UNA VIGILESSA PIÙ RENZIANA DEL RE - VITA E OPERE DI ANTONELLA MANZIONE, PRIMA AL COMANDO DELLA MUNCIPALE DI FIRENZE, ORA AL COMANDO DI PALAZZO CHIGI. LEI SA DI CHI È LA “MANINA” DEL SALVA-BERLUSCONI, MA NON LO DIRÀ MAI

Claudio Bozza per il “Corriere della Sera

 

Antonella  Manzione Antonella Manzione

Il sottosegretario Luca Lotti è l’architetto degli accordi con Forza Italia, che via via puntellano il patto del Nazareno e garantiscono i voti alle riforme del governo. La missione di Antonella Manzione, ex comandante dei vigili di Firenze e oggi capo dell’ufficio legislativo di Palazzo Chigi, è invece quella di analizzare ogni dettaglio dell’iter dei provvedimenti di legge, dando anche forma giuridica alle idee del premier e, insieme, cercando di dribblare i mandarini delle burocrazie ministeriali.

 

Appena nel decreto fiscale è spuntato il comma ribattezzato «salva Silvio», inevitabilmente l’indice di molti si è rivolto verso i due più stretti collaboratori del premier. Inutile chiedere ad Antonella Manzione se era sua la «manina» di cui Renzi si è assunto in pieno la responsabilità. Inutile chiamarla sull’iPhone, che mercoledì in un’ora ha contato 50 chiamate senza risposta. Fatto sta che il premier (ben al corrente dell’iter seguito dal comma) ha fatto da scudo: troppo rischioso mettere a repentaglio una struttura tecnica plenipotenziaria e fidatissima.

 

Tra Renzi e Manzione (il cui fratello Domenico è sottosegretario) c’è un asse di ferro. Il primo pezzo viene saldato alla fine del 2010, quando Renzi è sindaco e l’avvocato Manzione diventa comandante dei vigili. L’allora rottamatore ne apprezza il «piglio renziano»: lui chiede e la comandante si mette sempre e comunque in moto per centrare l’obiettivo. La consacrazione arriva quando Renzi la nomina anche direttore generale di Palazzo Vecchio e la «Anto» riesce a districare una matassa pericolosissima, con il ministero delle Finanze che chiedeva indietro al Comune oltre 50 milioni «pagati irregolarmente ai dipendenti come integrativo».

domenico 
manzione 
domenico manzione

 

A chi le chiede se è quanto sia di sinistra, la battuta è chiara: «Quanto Matteo» dice rivendicando poi con orgoglio i tanti anni d’impegno con Libera, l’associazione di don Ciotti, di cui è stata coordinatrice della Versilia. Nata nel ‘65 a Forino, paesino dell’Irpinia, Antonella Manzione è figlia di Benito, ufficiale giudiziario, e di Carmen. Di formazione cattolica, devota a Madre Teresa e a San Francesco, poco dopo le 7 Manzione si ferma ogni giorno a pregare in via del Corso, nella chiesa dei Servi di Maria, e poi sale in ufficio a Palazzo Chigi, da dove spesso esce solo a notte fonda. 
 

MATTEO RENZI NEL CANDIDATO SINDACO A FIRENZE MATTEO RENZI NEL CANDIDATO SINDACO A FIRENZE

Il suo primo incarico di rilievo lo ricopre a 27 anni, come comandante dei vigili di Seravezza, piccola perla sotto le Apuane, dove assieme ad altri giovani colleghi riesce a mettere sotto accusa una serie di aziende che aveva trasformato il torrente Versilia in un fiume bianco sversandovi gli scarti della lavorazione del marmo. Un legame strettissimo, quello con la divisa, che oltre a tante soddisfazioni dà alla comandante anche qualche forte dispiacere.

 

MATTEO RENZI FA LO STARTER ALLA FIRENZE MARATHONMATTEO RENZI FA LO STARTER ALLA FIRENZE MARATHON

Come quando si trasferirà a Pietrasanta, dove denuncia per mobbing contro i vigili l’allora sindaco forzista, Massimo Mallegni, che l’aveva destinata ad altro incarico. Il primo cittadino, poi, finisce anche al centro di un processo con oltre 20 capi d’accusa, che si dissolveranno in primo grado con un’assoluzione. All’inchiesta contro Mallegni lavorano l’allora procuratore capo di Lucca, Giuseppe Quattrocchi (che Renzi ritroverà nello stesso ruolo a Firenze) , ed il pm Domenico Manzione (fratello di Antonella).

 

RENZI 
LOTTI
RENZI LOTTI

La comandante, dopo quell’esperienza, scrive pure un libro autobiografico: «Caterina va alla guerra». Nel frattempo si sposa con Pierluigi Tarabella, ingegnere, e si trasferisce a Forte dei Marmi, dove torna ogni venerdì saltando sull’ultimo treno per abbracciare la figlia Carolina, ascoltare Edoardo Bennato e prepararsi un piatto di trippa. 
 

Alla Versilia, terra di gente sanguigna, la Manzione non rinuncerebbe mai, perché quell’aria le serve per ossigenare i suoi due grandi pregi, che però hanno un rovescio della medaglia. «Il piglio decisionista fa di Antonella una donna molto forte, stimata, ma anche temuta e divisiva — racconta chi la conosce da anni — E poi ha una memoria incredibile, formidabile per risolvere questioni legali allucinanti, ma che non le fa dimenticare un torto subito». E lei, nel dubbio, tanti anni fa ha iniziato a collezionare gufi, quando Renzi non li aveva ancora scoperti. Oggi, nella sua casa in Versilia, ha 300 pupazzetti arrivati da ogni parte del mondo. 

 

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