gianni letta

"MONSIGNOR" GIANNI LETTA, L’ARTE DEL COMANDO PER SOTTRAZIONE- MARCELLO VENEZIANI SUGLI 85 ANNI DELL’EMINENZA AZZURRINA: "È STATO PER ANNI IL DOLCIFICANTE DELLA SECONDA REPUBBLICA. NON A CASO DA RAGAZZO IL SUO PRIMO LAVORO FU IN UNO ZUCCHERIFICIO. AH, SE CI FOSSE STATO LETTA IL 25 LUGLIO DEL 1943, AVREMMO AVUTO UN GOVERNO MUSSOLINI-DE GASPERI-BADOGLIO-TOGLIATTI-NENNI CON L' APPOGGIO DELLA CORONA E LA BENEDIZIONE DI SANTA MADRE CHIESA…"

Marcello Veneziani per la Verità

 

gianni letta

Anche se non si dice l' età delle signore e degli eterni, l' altro giorno Gianni Letta ha compiuto di nascosto i suoi primi 85 anni. Me lo immagino in una stanza ovattata, con la mascherina di pizzo e i guanti bianchi, festeggiare in modo felpato il suo genetliaco al tempo del coronavirus. Perché parlo di lui? Perché in lui vedo la sintesi vivente di un altro mondo, un altro stile, un altro modo di far politica.

 

Se Gianni Letta fosse arrivato un po' prima a Roma dagli Abruzzi, Romolo e Remo avrebbero trovato un accordo e anziché scannarsi, Romolo avrebbe concesso a Remo di fondare Roma due.

 

Democristiano avanti Cristo, dicono che sia stato lui a trovare a Pietro una sede idonea per fondare la Chiesa, di poco lontana dalla sua in piazza Colonna, dove in quel tempo Letta dirigeva Il Tempo da un' eternità. Il tragitto di Letta nei secoli è stato di una prodigiosa brevità. Ha solo attraversato la strada, da palazzo Wedekind, sede de Il Tempo ha raggiunto Palazzo Chigi, dove era già di casa, per fare il sottosegretario alla presidenza di Berlusconi.

maddalena e gianni letta foto di bacco

 

Trenta metri di morbidezza. Perché la qualità principale di Gianni Letta, che tutti gli hanno sempre riconosciuto, è la morbida grazia. Eppure ne ha frequentati di spigolosi ed esuberanti, da Fanfani a Berlusconi, per restare ai piccoli cesari della nostra repubblica. È stato per anni il dolcificante della Seconda repubblica, il guanto di nappa per rendere più morbido l' ispido centrodestra. Non a caso da ragazzo il suo primo lavoro fu in uno zuccherificio passando da operaio a direttore.

 

Ad Avezzano, sua città natale, mi dicevano che è sempre stato così, affabile e ammodo, in grado di mediare; me lo diceva pure un suo vecchio professore, Ugo Mario Palanza, fior di umanista. Letta da ragazzo era già il Letta che conosciamo, la stessa permanente, vestito a puntino, come un' argenteria lucidata col velluto. Riusciva a dialogare perfino con gli orsi marsicani. Fu per questo che Renato Angiolillo, il fondatore del Tempo, decise di portarlo con sé ai vertici del quotidiano. Capì che era un cavallo di razza, con la criniera sempre lucida e sciampata per le cerimonie di Palazzo, il volto liscio e roseo, quasi incipriato. E a lui lasciò il quotidiano più vicino al governo, non solo in senso topografico. Ma anche il quotidiano di destra della capitale.

gianni letta foto di bacco

 

Il primo miracolo di mediazione di Gianni Letta fu proprio quello di rendere il quotidiano romano di Pesenti funzionale alla Dc e sostanzialmente governativo, ma capace di raccogliere lettori e firme d' opposizione, il fior fiore della cultura conservatrice, persino missina e monarchica del tempo.

 

I suoi lettori erano in gran parte statali, comunque appartenenti alla borghesia rispettosa e rispettabile, attempati ma perbene. Diresse Il Tempo per una vita con inappuntabile equilibrio, ma non scriveva mai fondi, curandosi dei sottofondi: sin da allora amava il ruolo di regista e non di protagonista, gli piaceva orchestrare e non cantare.

 

Quando andò via dal Tempo lo davano per finito. E invece era solo agli inizi.

