevedono il loro ministro degli esteri Josep Borrell alto rappresentante per politica estera e sicurezza.

 

URSULA VON DER LEYEN

Quanto ai liberali, per compensare le mancate risposte della presidente candidata sulla difesa dello Stato di diritto, non è detto sarà sufficiente l'assicurazione che la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager avrà un posto di rilievo nel nuovo esecutivo Ue, La maggioranza teorica di 440 voti si è assottigliata fino ad avvicinarsi pericolosamente a quota 374, necessaria per essere eletti (su un totale di 747 su 751 eletti, mancano all'appello tre catalani e una danese non confermati). L'altro giorno la Commissione contava 20-25 voti sopra; altri indicavano 30-40 sotto.

salvini orban

 

Che Verdi e Sinistra Unita avrebbero votato contro è noto da giorni. D'altra parte, von der Leyen non se ne è preoccupata molto. «E' partita col piede sbagliato, rompere con i Verdi è un errore», ha osservato l'ex premier italiano Enrico Letta. In sintonia con Romano Prodi e con il commissario Pierre Moscovici, secondo il quale: «Se vogliamo delle istituzioni che funzionino non vanno dimenticati i Verdi, non vanno marginalizzati i socialdemocratici».

 

ursula von der leyen 4

Se il Parlamento dovesse bocciare von der Leyen, entro un mese i governi dovrebbero designare un altro presidente. Sullo sfondo, ma non troppo, c'è poi il caso Italia. E soprattutto alla luce dell'inchiesta sui rapporti tra la Lega e la Russia. Il rischio è che la trattativa per il commissario porti a una delega poco pesante. Un motivo in più per Giancarlo Giorgetti per dire subito «no, grazie», senza nemmeno passare dalle forche caudine della votazione.

giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pisMATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGIursula von der leyen 6ursula von der leyen 1ursula von der leyen 9ursula von der leyen 7

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."