xi jinping cina

TUTTI AI PIEDI DELLA POMPA CINESE - XI JINPING PROMETTE NEI PROSSIMI CINQUE ANNI INVESTIMENTI PER 502 MILIARDI DI DOLLARI IN 62 PAESI - ENTRO IL 2026 SI TOCCHERÀ IL TRILIONE DI DOLLARI - A DIFFERENZA DEGLI AMERICANI, PECHINO VUOLE IMPORRE IL NUOVO ORDINE MONDIALE A SUON DI CONTANTI

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

donald trump xi jinpingdonald trump xi jinping

 

Felicità, pace e armonia, questo vogliamo costruire sulla nuova Via della Seta», ha detto il presidente cinese Xi Jinping presentando il progetto battezzato «Una Cintura Una Strada» a 28 capi di Stato e di governo, i ministri di un'altra settantina di Paesi e i leader di Onu, Banca Mondiale e Fondo monetario internazionale. Si tratta del «piano del secolo», ha assicurato Xi aprendo due giorni di Forum a Pechino, con la città quasi chiusa al traffico privato per consentire il passaggio dei cortei di auto della grande adunata di leader mondiali.

TRUMP XI JINPINGTRUMP XI JINPING

 

Belle parole alle quali Xi aggiunge subito numeri impressionanti. Ieri ha promesso 100 miliardi di yuan (14,5 miliardi di dollari) al Fondo per la Via della Seta; altri 250 miliardi di yuan di prestiti affidati alla China Development Bank; 130 miliardi che verranno gestiti dalla Export-Import Bank of China; più 60 miliardi di yuan in aiuti ai Paesi in via di sviluppo lungo i nuovi corridoi commerciali.

 

In tutto, si tratta di circa 80 miliardi di dollari cinesi, tanto per cominciare. Ma se il progetto avanzerà secondo le speranze di Pechino, d' intesa con diverse potenze economiche europee e asiatiche, nei prossimi cinque anni saranno investiti 502 miliardi di dollari in 62 Paesi, secondo i calcoli degli analisti di Credit Suisse. Entro il 2026 si toccherà il trilione di dollari.

XI JINPINGXI JINPING

 

Per il presidente cinese questo Forum rappresenta anche un' autocelebrazione. Ha lanciato l'iniziativa nel 2013 per collocare la Repubblica popolare al centro del nuovo ordine economico mondiale. Ora Xi vuole cogliere l'occasione fornita dall' ossessione di Trump per l'America First e rivendicare il manto del custode della globalizzazione e del libero commercio (a vantaggio cinese, naturalmente).

 

Ma nel giorno di questa celebrazione è sfrecciato all' alba un missile lanciato dalla Corea del Nord. Una contemporaneità che non può essere casuale e sicuramente non è piaciuta alla Cina. Nella sala del Forum erano seduti anche i delegati di Pyongyang: un invito che aveva già suscitato la protesta degli americani che l'avevano definito «un messaggio sbagliato» al regime di Kim Jong-un. Ieri Stati Uniti e Giappone hanno chiesto una «riunione urgente del Consiglio di sicurezza» che si svolgerà domani.

CHINA DEVELOPMENT BANKCHINA DEVELOPMENT BANK

 

Nel discorso Xi non ha speso neanche una parola per la crisi nordcoreana che sta cercando di gestire assieme al (possibile) nuovo amico Trump. La sua attenzione è stata tutta dedicata ai sei corridoi terrestri e marittimi di cui si compone la «Cintura e la Strada», le nuove Vie della Seta dei commerci mondiali che dovrebbero correre lungo l'Asia, toccando l'Africa per approdare in Europa.

 

L'Italia ha offerto il sistema integrato dei porti di Trieste, Venezia, Genova e Vado Ligure. Si tratta di costruire una rete globale di infrastrutture per i collegamenti e le forniture di energia: autostrade, linee ferroviarie, porti, centrali elettriche. Citando anche l'Impero romano, una volta approdo della Via della Seta, Xi ha assicurato che la Cina vuole rilanciare «le antiche Vie della Seta e lo spirito di collaborazione e pace, apertura, inclusione, beneficio per tutti».

 

People s Bank of China W People s Bank of China W

Alcuni dei corridoi sui quali i cinesi vogliono lavorare attraversano regioni instabili in Asia, dal Pakistan alle ex province sovietiche, la Turchia, il Golfo di Aden, l' Africa del Nord. Uno storico come Niall Ferguson ha detto al Corriere che si tratta di «un' idea romantica ma poco fattibile». Molti analisti ritengono che sulle nuove Vie della Seta la Cina voglia far avanzare la propria influenza geopolitica e dirottare l' eccesso di capacità produttiva del suo sistema industriale, dal carbone all' acciaio.

 

Ma il resto del mondo non può fare a meno della Cina e delle sue iniziative. Non si può rinunciare a un trilione di dollari di investimenti in dieci anni. Non si possono dimenticare i calcoli secondo i quali negli ultimi 70 anni, per ogni dollaro in infrastrutture speso in Paesi in via di sviluppo, 40 centesimi sono stati impiegati per acquistare macchinari e servizi dai Paesi sviluppati.

 

Ecco perché il ministro delle Finanze britannico Hammond ha detto entusiasta che il Regno Unito «è il partner naturale»; il presidente ceco Zeman ha evocato il Piano Marshall; il greco Tsipras si è detto felice dello sbarco cinese nel porto del Pireo. Più cupi il russo Putin e il turco Erdogan, convinti che «Una Cintura e Una Strada» possano essere utili a «mettere fine al terrorismo».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...