 

Letta, dopo aver condotto in video talk show di politica con la sua grazia leggiadra e il suo sorriso compiacente, fu chiamato a tenere a bada Berlusconi in politica. Letta continua. Era stato sempre un politico sottotraccia, un incrocio ben riuscito tra un ambasciatore e un cardinale. Preferì anche in questo caso la panchina. Mai un pelo fuori posto, mai uno scatto d' irruenza, mai una gaffe, sempre gentile e pettinato, buone maniere con tutti, dal Quirinale al Criminale.

ezio mauro pierferinando casini gianni letta foto di bacco

 

Con la capigliatura che sembrava una feluca sbarazzina, il volto appena arrossato, amava sottolineare le parole con le sue arcate sopracciliari che muove con cortesia istituzionale, accennando sguardi squisiti.

 

Finge sempre di dar ragione, di considerare il prossimo il suo Signore e di divertirsi un mondo ovunque si trovi.

 

L' ho visto intervenire nelle occasioni più strane, la prima di un film o a teatro, un matrimonio, un funerale, una festa di beneficenza; e lui trovava sempre le parole giuste, sussurrate con leggiadria. Una giuggiola, donna Letizia con le buone maniere. Sciava con maestria nei salotti buoni, facendo slalom tra i capannelli; sempre a suo agio, da gran cerimoniere, impartiva benedizioni, faceva ovunque gli onori di casa, anche a casa d' altri.

maddalena e gianni letta foto di bacco

 

Lo ricordo brigare nei ricevimenti con un suo cugino di campagna, Pinuccio Tatarella, che aveva l' arte del tessitore come Letta ma senza la sua grazia, anzi con un' irruenza brigantesca che lo rendeva più temuto e più amato del curiale Gianni. Era bello vederli insieme, Rustico & Pasticcino, il ruvido e il levigato, che però sulle cose ultime s' intendevano a meraviglia. Ha portato gli elefanti della Lega in cristalleria, stabilendo un rapporto con Conan il barbaro, Umberto Bossi; per compiacerlo e conquistarlo avrà fatto pure i rutti, le peggio cose. Ma riuscì nell' impresa di addomesticarlo.

 

Quando Berlusconi era al governo ha ricamato operazioni diplomatiche, ha condotto trattative interne e internazionali, patti della crostata e alleanze del rosolio coi poteri forti. Al passaggio tra la Prima e la Seconda repubblica fu il ponte gentile tra i due mondi, e forse lo anche dopo; fu pure il ponte tra Berlusconi e la sinistra, a cui donò in pegno d' amore suo nipote Enrico. Con lui gli inciuci e le ammucchiate trovavano un contegno e un garbo. Impermeabile ai bunga bunga, ha attraversato indenne le imprese erotiche di Priapo, re di Troia, senza mai farsi coinvolgere.

gianni letta e berlusconi

 

Ha gestito il potere in modo felpato ed ecumenico, anche quella che fu chiamata lettizzazione, variante pettinata della lottizzazione.

 

Ha avuto un ruolo prezioso, ad avercene... Ah, se ci fosse stato Letta il 25 luglio del 1943, avremmo avuto un governo Mussolini-De Gasperi-Badoglio-Togliatti-Nenni con l' appoggio della Corona e la benedizione di Santa Madre Chiesa. Auguri, Monsignor Gianni, il mio primo direttore.

 

paolo bonaiuti gianni letta matteo renzipaolo cirino pomicino gianni letta giuliano ferrara foto di baccoBERLUSCONI GIANNI LETTA PAOLO ROMANI VISITANO MARCO PANNELLA -1gianni letta paolo bonaiuti mauro masiBERLUSCONI GIANNI LETTA PAOLO ROMANI VISITANO MARCO PANNELLA -4gianni letta

 

gianni letta giovanni minoligianni letta marco minniti (2)gianni letta giovanbattista caligiuri marisela federicigianni letta saluta riccardo pacifici foto di baccogianni letta berta zezza carlo fuortes foto di baccopeppino di capri gianni letta myrta merlino foto di baccopaolo cirino pomicino gianni letta e giuliano ferrara foto di baccoada urbani gianni letta paolo cirino pomicino foto di baccogianni letta bruno vespa foto di bacco

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"