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DAGOREPORT - VENEZIA IN GONDOLA PER DARE IL BENVENUTO A BEATRICE VENEZI, NOVELLA DIRETTORE MUSICALE DEL TEATRO LA FENICE – LA NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA” DI FRATELLI D’ITALIA, FIGLIA DI UN EX DIRIGENTE DI FORZA NUOVA, HA FATTO ESULTARE IL MINISTRO GIULI-VO (ETTECREDO, L’HA DECISA LUI!), PASSANDO PER BRUGNARO E ZAIA, FINO AL SOVRINTENDENTE DELLA FENICE, NICOLA COLABIANCHI, CHE PER PARARSI IL SEDERINO METTE IN MEZZO IL CRITICO MUSICALE DI “REPUBBLICA”, ANGELO FOLETTO – L’ASCESA DELLA BIONDA E FATALE VIOLINISTA È STATA SEMPRE BOMBARDATA DI POLEMICHE, A PARTIRE DAGLI ORCHESTRALI: “LA POLITICA NON C’ENTRA, NON SA PROPRIO DIRIGERE” -  AL CONCERTO DI CAPODANNO DEL 2024 A NIZZA, FU PRESA DI MIRA DA QUATTRO SPETTATORI AL GRIDO: “NON VOGLIAMO I FASCISTI” - QUANDO VIRGINIA RAFFAELE SCODELLÒ SUGLI SCHERMI RAI UNA STREPITOSA IMITAZIONE DELLE PRODEZZE SANREMESI E PUBBLICITARIE DI VENEZI (SPOT “TIRA FUORI IL TUO LATO BIOSCALIN”), L’ALLORA MINISTRO DELLA CULTURA SANGIULIANO PERSE LA TESTA PER LA SUA “CONSIGLIERE PER LA MUSICA”: AVREBBE ADDIRITTURA CHIESTO UN INTERVENTO DEI VERTICI RAI SUL CAPO DELLA STRUTTURA RESPONSABILE DEL PROGRAMMA DELLA RAFFAELE (FATTO CHE SCATENÒ LA “GELOSIA” INSTAGRAMMABILE DI MADAME BOCCIA AL PUNTO CHE “BEA-TROCE” LA QUERELÒ…)

 

DAGOREPORT

BEATRICE VENEZI

Venezia in gondola per dare il benvenuto a Beatrice Venezi, novella direttore musicale del Teatro La Fenice.  La nomina della figlia di un ex dirigente di Forza Nuova, “Bacchetta nera” di Fratelli d’Italia (lei stessa ha parlato di un rapporto di “stima e amicizia” con Giorgia Meloni), ha fatto esultare il sovrintendente della Fenice, Nicola Colabianchi, ovviamente anche lui caro all’Armata BrancaMeloni: “Ho approfondito con cura e attenzione tutti i profili possibili per il ruolo di direttore musicale del Teatro La Fenice di Venezia e ho deciso di puntare su Beatrice Venezi in quanto è un ottima direttrice d'orchestra e perché è una donna che a soli trentacinque anni si è già affermata a livello internazionale”, ha sottolineato.

 

giorgia meloni beatrice venezi

Per pararsi il sederino dalle critiche che hanno sempre accompagnato la figura professionale di Venezi, ha aggiunto: “Non posso che fare mie anche le parole di autorevoli critici musicali italiani come Angelo Foletto, che ha scritto a proposito del ruolo alla Fenice che 'lo merita' definendola 'artista gentile e pragmatica' o di Enrico Stinchelli che l'ha definita 'seria e preparata'”. 

 

Per chi non fosse al corrente, la chiamata in causa di Foletto è interessante perché è il critico musicale di ‘’La Repubblica, nonché docente al Conservatorio di Milano e alla Scuola Holden di Torino, e dal 1996 guida l’Associazione Critici Musicali italiana. Dove poi abbia dichiarato che la Venezi “meriti” la nomina definendola 'artista gentile e pragmatica', non si sa.

 

alessandro giuli ad atreju - foto lapresse

Suona una campana diversa Marco Trentin, segretario della Fials di Venezia e orchestrale del Teatro La Fenice. “Nulla contro la persona di Beatrice Venezi, ma le modalità con cui il sovrintendente della Fenice Nicola Colabianchi ha nominato la direttrice d’orchestra, contravvenendo alle sue stesse parole fatteci soltanto mercoledì scorso, quando ha incontrato tutte le rappresentanze sindacali del teatro per assicurarci che i nomi in valutazione erano parecchi e che sarebbe stato un processo lungo in cui sarebbero stati ascoltati anche gli orchestrali, il coro e tutti i lavoratori, cosa che invece non ha fatto, è un fatto molto grave. Una nomina che ci coglie di sorpresa e che mette a repentaglio il clima di fiducia. Se le premesse sono queste, non si parte col piede giusto», ha sottolineato Trentin.

 

NICOLA COLABIANCHI

A quei rompiballe dei sindacalisti, ha risposto il sindaco veneziano Luigi Brugnaro: “Grande soddisfazione per la scelta che vede una delle poche figure femminili assumere un ruolo apicale nel panorama dei grandi teatri lirici internazionali”. Infatti, il sito del Corriere.it ci fa sapere che la notizia della nomina le è arrivata “a Bangkok, dove oggi dirige un concerto con Placido Domingo”, omettendo di specificare che oramai Placido Domingo giusto a Bangkok può cantare. Come da notizia apparsa sempre sul Corriere della Sera, dal titolo eloquente: “Placido Domingo, le ragioni di un declino: le molestie sessuali, la voce scomparsa, l’incapacità di dire basta”.

