papa francesco e benedetto 1

FARE IL PAPA È DIVENTATO UN LAVORO USURANTE - AL DI LÀ DELLA BOMBA SUL POSSIBILE PASSO INDIETRO DI BERGOGLIO PER PROBLEMI DI SALUTE, IN VATICANO SI PENSA A UNA LEGGE PER MANDARE I PONTEFICI IN PENSIONE - LUIS BADILLA, DIRETTORE DEL SITO "IL SISMOGRAFO", MOLTO VICINO ALLA SANTA SEDE: "TRA TEOLOGI E CANONISTI SI STA RIFLETTENDO SULL'IPOTESI CHE IN FUTURO IL SANTO PADRE A UNA CERTA ETÀ, 80 OPPURE 85 ANNI, RINUNCI AL SOGLIO PONTIFICIO. NON HA SENSO NASCONDERE LE REALI CONDIZIONI DI FRANCESCO: INVECCHIANDO, SI È AMMALATO…"

L’85ENNE BERGOGLIO, ACCIACCATO DA SERI PROBLEMI DI SALUTE, POTREBBE LASCIARE IL TRONO DI PIETRO? - LA RISPOSTA È SÌ SE FRANCESCO RIESCE A LEGIFERARE SULLO STATUTO DEL “PAPA EMERITO” (TITOLO CHE SI È INVENTATO RATZINGER MA CHE NEL DIRITTO CANONICO NON ESISTE), ALTRIMENTI NO

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/rsquo-85enne-bergoglio-acciaccato-seri-problemi-salute-potrebbe-280504.htm

 

Gianluca Veneziani per “Libero Quotidiano

 

luis badilla

Papa Bergoglio starebbe per dimettersi per ragioni di salute? E rischiamo di avere presto due Papi emeriti? È lo scenario clamoroso svelato ieri su Libero da Antonio Socci. Per il quale un nuovo conclave potrebbe non tardare troppo ed essere convocato già la prossima primavera. Chiediamo lumi a Luis Badilla, direttore del sito Il Sismografo, molto vicino al Vaticano.

 

papa francesco e benedetto 3

Badilla, ci sono possibilità che l'85enne Bergoglio si dimetta?

«No, lo escludo. È una materia della quale non si parla in ambienti vaticani e, secondo me, neanche il Santo Padre ha mai pensato a questa possibilità».

 

Socci cita però come possibile ragione le condizioni di salute del Papa dopo l'operazione al colon. E lei stesso in un articolo aveva parlato della malattia del Papa come «severa e degenerativa».

«La malattia di Bergoglio non va sicuramente sottovalutata. Il Papa è stato sottoposto a un intervento di chirurgia digestiva molto impegnativo che ha comportato l'asportazione di una parte del colon. Ha reagito bene, ma non è guarito perché la sua è una malattia degenerativa, sebbene si possa tratta re con cure. Detto questo, le sue condizioni non possono essere causa delle sue dimissioni.

 

papa francesco e benedetto 5

Anche Giovanni Paolo II ebbe una malattia degenerativa, gravissima e cronica fino alla morte. E io credo che Bergoglio abbia in questo senso lo stesso atteggiamento personale e pastorale di Wojtyla».

 

Ma la sua malattia ne limiterà l'operatività sulla scena pubblica?

«Il Santo Padre ha già ridimensionato molto il suo modo di agire, quella che alcuni chiamano la sua pastorale fisica. Lo aveva già fatto prima dell'intervento, limitando il calendario dei suoi viaggi. Farà sicuramente il prossimo viaggio a Budapest, mentre quello in Slovacchia, molto impegnativo fisicamente, sarà a mio avviso ridotto nel programma.

 

papa francesco e benedetto 2

Sono invece da escludere d'ora in poi viaggi intercontinentali. Il Santo Padre, si può dire con una battuta, ha una cagionevole salute di ferro che gli imporrà di limitare la sua autonomia. Dovrà fare le cose in un tempo breve, non prolungato».

 

Lei rimprovera a una certa comunicazione di veicolare un'immagine di «Bergoglio superman», minimizzando la gravità delle sue condizioni di salute. A che scopo rassicurare sulla malattia del Papa?

«Me lo chiedo anche io. Perché nascondere le condizioni del Papa? Il Santo Padre è un essere umano come noi, che ha una missione importante. Ed è legittimo e giusto che l'opinione pubblica sappia, senza opacità e sempre nel rispetto della privacy, che egli, invecchiando, si è ammalato. Questo atteggiamento comunicativo dipende dalla volontà stessa del pontefice.

 

luis badilla direttore de il sismografo

È Bergoglio che non vuole si enfatizzino le sue condizioni di salute perché ciò fa parte della sua personalità e perché egli tiene molto alla privacy. Ma tale metodo non mi piace. La trasparenza aiuterebbe la Chiesa; l'opacità, l'omertà, le acrobazie le fanno invece del male».

 

Guardando in prospettiva, esclude del tutto la possibilità di un doppio Papa emerito?

«Sì, anche perché, con ogni probabilità, fra qualche settimana Papa Francesco dovrebbe legiferare sulla situazione creatasi con la rinuncia di un pontefice e l'elezione di un altro. Nel momento dell'abdicazione di Ratzinger, Bergoglio si è dovuto inventare una legislazione canonica improvvisata. Ma ora si tratta di codificare giuridicamente bene questa situazione.

 

papa francesco e benedetto 1

Tuttavia aggiungo che tra teologi e canonisti si sta riflettendo su un possibile Papa a termine, cioè sull'ipotesi che in futuro il Santo Padre a una certa età, 80 oppure 85 anni, rinunci al soglio pontificio e vada "in pensione". È un problema che secondo me dovrebbe porsi il prossimo conclave, eleggendo un Papa al quale si dica che, tra le riforme, deve esserci questo tema».

 

Su Libero abbiamo riferito della possibile traduzione corretta di un verbo latino presente nelle dimissioni di Ratzinger: vacet, reso come «la sede resti libera», trasformerebbe la rinuncia di Benedetto XVI in una dichiarazione di «sede impedita» e quindi nell'ammissione di non poter più esercitare il suo ministero, a causa dinemici e usurpatori. È una lettura plausibile?

«No, perché lui della sua rinuncia aveva già parlato con molto anticipo, dicendo che non era più in condizione di continuare a fare il Papa e non certo perché fosse impedito da qualcuno. Ratzinger ha avuto la cosmica onestà di dire: sono vecchio, sono malato, la Chiesa è difficile da governare, è meglio che lo faccia un altro e sarò obbediente a un altro».

 

papa francesco e benedetto 4

Il cattivo stato di salute del Papa coincide con il cattivo stato di salute della Chiesa?

«La Chiesa attraversa un momento molto difficile che si è aggravato per le condizioni di salute del Papa. Ma la crisi della Chiesa viene da tempi lontani, ha molte cause, e deriva anche dal momento che viveil mondo. Questo rende più difficile il papato, qualunque sia il Papa.

 

Il tema più devastante resta quello della pedofilia che farà morire la Chiesa: non bastano le belle parole, serve che le parole vengano seguite da fatti. Si dica esplicitamente che la pedofilia è incompatibile col sacerdozio».

 

Ma chi è il candidato alla successione dopo Bergoglio?

«Le rispondo con una frase dell'ex cardinale di Genova Siri: "I Papi si fanno in conclave"».

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…