guido crosetto claudio borghi

IL “VAFFA” DI TRUMP ALL’EUROPA MANDA IN TILT LA MAGGIORANZA DI GOVERNO – IL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO, SU “X”, SOSTIENE CHE L'ITALIA DEBBA COSTRUIRE CON L'EUROPA UNA DIFESA COMUNE, PER BILANCIARE IL DISIMPEGNO USA, E IL SENATORE DELLA LEGA, CLAUDIO BORGHI, LO AZZANNA: “PENSA UN PO', DOVE TU IN QUEL RAPPORTO LEGGI CHE NOI ABBIAMO BISOGNO DI PIÙ ARMI DA COMPRARE INSIEME ALLA UE, IO LEGGO CHE LA UE DEVE ESSERE SMANTELLATA PER POTER TORNARE A CRESCERE COME ITALIA” – LA REPLICA ACIDA DI CROSETTO: “PENSA UN PO', SE NON RIESCI A CAPIRE NEMMENO UN TWEET IN ITALIANO COME AVRAI CAPITO IL RAPPORTO IN INGLESE…”

 

1 - CROSETTO SUL PIANO USA "A DONALD NON SERVE L'UE PENSIAMO NOI ALLA DIFESA"

Estratto dell’articolo di T.Ci. per “la Repubblica”

 

GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE

Da mesi, Guido Crosetto mette in guardia dal rischio che gli Usa possano attuare un progressivo disimpegno nella difesa dell'Europa. Ieri il ministro della Difesa, prendendo spunto dal documento dell'amministrazione Trump che ridisegna l'interesse strategico dei prossimi anni, ha condensato questi ragionamenti su X.

 

Molto diretto, quasi spietato: «La traiettoria della politica americana era evidente già prima di Trump, che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile — sostiene Crosetto — Gli Usa hanno in corso una competizione complessa e dura con la Cina e ogni loro atto deve essere letto in questo scenario. Trump ha semplicemente esplicitato che l'Ue gli serve poco o nulla in questa competizione».

guido crosetto giorgia meloni matteo salvini

 

È […] un'analisi brutale. Che nella forma scelta non coincide del tutto con le dichiarazioni rilasciate poche ore prima da Giorgia Meloni durante il Tg La7, quando la premier aveva sostenuto: «Non c'è un'incrinatura tra Usa e Ue». […] Nel post, il ministro della Difesa descrive una dinamica a suo dire inesorabile (ed allarmante): «Ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli Usa nella competizione con la Cina».

 

A colpire è l'elenco delle ragioni per le quali il vecchio continente sarebbe poco utile alla sfida Usa: l'assenza di risorse naturali, il ritardo su innovazione e tecnologia, la debolezza militare. «Rispetto ai nuovi attori del Mondo, è piccola, lenta e "vecchia"». Crosetto ammette che il presidente Usa ha messo in fila i concetti con «un po' di asprezza», ma non si mostra stupito: «I suoi giudizi sono noti da anni». Anche perché in gioco, ricorda, c'è la «supremazia in questo secolo».

 

guido crosetto giorgia meloni parata del 2 giugno 2025 foto lapresse

[…]  Per il ministro, le prossime sfide sono quelle legate all'accaparramento di risorse, tecnologie, crescita economica «per garantirci futuro». «La pessima notizia è che dovremmo (per me dovremo) pensare a ciò che finora ci avevano fornito, gratuitamente, i nostri alleati statunitensi: sicurezza, difesa e deterrenza. Non parlo solo di quelle militari». L'Italia non può farcela da sola: su energia e materie prime deve giocare di sponda con «Africa, Golfo, Asia, Sud America, Australia». Detto questo, l'Europa resta «luogo naturale dove poter trovare partners per fare ciò che da soli siamo troppo piccoli per realizzare». […]

 

2 - LA LEGA ATTACCA IL MINISTRO MELONI TAGLIATA FUORI DAL VERTICE EUROPEO SU KIEV

Estratto dell’articolo di T.Ci. per “la Repubblica”

 

giorgia meloni donald trump

Restare agganciati agli Stati Uniti, nonostante tutto. […] Per Giorgia Meloni, il rapporto con Washington resta vitale. Per questa ragione, la presidente del Consiglio ha evitato nelle ultime ore di entrare in rotta di collisione con il tycoon […] Meno diplomatico, ma comunque attento a evitare tensioni con l'alleato, è stato Guido Crosetto. Certo, il ministro della Difesa ammette il gelo di Washington verso l'Unione europea. Ma si tiene alla larga da giudizi di valore, limitandosi a spiegare l'atteggiamento della Casa Bianca come conseguenza del pragmatismo statunitense.

 

Resta il fatto che quello tracciato da Trump non è per Roma un futuro rassicurante, per almeno due ragioni. La prima è banalmente contabile: se il governo italiano intende mettersi al passo con la nuova sfida, dovrà scavare in un bilancio avaro di margini operativi.

 

SCAZZO SU X TRA CLAUDIO BORGHI E GUIDO CROSETTO

E poi, pesa un dato di sicurezza nazionale: fin dall'inizio, Meloni ha tenuto a mandare segnali distensivi a Washington anche pensando alla presenza di basi Usa nel Paese (e alla deterrenza nucleare che rappresentano). Nel breve periodo, un ombrello irrinunciabile.

Si spiega anche così la cautela della premier.

 

E però, pesa in questa fase pure un dato politico: Palazzo Chigi non può spingersi a contestare apertamente l'atteggiamento di Trump perché enorme è stato nell'ultimo anno l'investimento sul tycoon. Virare vistosamente significherebbe sconfessare la linea degli ultimi dodici mesi. Allo stesso tempo, però, Meloni e Crosetto sostengono che l'Italia dovrà costruire con l'Europa una difesa comune, proprio per bilanciare il disimpegno Usa.

È un tentativo di tenersi in equilibrio. L'imbarazzo, però, è evidente.

 

claudio borghi marine le pen a pontida

Ed esplode nel cuore della maggioranza a causa della Lega. È il senatore del Carroccio Claudio Borghi a mettere in evidenza la crepa. Su X sposa la linea trumpiana, punta sull'archiviazione di un «mostro antidemocratico» chiamato Europa e sfida il ministro della Difesa, con tanto di emoticon provocatorio: «Pensa un po', dove tu in quel rapporto leggi che noi abbiamo bisogno di più armi da comprare insieme alla Ue, io leggo che la Ue deve essere smantellata per poter tornare a crescere come Italia».

 

La replica di Crosetto è irritata: «Pensa un po', se non riesci a capire nemmeno un tweet in italiano come avrai capito il rapporto in inglese. Indipendentemente dal giudizio su tutti gli errori fatti come Ue che, come sai benissimo, non ho mai mancato di rimarcare». […]

matteo salvini claudio borghi foto di bacco

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...