luigi di maio alessandro di battista

AMICI UN CAZ** - VIDEO: DI MAIO SCARICA TUTTA LA SUA ''INCA**ATURA'' VERSO DI BATTISTA DAVANTI A 300 ATTIVISTI DEL M5S: ''NOI NON SIAMO BUROCRATI DENTRO I MINISTERI''. E SU SALVINI: "MI DICEVANO, MA COM'È CHE QUELLO (SALVINI) STA IN OGNI COMUNE E TU NON CI SEI MAI? POI ABBIAMO SCOPERTO CHE USAVA GLI AEREI DI STATO. MA SE QUALCUNO PENSA CHE DOBBIAMO COMINCIARE A FARE I VOTI CON QUELLA ROBA LÀ, UCCIDIAMO IL MOVIMENTO''

 

 

Marco Billeci per www.fanpage.it

 

I più disincantati la definiscono “una specie di seduta psicanalitica di gruppo e con le sedute psicanalitiche di solito in politica non si risolve nulla”. Per i più ottimisti, invece, è un primo passo, necessario ma non sufficiente, per recuperare il rapporto con il territorio.

 

di maio di battista

Dopo la sconfitta alle ultime elezioni Europee, che ha fatto seguito a diversi risultati deludenti anche nelle consultazioni regionali e comunali, il Movimento 5 Stelle prova a ripartire da un albergo sulla strada statale appena fuori Terni. Qui circa trecento attivisti si riuniscono con il capo politico Luigi Di Maio. È la prima di una serie di assemblee territoriali che dovrebbero servire a raccogliere idee per il rilancio dei 5 Stelle da concretizzare in una nuova carta dei valori e una riorganizzazione della struttura del Movimento. Il tutto da varare tra settembre e ottobre prossimi, nel periodo dell’anniversario dei dieci anni dalla nascita della creatura di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

 

Dopo l’introduzione, Di Maio seduto in platea ascolta una lunga serie di interventi che toccano gli argomenti più svariati. “È normale che qualcuno vada fuori tema perché abbiamo tanto bisogno di raccontare ciò che accade”, commenta un attivista. Un filo conduttore, però, tra molti degli intervenuti sembra esserci, cioè la richiesta di riannodare un filo più diretto tra base e vertici, gruppi locali (un tempo si sarebbero chiamati Meet-up) e dirigenti nazionali.

 

luigi di maio e alessandro di battista in auto 3

“Noi faremmo qualsiasi cosa di cui ci fosse bisogno, ma non sappiamo a chi rivolgerci e che fare”, commenta sconsolata una signora. Su come concretizzare questo bisogno però le opinioni divergono. C’è chi teme che una struttura più forte dia il là a derive verticistiche. Un signore con un eloquente maglietta “No Euro” ad esempio reclama: “Bisogna essere più radicali, siamo stati troppo accondiscendenti con i poteri forti”.

 

Altri invece auspicano una svolta in senso più tradizionale: “Servono coordinatori di base e sedi locali perché internet non basta. Non dico un’organizzazione come un partito ma qualcosa che gli somigli un po’”. Di sicuro, questa assemblea assomiglia molto a quella di un partito classico, anche per l’età media dei partecipanti, decisamente più alta rispetto agli eventi che hanno segnato la storia del Movimento.

 

Di Maio dal palco lancia le sue proposte: la promessa di fornire, a seguito di garanzie certe, soldi e servizi ai gruppi locali; un’apertura alle alleanze con le liste civiche a livello locale; la nomina di ‘facilitatori regionali’ che facciano da raccordo tra il centro e la periferia, si occupino di certificare le liste, segnalino eventuali irregolarità.

 

Di Maio Di Battista vacanze di natale

 “Io oggi vedo il Movimento come una persona che invece di sapere dove sta andando sta girando su se stessa, in molti gruppi locali, lo vedo a volte anche a volte a Roma”, dice il leader dal palco. E prosegue: “Se noi con questa struttura di progettazione individuiamo le iniziative da fare su ogni qui nessuno litiga più, perché sappiamo che cosa fare”. Poi prova a galvanizzare i presenti: “Ora dobbiamo rafforzare le fondamenta per tenere in piedi il palazzo, le fondamenta sono i gruppi sul territorio perché quello è il nostro esercito”.