 

beatrice venezi 16

Al sindaco Brugnaro, si è aggiunto il presidente del Veneto (prossimo disoccupato), Luca Zaia: “È una grande notizia anche perché Venezi è una delle poche donne al mondo ad assurgere ad un incarico di vertice nell'ambito dei teatri lirici, confermando così la vocazione di Venezia e del Veneto a valorizzare in ogni occasione la figura femminile”.

 

Poteva mancare l’applauso del ministro Giuli-vo della Cultura, che parla di “nomina meritatissima” (ettecredo, l’ha decisa lui!), aggiungendo, magari con una punta di paraculismo de’ noantri: “Al sovrintendente Nicola Colabianchi i miei più sentiti complimenti per la scelta lungimirante” (aritecredo: con la nomina di “Bea-troce”, Colabianchi è stato riconoscente con chi l’ha issato alla sovrintendenza del Teatro alla Fenice.

 

L’ascesa della bionda e fatale violinista è stata sempre punteggiata da un rosario di polemiche e di critiche. Quando Virginia Raffaele scodellò sugli schermi Rai una strepitosa imitazione delle prodezze pubblicitarie (protagonista dello spot per la cura dei capelli “tiri fuori il tuo lato Bioscalin”) e dell’apparizione sanremese della Venezi, l’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano perse la testa.

 

VIRGINIA RAFFAELE IMITA BEATRICE VENEZI

Il futuro “Genny Delon”, offeso della lesa maestà alla fatale Venezi, avrebbe chiesto addirittura un intervento dei vertici Rai su Giovanni Anversa, capo della struttura responsabile del programma ‘’Colpo di luna’’. Solo dopo si venne a conoscenza che il “Genny Delon”, protagonista di tanto generoso soccorso, a novembre 2022 l’aveva nominata “consigliera per la musica”, retribuito of course, del suo ministero (fatto che scatenò la “gelosia” instagrammabile di Madame Boccia al punto che “Beatroce” la querelò).

 

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

In passato è stata criticata non tanto per le sue posizioni politiche ma piuttosto bocciata professionalmente. A dirlo senza tanti giri di parole gli orchestrali della Sinfonica di Palermo come Claudio Sardisco, flautista da quasi 40 anni: “La politica non c’entra, non sa proprio dirigere… sarebbe stato più facile suonare senza di lei… ce la siamo dovuta cavare da soli perché i gesti di Venezi non erano coerenti con l’esecuzione musicale”, secondo quanto riporta Irene Carmina su “La Repubblica“ del 24 gennaio 2024.

 

beatrice venezi

L’articolo aggiunge l’opinione anche del violinista Luciano Saladino: “Il problema è che la vedi da fuori e ti sembra pure brava, poi però lavorandoci ti accorgi che non è in grado di seguire l’orchestra. La spinta mediatica l’ha portata più in alto di quello che merita e mi ha dato fastidio che, in un programma ricco come quello della Sinfonica di quest’anno, sia stata presentata come se fosse Bernstein: è un’offesa a chi questo mestiere lo fa con fatica, studio e devozione senza sottostare a logiche clientelari e a giochi di potere’’, dice Saladino. E conclude: “In questo Paese la meritocrazia è andata a farsi benedire e questo discorso non riguarda solo lei, perché in questi anni ne ho viste anche di peggio”.

 

beatrice venezi bioscalin 357271 2

Il destino cinico e crudele si abbatte ancora sulla povera Venezi al concerto di Capodanno del 2024 a Nizza, dove è stata chiamata per dirigere l’Orchestra sinfonica dal sindaco Christian Estrosi, esponente di centrodestra, dove fu presa di mira da quattro spettatori che dal loggione gridarono: “Non vogliamo i fascisti”, srotolando la stessa scritta esibita anche su uno striscione.

 

Già due anni prima, nel 2022, apparve su “Il Foglio” una lettera del musicista e compositore Franco Piersanti, reduce dalla visione del concerto natalizio offerto dalla presidenza del Senato al popolo italiano che vedeva l’Orchestra Haydn di Bolzano sotto la guida di Beatrice Venezi. ‘’La sconcertante – è proprio il caso di dirlo – esibizione induce e favorisce l’ottundimento del gusto musicale e veicola un livello d’ascolto paurosamente basso confondendo e intimidendo chi, pur amando la musica, non ne possiede sufficiente competenza nel giudizio. Decisamente di pessimo livello gli arrangiamenti delle belle canzoni di Battisti, senza un minimo progetto né capacità interpretativa e con un’orchestrazione insensata e sciatta’’.

 

franco piersanti

‘’Un tristissimo e cupo regalo di Natale”, continua Piersanti, “che afferma soltanto il basso livello e la concezione musicale che si fa circolare con incuranza e irresponsabilità spacciandola per “grande arte”. Questo mio giudizio personale non è un partito preso verso la Venezi, ma il giudizio di un musicista che ha alle spalle 50 anni di vissuto musicale come compositore e ha avuto la fortuna di avere Maestri come Armando Renzi, Nino Rota e Franco Ferrara’’.

 

E Venezi sia…

angelo foletto

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