VACANZE IN COREA DEL NORD! SENZA TELEFONI, SENZA COMPUTER, SENZA SCOLLATURE MA CON BEN DUE GUIDE SEMPRE CON VOI: ECCO LA FELICITA’!

Paolo G. Brera per "la Repubblica"

Che ne dite «di vivere un'esperienza unica» sfilando sotto le finestre del Grande Successore? Ma sì, di percorrere in lungo e in largo il più inaccessibile dei regni, la Corea del Nord del giovane dittatore imberbe che due mesi fa minacciò il mondo di scatenare una terribile guerra termonucleare? Se siete disposti a rinunciare al web per un po', e a tenere giù le mani dal vostro smartphone, da ora in poi vi basterà un "clic" in un'agenzia di viaggi digitale spagnola per conquistarvi una settimana da brivido con il beneplacito del governo più burbero che esista.

«Avevamo realizzato viaggi nello spazio, mai in Corea del Nord. Stavolta è stata una trattativa molto più difficile», dice Amuda Goueli, amministratore delegato di "
Destinia.com" che da ieri ha tappezzato di pubblicità i quotidiani spagnoli offrendo la più incredibile delle vacanze: una settimana nel Paese di Kim Jong-un a 1.450 euro, «otto giorni e sette notti» con partenze da Pechino l'11 luglio e l'8 agosto. «Vieni in Corea del Nord», invita la scritta sottopancia al dittatore, sorridente in camicia militare e braccio teso nel saluto mentre una bandiera garrisce sventolando la stella nordcoreana.

Tutto semplice se rispetterai i patti, messi in chiaro già nella pubblicità con quattro evidenti cartelli di divieto di transito: «Non è permesso l'accesso a giornalisti e fotografi», avverte il primo ricordando la vera ossessione di ogni dittatura che si rispetti; e «non potrà essere utilizzata la vostra tessera Sim né alcun dispositivo Gps», «non è disponibile alcun accesso a Internet » ed è indispensabile vestire in modo appropriato e decente.

«C'è voluto molto tempo a raggiungere un accordo per poter offrire viaggi in questo Paese asiatico - dice ancora Goueli - ma alla fine ci siamo riusciti. Ci sono viaggi storici, con un valore simbolico speciale, che vanno molto al di là di una semplice vacanza. Viaggiare in questo territorio è un'esperienza unica, poca gente può dire: sono stato in Corea del Nord».

L'anno scorso l'hanno potuto dire 3.500 stranieri, gli unici ammessi dietro l'ultima vera cortina di ferro del Pianeta. In gran parte erano viaggi di studio, come quello in cui si infiltrò il giornalista della Bbc John Sweeney con la London School of Economics: si finse docente di Storia, finì sbertucciato stessi studenti che vista l'indole dell'ospite lo accusarono di aver fatto loro rischiare molto più di un piccolo incidente.

Ma la novità turistica non è un fulmine a ciel sereno. Dopo i venti di guerra di aprile, quando il figlio del "Caro Leader" defunto batté i pugni sul tavolo cercando di dimostrare ai suoi sudditi più scettici di avere il braccio saldo, adesso il regime addolcisce i toni e toglie qualche scuro agli abbaini. Scongelando mesi di tensioni, ieri la Commissione Nazionale per la Difesa della Corea del Nord ha proposto di aprire un negoziato ad altissimo livello con gli Stati Uniti, a patto che non ci siano preclusioni sui suoi programmi nucleari.

Giusto la settimana scorsa Pyongyang aveva fatto fallire il tentativo ufficiale di riaprire un colloquio di pace con la Corea del Sud, con cui sgambetta da due anni. L'interlocutore è poco affidabile, ma Casa Bianca tiene la porta aperta: «Abbiamo aperto un canale di comunicazione diretto con Pyongyang. Giudicheremo dai fatti, non dalle parole».

La vera novità è che per giudicare ci si potrà avvicinare parecchio, rispettando regole uniche al mondo. Scordatevi la possibilità di postare in tempo reale le vostre fotografie su
Facebook o su Twitter, e rinunciate in partenza alle email: non c'è accesso a Internet ma è concesso «acquistare una Sim con un numero locale per essere rintracciabile e chiamare all'estero (anche se le autorità avvertono che il segnale è molto irregolare)».

Pyongyang val bene qualche piccola restrizione... Forse sarà un po' più sgradevole essere «sempre accompagnati da due guide» e non poter «modificare il percorso previsto né gli orari stabiliti senza autorizzazione». Prima di partire bisogna «certificare che il fine del viaggio è esclusivamente turistico » ma si potrà persino «scattare immagini fotografiche per uso personale».

Se non vi siete arresi e siete davvero convinti a vedere «l'arco di trionfo più grande del mondo» e la torre Juche - costruita con 25.550 blocchi di granito per commemorare i giorni di vita di Kim Il Sung al suo 70esimo compleanno - ecco i dettagli: volo di linea Pechino-Pyongyang-Pechino con la compagnia Air Korea, 4 notti nella capitale più una a Nampo, una a Wosan e una a Hamhung in hotel con pensione completa, trasporto su veicoli climatizzati e le due famose guide onnipresenti. I "visti" e i "permessi" sono inclusi, s'intende.

 

walk tall L JVmKOg jpegPyondang May day Stadium at night kaesong corea del nord x hyangsan hotel corea del nord pyongyang arco della riunificazione x corea del nord corea del nord regime corea del nordpaese misterioso L TZc ec jpeg

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?