 

Il fatto è che su questo esercito incombe la figura di un altro generale. L’ex parlamentare e ora “semplice attivista” Alessandro Di Battista pochi giorni fa nel suo ultimo libro ha sferrato un duro attacco ai ministri 5 Stelle rei, a suo giudizio, di “essersi trasformati in burocrati rinchiusi per diciotto ore al giorno dentro ai ministeri”, mentre Salvini girava il Paese, e di aver contribuito così alla sconfitta elettorale. Dopo giorni di silenzio sul tema, a fine serata arriva a sorpresa la risposta di Di Maio.

 

alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 3

Le sue parole dovrebbero restare riservate alla platea degli attivisti, ma le porte della sala rimangono aperte e il tono concitato del leader fa sì che anche i giornalisti presenti nelle altre aree dell’hotel possano ascoltare e registrare le sue parole. “Mi sono incazzato in questi giorni quando ho sentito questa frase ‘burocrati dentro ai ministeri’”, dice Di Maio senza possibilità di essere equivocato. E ancora: “In campagna elettorale molti di voi mi dicevano: ma com’è che Salvini sta in ogni Comune e tu non ci sei mai? Poi abbiamo scoperto che usava gli aerei di Stato”.

 

Per concludere: “Questa roba qua non può essere il nostro modello di riferimento, cioè se qualcuno pensa che noi dobbiamo cominciare a fare i voti con quella roba là, noi lì abbiamo ucciso il Movimento”.

 

di maio di battista

In precedenza Di Maio aveva liquidato con poche parole un’altra uscita di Di Battista, che aveva proposto di derogare al limite dei due mandati per i parlamentari in caso di voto anticipato a settembre. “Non sto pensando al fatto che si vada a votare tra quindici giorni, sto lavorando a un governo che duri altri quattro anni”, aveva detto il capo politico. Tra gli attivisti, tuttavia, sono in pochi a prendere le distanze dall’anima passionaria del Movimento. “Non credo che Di Battista stia facendo il D’Alema dei 5 Stelle, Di Battista è il Movimento 5 Stelle”, dice ad esempio una ragazza. Più d’uno dei presenti, al contrario, sembra disponibile a rivedere la regola che impedisce ai parlamentari grillini di candidarsi per una terza volta.

 

Oltre a Di Battista, all’incontro c’è un altro convitato di pietra: Matteo Salvini, l’alleato di governo sempre più scomodo. Nonostante le continue fibrillazioni nell’esecutivo, la gran parte dei presenti si augura che la maggioranza rimanga salda, ma c’è anche chi si rammarica: “Salvini è un marpione, ha imparato da Berlusconi, Di Maio si è fatto fregare. Io sarei per mollarlo e ripartire con il 17 percento anche dall’opposizione”.

 

luigi di maio matteo salvini

A un certo punto la discussione si infiamma pure fuori dall’hotel, quando un militante butta lì una proposta in mezzo a un capannello: “Presto si andrà a votare, dobbiamo provare accordo con il Pd per vincere i collegi”. “È un’idea alla volemose bene, loro ci odiano”, ribatte un altro. “Ma come noi odiamo loro, la dobbiamo smettere! Salvini campa su questo”, replica il fautore di un alleanza tra M5S e Dem. “Qua in Umbria come si fa? Bisogna fare il seggio al carcere per prendere la maggioranza”, conclude amaro un terzo attivista, con riferimento all’inchiesta sulla sanità che ha travolto la giunta Pd in Regione.

 

L’assemblea termina dopo quattro ore, attorno alle 22 e 30. Il prossimo appuntamento per Di Maio nel suo tentativo di ricucire l’anima del Movimento è domenica a Campobasso. Poi il 29 a Bologna, dove lo aspetta un altro scoglio, l’annunciata protesta dei riders delusi per le promesse disattese da parte del ministro del Lavoro.

 

Lo staff di Di Maio: "Lui persona sincera, dice quel che pensa"

In una nota lo staff di Luigi Di Maio ha precisato: “Non c’è da stupirsi riguardo all’articolo pubblicato da Fanpage.it. Quanto riportato non è nulla di nuovo di quanto già detto dallo stesso Di Maio durante l’intervista a La Verità. Di Maio è una persona sincera, dice quel che pensa sempre e nell’occasione riportata da Fanpage.it gli attivisti erano ovviamente liberi di riprendere via video l’evento; nonostante ciò Di Maio ha ovviamente espresso il suo pensiero. Non c’è nulla di strano, anzi tutto ciò rappresenta l’essenza stessa del Movimento: guardarsi in faccia e dirsi le cose”.

DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

 

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO